Faunus in aedibus Cardinalis Burghesij [Satiro combattente]

Riferimento: S49048
Autore Philippe THOMASSIN
Anno: 1599 ca.
Misure: 80 x 122 mm
100,00 €

Riferimento: S49048
Autore Philippe THOMASSIN
Anno: 1599 ca.
Misure: 80 x 122 mm
100,00 €

Descrizione

La statua colossale rappresenta un Satiro barbato in atto di brandire un bastone dal manico ricurvo usato dai pastori, con la destra levata, mentre avanza con la gamba destra e il braccio sinistro, intorno al quale si avvolge un lembo della nebride annodata al collo, è sollevato a metà altezza. La testa di restauro, come le numerose integrazioni di altissima qualità realizzate all’inizio del Seicento, sono state attribuite a uno scultore della cerchia del Bernini.

Il modello del Satiro Borghese e di altre opere in terracotta o pietra di analoga iconografia attestate prevalentemente in area tarantina è stato individuato nella statua bronzea colossale “in atto di combattere” di cui parla Livio, più tardi celebrata da Cicerone fra i monumenti più cari ai Tarantini, conservata nel tempio di Hestia e scolpita dalla scuola di Lisippo alla fine del IV- inizi del III sec. a.C.

Già parte della collezione Ceoli, nel 1607 la statua fu acquistata dal Cardinale Scipione Borghese per arredare palazzo Borghese in Campo Marzio; nel 1616 la scultura venne trasferita nella Villa di Porta Pinciana e collocata davanti alla facciata posteriore, dove rimase fino alla fine del Settecento, quando venne spostata nel Giardino del lago. Dal 1827 il Satiro, restaurato, è collocato in una nicchia nel salone d’ingresso a piano terra, a Galleria Borghese (inv. XXXVI).

Bulino, circa 1599, della serie ANTIQUARUM STATUARUM URBIS ROMAE LIBER PRIMUS, ideata, incisa e stampata a Roma da Philippe Thomassin. Esemplare nel primo stato di due.

Philippe Thomassin fu incisore e editore, nativo di Troyes, attivo a Roma a partire dal 1585. Nel 1588 iniziò a pubblicare le sue opere. Nel 1589 iniziò la collaborazione con Jean Turpin; la loro società venne descritta nell’atto di scioglimento del 19 gennaio 1602 come devota alla ‘pratica della pittura e incisione, per l’acquisto e la vendita di incisioni stampate da loro o per loro ordine, per vendita all’estero al dettaglio e all’ingrosso...’. Nel 1590 fu arrestato e interrogato dal Santo Ufficio per un ritratto - che avrebbe inciso - di Enrico IV di Francia. Nei suoi primi anni a Roma lavorò per editori come Claudio Duchetti, Lorenzo Vaccari e Marcello Clodio. Comprò vecchie lastre, anche un gruppo dagli eredi di Aliprando Caprioli nel 1599 per il quale richiese un privilegio di 10 anni a Papa Clemente VIII nello stesso anno. Nel1603 pubblicò due incisioni di Francesco Villamena. Baglione disse che amava concentrarsi di più su soggetti religiosi, ma non in maniera esclusiva, come mostra l’importante collezione Antiquarum Statuarum Urbis Romae.

Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva, con margini, minime ossidazioni, per il resto in ottimo stato di conservazione.

Bibliografia

E. Bruwaert, La vie et les oeuvres de Philippe Thomassin Graveur Troyen (1562-1622), 1914, n. 275; The De Rossi family, 497, 534, 1993; Indice delle stampe De Rossi, 17, c. 6, 1735; Indice delle stampe De Rossi, 12, c. 2, 1677; L’Antiquarum Statuarum Urbis Romae fra antichità e collezionismo, in “Bollettino d'Arte” volume speciale VI serie 1995.

Philippe THOMASSIN (Troyes 1562 - Roma 1622)

Incisore e editore di Troyes, attivo a Roma dal 1585 . Nel 1589 iniziò la collaborazione con Jean Turpin; la loro società venne descritta nell’atto di scioglimento del 19 Gennaio 1602 come devota alla ‘pratica della pittura e incisione, per l’acquisto e la vendita di incisioni stampate da loro o per loro ordine, per vendita all’estero al dettaglio e all’ingrosso...’ Nel 1590 fu arrestato e interrogato dal Santo Ufficio per un ritratto che abrebbe incisio di Enrico IV di Francia. Nei suoi primi anni a Roma lavorò per editori come Claudio Duchetti, Lorenzo Vaccari e Marcello Clodio. Nel 1588 iniziò a pubblicare le sue opere. Comprò vecchie lastre, anche un gruppo dagli eredi di Aliprando Caprioli nel 1599 per il quale richiese un privilegio di 10 anni a Papa Clemente VIII nello stesso anno. Nel1603 pubblicò due incisioni di Villamena . Baglione disse che amava concentrarsi di più su soggetti religiosi, ma non in maniera esclusiva, come mostra l’importante collezione Antiquarum Statuarum Urbis Romae.

Philippe THOMASSIN (Troyes 1562 - Roma 1622)

Incisore e editore di Troyes, attivo a Roma dal 1585 . Nel 1589 iniziò la collaborazione con Jean Turpin; la loro società venne descritta nell’atto di scioglimento del 19 Gennaio 1602 come devota alla ‘pratica della pittura e incisione, per l’acquisto e la vendita di incisioni stampate da loro o per loro ordine, per vendita all’estero al dettaglio e all’ingrosso...’ Nel 1590 fu arrestato e interrogato dal Santo Ufficio per un ritratto che abrebbe incisio di Enrico IV di Francia. Nei suoi primi anni a Roma lavorò per editori come Claudio Duchetti, Lorenzo Vaccari e Marcello Clodio. Nel 1588 iniziò a pubblicare le sue opere. Comprò vecchie lastre, anche un gruppo dagli eredi di Aliprando Caprioli nel 1599 per il quale richiese un privilegio di 10 anni a Papa Clemente VIII nello stesso anno. Nel1603 pubblicò due incisioni di Villamena . Baglione disse che amava concentrarsi di più su soggetti religiosi, ma non in maniera esclusiva, come mostra l’importante collezione Antiquarum Statuarum Urbis Romae.