Descrittione dell'isola & Terra di Santa Croce, overo Mondo Nuovo

Riferimento: S45914
Autore Tommaso PORCACCHI
Anno: 1572 ca.
Zona: Nord America
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 145 x 110 mm
625,00 €

Riferimento: S45914
Autore Tommaso PORCACCHI
Anno: 1572 ca.
Zona: Nord America
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 145 x 110 mm
625,00 €

Descrizione

Importante carta geografica con l'America centro-settentrionale ideata ed incisa da Girolamo Porro, per L'Isole più famose del Mondo, opera geografica di Tommaso Porcacchi, pubblicato per la prima volta nel 1572.

Primo stato di questa affascinante carta del continente basata sulla mappa di Paolo Forlani. Secondo Burden, questa edizione è stata pubblicata nel 1576 o nel 1590, come dimostra l'ultima riga di testo sopra la mappa che recita "Mondo Nuouo".

La mappa fu disegnata riducendo la analoga ed estremamente rara carta geografica “Il Disegno del discoperto della nova Franza” incisa e pubblicata a Venezia da Paolo Forlani nel 1565, la quale a sua volta fu delineata adoperando tra le varie fonti il mappamondo del Gastaldi del 1561 come dimostra, ad esempio, il Giappone posto nel mezzo dell'Oceano Pacifico. A tutti gli effetti, la “Descrittione dell'isola & Terra di Santa Croce, overo Mondo Nuovo” è la seconda raffigurazione in assoluto dei territori dell'America centro-settentrionale.

Nell'incisione del Porro ritroviamo gli elementi caratteristici della carta del Forlani. Il continente è rappresentato con un con un'estensione molto allungata della costa orientale e uno strano rigonfiamento della penisola di penisola della California con il Giapan (Giappone) appena al largo. Viene indicato il Canada e lo stretto di Anian, sbocco del mitico passaggio a Nord Ovest che si immaginava a nord della California; ad est di questo è precisata la catena della Sierra Nevada scoperta dagli Spagnoli; è tracciato parte del corso del Colorado scoperto da Francisco Vázquez de Coronado; nell'est il San Lorenzo diviene il nome di un centro abitato che si affaccia su un lago ed Ochelaga, villaggio Irochese attorno a cui nascerà Montréal, è posto più a nord nella Terra del Laborador.

La carta è pubblicata nel volume “L’isole Piu Famose Del Mondo Descritte Da Thomaso Porcacchi Da Castiglione Aretino e Intagliate da Girolamo Porro Padovan” di Tommaso Porcacchi (ca. 1532-1576), umanista e letterato originario di Castiglion Fiorentino.

Gli interessi geografici coltivati sin dal Pomponio Mela del 1557 diedero vita nel 1572 al trattato, pubblicato dalla società tra il libraio Simone Galignani e l’incisore padovano Girolamo Porro, che si servirono della tipografia di Giorgio Angelieri (con privilegio di 10 anni concesso il 16 luglio 1572). Secondo Valerio (cfr. Valerio-Spagnolo, Sicilia 1477-1861, La Collezione Spagnolo-Patermo in quattro secoli di Cartografia, 2014, p. 163) il volume sarebbe stampato nell’officina di Domenico e Giovan Battista Guerra. Il volume, in formato in quarto, con dedica di Galignani a don Giovanni d’Austria, presenta le magnifiche tavole calcografiche di Porro (una seconda edizione, cospicuamente accresciuta di testo e tavole, usci nel 1576, poi ancora, postume, nel 1590, 1604, 1605, 1620 e 1686).

Nella lettera dedicatoria Porro narra di essere stato il promotore dell’operazione e di aver incaricato Porcacchi di scrivere un libro sulle isole, riservandosene l’illustrazione. Il modello e quello degli “Isolari”, sul quale però Porcacchi innesta lo spirito delle corografie antiche, aggiungendo per ciascuna isola una descrizione fisica, storica e culturale. La concezione e molto ampia (sono comprese penisole, grandi isole come l’Inghilterra o interi continenti: l’America Settentrionale), ma nel “Prohemio” Porcacchi fornisce un glossario di termini geografici che testimonia lo sforzo di impiegare in maniera corretta la terminologia della disciplina (cfr. Franco Pignatti, Porcacchi Tommaso, in "Dizionario Biografico degli Italiani" - Volume 85, 2016). Nel testo vi sono mappe di isole incise su mezza pagina, compreso il planisfero – riduzione della carta murale di Camocio del 1567 e la carta da navigare con le rotte e i venti, di derivazione gastaldina.

“This finely engraved map appeared in one of the most famous Isolarios produced. It is a reduced rendering of the Paolo Forlani map produced seven years earlier; despite this most of the nomenclature remains. The maps for this atlas were all engraved by Girolamo Porro from Padua, and are set within a page of text. There were later editions of 1576, 1590, 1604, 1605 and 1620. […] the rare final edition of 1686 by Pietro Antonio Brigonci; in it the maps are printed on separate sheets independent from the text. For this edition the plates were retouched, which is clearly distinguished by the darker impression of the main nomenclature." (Burden "The Mapping of North America", p. 55).

Acquaforte e bulino, impressa su carta vergata coeva, lieve gora di umidità nella parte superiore, per il resto in ottimo stato di conservazione. Inserita nel testo descrittivo del Porcacchi. Questo esemplare si è conservato con tutto il testo che descrive il Mondo Nuovo, come da scansione.

 

Bibliografia:

Burden "The Mapping of North America", p. 55, n. 42; Manasek n. 35.

 

Tommaso PORCACCHI (1530 - 1585

Autore di opere poetiche, storiche, erudite, curò (soprattutto per G. G. Giolito de' Ferrari) numerose edizioni di storici greci e latini, in parte da lui stesso volgarizzati. Fu tra i primi commentatori della Storia d'Italia di Guicciardini (1574). Dopo l'Isolario di Bordone e Camocio, pubblicò a Venezia nel 1572 "L'isole più famose del mondo" in tre volumi di 47 carte incise su rame da Gerolamo Porro, ampliato e riedito dopo quattro anni e ristampato più volte entro il 1686.

Tommaso PORCACCHI (1530 - 1585

Autore di opere poetiche, storiche, erudite, curò (soprattutto per G. G. Giolito de' Ferrari) numerose edizioni di storici greci e latini, in parte da lui stesso volgarizzati. Fu tra i primi commentatori della Storia d'Italia di Guicciardini (1574). Dopo l'Isolario di Bordone e Camocio, pubblicò a Venezia nel 1572 "L'isole più famose del mondo" in tre volumi di 47 carte incise su rame da Gerolamo Porro, ampliato e riedito dopo quattro anni e ristampato più volte entro il 1686.