

Riferimento: | S49234 |
Autore | Reale Officio Topografico |
Anno: | 1828 |
Zona: | Napoli |
Luogo di Stampa: | Napoli |
Misure: | 1040 x 800 mm |
Riferimento: | S49234 |
Autore | Reale Officio Topografico |
Anno: | 1828 |
Zona: | Napoli |
Luogo di Stampa: | Napoli |
Misure: | 1040 x 800 mm |
Prima e rara edizione dell’importante e dettagliata pianta della città di Napoli stampata dal Reale Officio Topografico nel 1828, modello per tutte le piante topografiche della città nel XIX secolo.
“La pianta di Napoli in scala 1:8000 circa (il rapporto varia da copia a copia) è uno dei primi e più importanti prodotti dell'Officina Topografica di Napoli. La sua ideazione deve risalire al 1814, anno di istituzione del Deposito della guerra, ma il rilevamento fu portato a compimento negli anni successivi dall'ingegnere geografo Giosuè Russo, coadiuvato da altri impiegati dell'Officio. Nel 1820 il rame doveva essere già avviato ed a buon punto se nel novembre del 1821 l'ingegnere Russo informava i suoi superiori circa le difficoltà incontrate nelle ricognizioni da effettuare nelle proprietà private per correggere e aggiornare il rame della gran pianta della città. Nel febbraio del 1823, in una relazione sullo stato dei lavori nell'Officio, si prevedeva un anno e quattro mesi di lavoro ininterrotto di un incisore per portare a compimento il rame. In effetti di anni ne passarono ben cinque e solo nel 1828 la nuova pianta della città vide la luce. In precedenza, era stato pubblicato, nel 1824, il «Piano idrografico» del porto e della rada di Napoli, che ripropone identicamente (ma in litografia) il tratto costiero della pianta generale. […] La pianta di Napoli, come altri prodotti significativi dell'Officio, continuò ad essere aggiornata. Se ne conoscono copie con aggiornamenti datati al 1853, al 1865, al 1872 ed al 1873, che è la data dell'ultimo aggiornamento eseguito. La carta fu venduta fino agli anni Ottanta del secolo scorso dall'Istituto Geografico Militare. Tra le particolarità del «Piano» e della pianta del 1828 va segnalata la individuazione a mare delle navi incendiate ed affondate nel 1799: il «vascello S. Gioacchino», la «Gabarra Francese», la «Fregata Pallade e la «Corvetta Flora», nonché alcuni «quartieri di bastimento» che creavano intralcio alla navigazione o problemi di ancoraggio in rada. Alcuni simboli letterali sono posti accanto agli scandagli (espressi in piedi parigini pari a cm 32,48): «fan.» indica fondo fangoso e «ar.» fondo arenoso. A questi elaborati si rifanno le più importanti piante di Napoli e della sua rada pubblicate nel corso del XIX secolo” (cfr. Vladimiro Valerio, La città di Napoli tra vedutismo e cartografia, pag. 334).
Dopo il successo riscosso in campo nazionale ed internazionale dalla pianta pubblicata nel 1828, vennero redatte altre versioni della carta: una prima nel 1853, un aggiornamento che copre gli anni tra il 1828 ed il 1865 ed un’ultima edizione realizzata nel 1873. La pianta risulta di estremo interesse anche perché sono individuate buona parte delle istituzioni militari in città: le «Stazioni dei Reali Carabinieri», i «Quartieri delle Legioni della Guardia Nazionale», gli «Stabilimenti Militari» e i «Padiglioni per uffiziali vedovi ed orfane».
