Nova Urbis Romae Descriptio Anni 1587
Riferimento: | S39442 |
Autore | Ambrogio BRAMBILLA |
Anno: | 1587 |
Zona: | Roma |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 218 x 145 mm |
Riferimento: | S39442 |
Autore | Ambrogio BRAMBILLA |
Anno: | 1587 |
Zona: | Roma |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 218 x 145 mm |
Descrizione
Rarissima pianta prospettica della città dal Gianicolo, incisa da Ambrogio Brambilla per il tipografo Girolamo Franzini. Si tratta di una piccola pianta, dipendente da quella che il Brambilla stesso incise per Claudio Duchetti nel 1582, aggiornata in parte alla riforma urbanistica di Sisto V. Sono raffigurati gli obelischi di S. Pietro, S. Giovanni e S. M. Maggiore e la via Nova.
L’opera è di grandissima rarità; Hülsen (1915) descrive due esemplari nei cataloghi di inizio secolo delle librerie antiquarie romane Rappaport e Lang. Marigliani (2007) riproduce l’esemplare di una collezione privata romana, con una legenda è molto nutrita, addirittura stampata su una lastra separata; è composta da 136 rimandi, dei quali i primi 114 derivano dalla pianta del 1582.
In alto, nel riquadro di sinistra, troviamo il titolo e le indicazioni editoriali: NOVA URBIS ROMAE DESCRIPTIO ANNI 1587. Per Ambrosiu s brambilla spictore[m] delineatu s et incisa m. Nel riquadro di destra si legge: Roma fu edifficata gl’anni del mondo 5550 e da poi la destruttione de Troia anni 753 da Romolo, e Remo, fratelli nati da Silvia figliola de Numitore Re de Albano: fu anticame[n]te il suo circuito de le mura miglia 32.
Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei punti cardinali: SEPTENTRIO, MERIDIES, OCCIDENS, ORIENS, il nord è a sinistra.
Acquaforte e bulino, stampata su carta vergata coeva, con ampi margini, in perfetto stato di conservazione.
Bibliografia
Bifolco - Ronca, Cartografia e Topografia italiana del XVI secolo (2018), pp. 2406-2407, tav. 1238; Ganado (1994): II, n. 116 e III. n. 93; Hülsen (1915): XVIa, p. 63-64, n. 80; Marigliani (2007): n. 60.
Bibliografia
Bifolco - Ronca, Cartografia e Topografia italiana del XVI secolo (2018), pp. 2406-2407, tav. 1238.
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Ambrogio BRAMBILLA attivo a Roma tra il 1579 ed il 1599
Stampatore e cartografo italiano. