Marsias apud nobilé quendé [Marsia]
Riferimento: | S49052 |
Autore | Philippe THOMASSIN |
Anno: | 1599 ca. |
Misure: | 80 x 122 mm |
Riferimento: | S49052 |
Autore | Philippe THOMASSIN |
Anno: | 1599 ca. |
Misure: | 80 x 122 mm |
Descrizione
È il celeberrimo “Marsia appeso, del tipo bianco” inv. (1914 n. 199) degli Uffizi a Firenze.
Non è noto il luogo esatto del ritrovamento di questa scultura, ma nel 1550 essa è ritratta – non ancora restaurata - tra i pezzi della collezione Capranica conservata all’epoca a Palazzo Valle a Roma. Nel 1584 l’opera fu venduta, insieme al resto della collezione, al cardinale Ferdinando de’ Medici. In seguito il Marsia fu integrato degli arti e trasferito nella Galleria di Villa Medici, per poi essere spostato nel Settecento nella prima camera dell’appartamento verso piazza del Popolo prima di essere trasferita nella Galleria. In questo periodo l’opera godette di una certa fama e se ne realizzarono calchi e copie. Nel 1780 il Marsia bianco lasciò Roma per le Gallerie degli Uffizi di Firenze insieme a un consistente nucleo di sculture comprensivo del gruppo dei Niobidi. Qui fu esposto nel corridoio di Ponente (oggi Terzo Corridoio, dove si trova tutt’ora: inv. 1784, n. 28) in opposizione al Marsia Rosso. Per il modo in cui è lavorata la superficie e sulla base di confronti con altre opere dallo stesso soggetto, il Marsia Bianco degli Uffizi può essere datato tra la fine dell’età traianea (98 – 117 d.C.) e gli inizi di quella adrianea (118 – 138 d.C.).
Bulino, circa 1599, della serie ANTIQUARUM STATUARUM URBIS ROMAE LIBER PRIMUS, ideata, incisa e stampata a Roma da Philippe Thomassin. Esemplare nel primo stato di due.
Philippe Thomassin fu incisore e editore, nativo di Troyes, attivo a Roma a partire dal 1585. Nel 1588 iniziò a pubblicare le sue opere. Nel 1589 iniziò la collaborazione con Jean Turpin; la loro società venne descritta nell’atto di scioglimento del 19 gennaio 1602 come devota alla ‘pratica della pittura e incisione, per l’acquisto e la vendita di incisioni stampate da loro o per loro ordine, per vendita all’estero al dettaglio e all’ingrosso...’. Nel 1590 fu arrestato e interrogato dal Santo Ufficio per un ritratto - che avrebbe inciso - di Enrico IV di Francia. Nei suoi primi anni a Roma lavorò per editori come Claudio Duchetti, Lorenzo Vaccari e Marcello Clodio. Comprò vecchie lastre, anche un gruppo dagli eredi di Aliprando Caprioli nel 1599 per il quale richiese un privilegio di 10 anni a Papa Clemente VIII nello stesso anno. Nel1603 pubblicò due incisioni di Francesco Villamena. Baglione disse che amava concentrarsi di più su soggetti religiosi, ma non in maniera esclusiva, come mostra l’importante collezione Antiquarum Statuarum Urbis Romae.
Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva, con margini, minime ossidazioni, per il resto in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
E. Bruwaert, La vie et les oeuvres de Philippe Thomassin Graveur Troyen (1562-1622), 1914, n. 275; The De Rossi family, 497, 534, 1993; Indice delle stampe De Rossi, 17, c. 6, 1735; Indice delle stampe De Rossi, 12, c. 2, 1677; L’Antiquarum Statuarum Urbis Romae fra antichità e collezionismo, in “Bollettino d'Arte” volume speciale VI serie 1995.
Philippe THOMASSIN (Troyes 1562 - Roma 1622)
Incisore e editore di Troyes, attivo a Roma dal 1585 .
Nel 1589 iniziò la collaborazione con Jean Turpin; la loro società venne descritta nell’atto di scioglimento del 19 Gennaio 1602 come devota alla ‘pratica della pittura e incisione, per l’acquisto e la vendita di incisioni stampate da loro o per loro ordine, per vendita all’estero al dettaglio e all’ingrosso...’ Nel 1590 fu arrestato e interrogato dal Santo Ufficio per un ritratto che abrebbe incisio di Enrico IV di Francia. Nei suoi primi anni a Roma lavorò per editori come Claudio Duchetti, Lorenzo Vaccari e Marcello Clodio. Nel 1588 iniziò a pubblicare le sue opere. Comprò vecchie lastre, anche un gruppo dagli eredi di Aliprando Caprioli nel 1599 per il quale richiese un privilegio di 10 anni a Papa Clemente VIII nello stesso anno. Nel1603 pubblicò due incisioni di Villamena . Baglione disse che amava concentrarsi di più su soggetti religiosi, ma non in maniera esclusiva, come mostra l’importante collezione Antiquarum Statuarum Urbis Romae.
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Philippe THOMASSIN (Troyes 1562 - Roma 1622)
Incisore e editore di Troyes, attivo a Roma dal 1585 .
Nel 1589 iniziò la collaborazione con Jean Turpin; la loro società venne descritta nell’atto di scioglimento del 19 Gennaio 1602 come devota alla ‘pratica della pittura e incisione, per l’acquisto e la vendita di incisioni stampate da loro o per loro ordine, per vendita all’estero al dettaglio e all’ingrosso...’ Nel 1590 fu arrestato e interrogato dal Santo Ufficio per un ritratto che abrebbe incisio di Enrico IV di Francia. Nei suoi primi anni a Roma lavorò per editori come Claudio Duchetti, Lorenzo Vaccari e Marcello Clodio. Nel 1588 iniziò a pubblicare le sue opere. Comprò vecchie lastre, anche un gruppo dagli eredi di Aliprando Caprioli nel 1599 per il quale richiese un privilegio di 10 anni a Papa Clemente VIII nello stesso anno. Nel1603 pubblicò due incisioni di Villamena . Baglione disse che amava concentrarsi di più su soggetti religiosi, ma non in maniera esclusiva, come mostra l’importante collezione Antiquarum Statuarum Urbis Romae.
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