Ooster Deel der Middelantse Zee Nieulyex Beschreven by Iacob Colom
Riferimento: | S49657 |
Autore | Jacob Aertsz COLOM |
Anno: | 1656 ca. |
Zona: | Mediterraneo Orientale |
Luogo di Stampa: | Amsterdam |
Misure: | 630 x 535 mm |
Riferimento: | S49657 |
Autore | Jacob Aertsz COLOM |
Anno: | 1656 ca. |
Zona: | Mediterraneo Orientale |
Luogo di Stampa: | Amsterdam |
Misure: | 630 x 535 mm |
Descrizione
Carta nautica della parte orientale della carta del Mediterraneo; imprint editoriale seguito dalla data: Nieulyx Beschreven door Iacob Colom 1656.
“La carta del Mediterraneo in due fogli di Jacob Aertsz Colom, appare per la prima volta nell’edizione in lingua portoghese (1669) dell’Atlas of Werelts-Water-Deel, En desself’s Zee-custen (la prima edizione olandese era apparsa nel 1663). Il frontespizio inciso di questa edizione recita: Atlas Maritimo O Mundo Aquatico, O qual Conteim hua breve Descripsao De todas as conoçidas Costas Maritimas Da Terra. Novamenta Sacado a luz, Por Arnold Colom, Insignia da Colonna Ardente. Sembra dunque che, come nota già Koeman, questa edizione portoghese sia frutto della collaborazione tra Jacob e il figlio Arnold. L’opera rappresenta la più completa edizione dell’Atlas of Werelts-Water-Deel e contempla 52 carte nautiche, per la maggior parte tratte dalle altre guide nautiche di Colom, il Vyerighe Colom e il Groote Lichtende Ofte Vijerighe Colom; sono però aggiunte sette nuove tavole nautiche, inclusa questa carta in due fogli del Mediterraneo. Nella parte occidentale della carta sono inseriti i piani nautici di Bona, Saragozza, Baia de Agde, di P. Farina, Sufa, della costa meridionale della Sardegna, di Alcol e Alzyra. Quattro ulteriori cartigli contengono i nomi delle isole della costa africana, della Sicilia, Sardegna, Corsica, Baleari e le altre minori italiane. Nella carta occidentale sono presenti tre cartigli, contenenti i dettagli - fuori scala - del Mar Adriatico, dell’area di Malvasia in Morea e del Golfo di Costantinopoli. Due ulteriori riquadri contengono la lista delle isole dell’Adriatico e del Mar Egeo” (cfr. S. Bifolco, "Mare Nostrum, Cartografia nautica a stampa del Mar Mediterraneo" (2020), pp. 132).
Jacob Aertsz. Colom entrò nel mercato delle carte durante l’età dell’oro della cartografia olandese e dovette lavorare sodo per emergere tra gli altri produttori di mappe del tempo. Iniziò a costruire globi nei primi anni del 1630, producendo tre diverse coppie di sfere, di derivazione da Jodocus Hondius. Mentre le grandi tipografie di Blaeu e Janssonius erano in competizione nel pubblicare atlanti sempre più grandi e sontuosi, Colom colse l’opportunità di entrare nel mercato della produzione cartografica, individuando nelle guide nautiche e nei portolani una nicchia commercialmente redditizia. Il suo primo atlante nautico fu il De Vyerighe Colom (1632) una grande raccolta in 3 parti il cui titolo - parafrasando il proprio cognome - significava “la colonna infuocata”. Nel testo annuncia, provocatoriamente, di correggere gli errori trovati nello Zeespiegel di Blaeu che, in tutta risposta, replicò pubblicando il suo Havenwyser (1634) nel quale accusò Colom di plagio. Tuttavia, la raccolta di Blaeu, frettolosa replica con mappe tratte da altre opere precedenti, non riuscì a frenare il successo di Colom; il De Vyerighr Colom fu tradotto in francese e inglese e fu pubblicato in ben 34 edizioni. Colom produsse anche una versione in formato oblungo del De Vyerighr Colom, ingrandita, prima di cimentarsi in un’opera completamente nuova: l’Atlas of Werelts-Water-Deel. A differenza della sua guida, questo atlante nautico copriva tutto il mondo; era evidentemente una risposta commerciale agli altri produttori di mappe olandesi.
