Recentis Romae ichnographia et hypsographia sive planta et facies ad magnificentiam....
Riferimento: | MMS1734 |
Autore | Joachim von SANDRART |
Anno: | 1677 |
Zona: | Roma |
Luogo di Stampa: | Norimberga |
Misure: | 860 x 650 mm |
Riferimento: | MMS1734 |
Autore | Joachim von SANDRART |
Anno: | 1677 |
Zona: | Roma |
Luogo di Stampa: | Norimberga |
Misure: | 860 x 650 mm |
Descrizione
Grande pianta della città, stampata su due fogli reali, copia di quella realizzata da Giovan Battista Falda nel 1667 per papa Alessandro VII.
Pianta a proiezione mista, orientata con il nord a sinistra. Topograficamente la carta del Sandrart è fedele a quella del Falda; le modifiche sostanziali sono nei cartigli, con le scritte in tedesco, e nella dedica a papa Innocenzo XI. Il cartiglio di destra raffigura gli stemmi dei Rioni, mentre in basso al centro sono incise delle piccole vedute delle sette chiese giubilari.
Incisa a quattro mani con Johannes Meyer, questa pianta risulta per l’eleganza del segno, più raffinata rispetto al Falda, intagliata dal francese Lhuiler.
“Copia della pianta piccola del Falda incisa dal Meyer che si firma in basso a sinistra Iohann Meyer fecit Tiguri. IN alto a sinistra, in luogo della dedica fatta dal Falda ad Alessandro VII, compare quella ad Innocenzo XI (1676-89) con la data 1677 e più in basso il nome di Ioachini Sandrart. La pianta è probabilmente anche contenuta nell'opera del Sandrart Der Alten und neue, pubblicata a Norimberga nel 1768” (cfr. Marigliani, p. 219).
Esemplare fresco e brillante di questa rara versione dell'importante pianta di Roma in due fogli di Giovanni Battista Falda (1643-78) del 1667 (detta pianta piccola). “La pianta piccola di Falda ebbe un successo immediato: Una delle mappe più copiate e durature del primo periodo moderno” (Maier, p. 196), servì da modello per la sua famosa pianta grande in 12 fogli (Nuova pianta et alzata della città di Roma) del 1676.
Il disegno di Falda fu “ampiamente acclamato come la più completa e accurata documentazione visiva della Roma barocca” (Maier, p. 165). La sua mappa in 12 fogli “apparve in cinque edizioni per un periodo di ottant'anni, la sua celebrità fu eclissata solo dall'apparizione della grande pianta di Giovanni Battista Nolli nel 1748. La pianta piccola originale del 1667 era basata su quella dell'incisore tedesco Mattheus Greuter e celebrava gli interventi urbanistici di papa Alessandro VII (1655-77). Un indice lungo il lato destro descrive i numerosi progetti del papa, visibili nel tessuto della città, e le personificazioni in alto a sinistra trasmettono il messaggio che sotto il papa Chigi la religione ha vinto l'eresia e l'architettura ha sconfitto il tempo” (McPhee, pp. 8, 10). Nella parte sinistra di questa pianta piccola del 1667 sono raffigurate le personificazioni delle fonti d'acqua di Roma e nella parte inferiore le vedute delle Sette Chiese, le principali chiese di pellegrinaggio di Roma.
Acquaforte, con margini, in eccellente stato di conservazione. Rara.
Bibliografia
Huelsen (1915): n. 119; Scaccia Scarafoni (1939): n. 200; A. P. Frutaz, Le piante di Roma, CLVI ; TIB p. 317, 281 C1. C. Marigliani, Le Piante di Roma delle collezioni private, tav. 126; S. McPhee, “Falda’s Map as a Work of Art,” The Art Bulletin, vol. 101, no. 2 (2019), pp. 7-28; J. Maier, Rome Measured and Imagined: Early Modern Maps of the Eternal City.
Joachim von SANDRART (Francoforte 1606 - Norimberga 1688)
Pittore e trattatista tedesco. Viaggiò a lungo e fu il più importante artista tedesco del tempo ma oggi è ricordato quasi soltanto per il "Teutsche Academie der Edlen Bau, Bild-und Mahlerey-Künste" (Accademia tedesca delle nobili arti dell'architettura, della scultura e della pittura), pubblicato a Norimberga nel 1675-79 e seguito da un'edizione latina nel 1683. Questo trattato, organizzato in tre principali sezioni, è una fonte di grande importanza. La prima parte è un'introduzione all'arte dell'architettura, pittura e scultura ricavata principalmente da fonti precedenti come Vasari e Van Mander. La seconda parte, che contiene biografie di artisti, si avvale allo stesso modo del materiale preso da fonti precedenti ma contiene anche materiale inedito, in particolar modo su artisti tedeschi e su artisti contemporanei che l'autore conosceva personalmente (compresi Lorrain e Poussin). La terza parte contiene informazioni su collezioni d'arte e uno studio sull' iconografia; infine vi è anche un capitolo sull'arte dell'Estremo Oriente. Sandrart fu il primo direttore (1662) dell'Accademia di Norimberga (la prima in Germania).
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Joachim von SANDRART (Francoforte 1606 - Norimberga 1688)
Pittore e trattatista tedesco. Viaggiò a lungo e fu il più importante artista tedesco del tempo ma oggi è ricordato quasi soltanto per il "Teutsche Academie der Edlen Bau, Bild-und Mahlerey-Künste" (Accademia tedesca delle nobili arti dell'architettura, della scultura e della pittura), pubblicato a Norimberga nel 1675-79 e seguito da un'edizione latina nel 1683. Questo trattato, organizzato in tre principali sezioni, è una fonte di grande importanza. La prima parte è un'introduzione all'arte dell'architettura, pittura e scultura ricavata principalmente da fonti precedenti come Vasari e Van Mander. La seconda parte, che contiene biografie di artisti, si avvale allo stesso modo del materiale preso da fonti precedenti ma contiene anche materiale inedito, in particolar modo su artisti tedeschi e su artisti contemporanei che l'autore conosceva personalmente (compresi Lorrain e Poussin). La terza parte contiene informazioni su collezioni d'arte e uno studio sull' iconografia; infine vi è anche un capitolo sull'arte dell'Estremo Oriente. Sandrart fu il primo direttore (1662) dell'Accademia di Norimberga (la prima in Germania).
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