Il Reale officio topografico era un istituto scientifico militare di Napoli, preposto alla costruzione delle mappe topografiche, geografiche ed idrografiche del Regno delle Due Sicilie. Fondato nella zona del Rosario di Palazzo nel 1781 sotto il nome di Deposito topografico da Giovanni Antonio Rizzi Zannoni, fu successivamente trasferito a Pizzofalcone. Rizzi Zannoni arriva a Napoli nel 1781 con il compito di fondare e dirigere il primo Reale Officio Topografico di Napoli, destinato a divenire una delle prime istituzioni cartografiche di Stato in Europa, portando con sé tutti i suoi strumenti e tutto il suo archivio geografico. Favorito dalla benevolenza di Ferdinando IV, sempre molto attento al progresso scientifico, e vincendo le opposizioni dei contemporanei l'abate Galiani, superate varie e complesse opposizioni nella corte reale, promosse l'acquisto di strumenti moderni, suggeriti da Rizzi Zannoni, e ottenne locali molto ampi (nella zona del Rosario di Palazzo) dove furono impiantati i laboratori cartografici e lui stesso fu nominato Commissario dell'impresa. Con l'istituzione dell'Officina Topografica giunsero a Napoli importanti disegnatori, cartografi e matematici che entrarono a far parte del laboratorio il quale divenne una scuola di alto livello nella preparazione di carte geografiche, contribuendo a farne conoscere i suoi documenti fino alla caduta della dinastia borbonica.
Acquaforte, impressa su carta coeva e applicata su contemporaneo supporto di tela, più volte ripiegata ad astuccio. Leggere ossidazioni, per il resto in ottimo stato di conservazione. Molto rara.
Bibliografia
Vladimiro Valerio, La città di Napoli tra vedutismo e cartografia, pag. 334.
Il Reale officio topografico era un istituto scientifico militare di Napoli, preposto alla costruzione delle mappe topografiche, geografiche ed idrografiche del Regno delle Due Sicilie. Fondato nella zona del Rosario di Palazzo nel 1781 sotto il nome di Deposito topografico da Giovanni Antonio Rizzi Zannoni, fu successivamente trasferito a Pizzofalcone. Rizzi Zannoni arriva a Napoli nel 1781 con il compito di fondare e dirigere il primo Reale Officio Topografico di Napoli, destinato a divenire una delle prime istituzioni cartografiche di Stato in Europa, portando con sé tutti i suoi strumenti e tutto il suo archivio geografico.
Favorito dalla benevolenza di Ferdinando IV, sempre molto attento al progresso scientifico, e vincendo le opposizioni dei contemporanei l'abate Galiani, superate varie e complesse opposizioni nella corte reale, promosse l'acquisto di strumenti moderni, suggeriti da Rizzi Zannoni, e ottenne locali molto ampi (nella zona del Rosario di Palazzo) dove furono impiantati i laboratori cartografici e lui stesso fu nominato Commissario dell'impresa.
Con l'istituzione dell'Officina Topografica giunsero a Napoli importanti disegnatori, cartografi e matematici che entrarono a far parte del laboratorio il quale divenne una scuola di alto livello nella preparazione di carte geografiche, contribuendo a farne conoscere i suoi documenti fino alla caduta della dinastia borbonica.
|
Il Reale officio topografico era un istituto scientifico militare di Napoli, preposto alla costruzione delle mappe topografiche, geografiche ed idrografiche del Regno delle Due Sicilie. Fondato nella zona del Rosario di Palazzo nel 1781 sotto il nome di Deposito topografico da Giovanni Antonio Rizzi Zannoni, fu successivamente trasferito a Pizzofalcone. Rizzi Zannoni arriva a Napoli nel 1781 con il compito di fondare e dirigere il primo Reale Officio Topografico di Napoli, destinato a divenire una delle prime istituzioni cartografiche di Stato in Europa, portando con sé tutti i suoi strumenti e tutto il suo archivio geografico.
Favorito dalla benevolenza di Ferdinando IV, sempre molto attento al progresso scientifico, e vincendo le opposizioni dei contemporanei l'abate Galiani, superate varie e complesse opposizioni nella corte reale, promosse l'acquisto di strumenti moderni, suggeriti da Rizzi Zannoni, e ottenne locali molto ampi (nella zona del Rosario di Palazzo) dove furono impiantati i laboratori cartografici e lui stesso fu nominato Commissario dell'impresa.
Con l'istituzione dell'Officina Topografica giunsero a Napoli importanti disegnatori, cartografi e matematici che entrarono a far parte del laboratorio il quale divenne una scuola di alto livello nella preparazione di carte geografiche, contribuendo a farne conoscere i suoi documenti fino alla caduta della dinastia borbonica.
|