Magnifica prova, impressa su carta vergata e colorata nei contorni, leggere ossidazioni, nel complesso in ottimo stato di conservazione.
Opera di grandissima rarità.
Bibliografia
S. Bifolco, "Mare Nostrum, Cartografia nautica a stampa del Mar Mediterraneo" (2020), pp. 132-35, tav. 54; Jason Hubbard, Atlas Maritimo o Mundo Aquatico, 1668 by Jacob Aertz. Colom, in “Map Forum”, Issue 12, Londra 2005; C. Koeman, Atlantes Neerlandici: Bibliography of Terrestrial, Maritime and Celestial Atlases and Pilot Books Published in the Netherlands up to 1880 Vol. IV, pp. 119-124, J. Col 6 A (29, 30); cfr. National Maritime Museum, Catalogue of the Library - Vol. Three, Atlas & Cartography, Londra, 1971, p. 68, n. 76; cfr. R. Shirley, Maps in the Atlases of the British Library, Londra, 2004, pp. 1080-1082.
Jacob Aertsz COLOM (1600-70 circa)
Jacob Aertsz. Colom entrò nel mercato delle carte durante l’età dell’oro della cartografia olandese e dovette lavorare sodo per emergere tra gli altri produttori di mappe del tempo. Iniziò a costruire globi nei primi anni del 1630, producendo tre diverse coppie di sfere, di derivazione da Jodocus Hondius. Mentre le grandi tipografie di Blaeu e Janssonius erano in competizione nel pubblicare atlanti sempre più grandi e sontuosi, Colom colse l’opportunità di entrare nel mercato della produzione cartografica, individuando nelle guide nautiche e nei portolani una nicchia commercialmente redditizia. Il suo primo atlante nautico fu il De Vyerighe Colom (1632) una grande raccolta in 3 parti il cui titolo - parafrasando il proprio cognome - significava “la colonna infuocata”. Nel testo annuncia, provocatoriamente, di correggere gli errori trovati nello Zeespiegel di Blaeu che, in tutta risposta, replicò pubblicando il suo Havenwyser (1634) nel quale accusò Colom di plagio. Tuttavia, la raccolta di Blaeu, frettolosa replica con mappe tratte da altre opere precedenti, non riuscì a frenare il successo di Colom; il De Vyerighr Colom fu tradotto in francese e inglese e fu pubblicato in ben 34 edizioni. Colom produsse anche una versione in formato oblungo del De Vyerighr Colom, ingrandita, prima di cimentarsi in un’opera completamente nuova: l’Atlas of Werelts-Water-Deel. A differenza della sua guida, questo atlante nautico copriva tutto il mondo; era evidentemente una risposta commerciale agli altri produttori di mappe olandesi.
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Jacob Aertsz COLOM (1600-70 circa)
Jacob Aertsz. Colom entrò nel mercato delle carte durante l’età dell’oro della cartografia olandese e dovette lavorare sodo per emergere tra gli altri produttori di mappe del tempo. Iniziò a costruire globi nei primi anni del 1630, producendo tre diverse coppie di sfere, di derivazione da Jodocus Hondius. Mentre le grandi tipografie di Blaeu e Janssonius erano in competizione nel pubblicare atlanti sempre più grandi e sontuosi, Colom colse l’opportunità di entrare nel mercato della produzione cartografica, individuando nelle guide nautiche e nei portolani una nicchia commercialmente redditizia. Il suo primo atlante nautico fu il De Vyerighe Colom (1632) una grande raccolta in 3 parti il cui titolo - parafrasando il proprio cognome - significava “la colonna infuocata”. Nel testo annuncia, provocatoriamente, di correggere gli errori trovati nello Zeespiegel di Blaeu che, in tutta risposta, replicò pubblicando il suo Havenwyser (1634) nel quale accusò Colom di plagio. Tuttavia, la raccolta di Blaeu, frettolosa replica con mappe tratte da altre opere precedenti, non riuscì a frenare il successo di Colom; il De Vyerighr Colom fu tradotto in francese e inglese e fu pubblicato in ben 34 edizioni. Colom produsse anche una versione in formato oblungo del De Vyerighr Colom, ingrandita, prima di cimentarsi in un’opera completamente nuova: l’Atlas of Werelts-Water-Deel. A differenza della sua guida, questo atlante nautico copriva tutto il mondo; era evidentemente una risposta commerciale agli altri produttori di mappe olandesi.
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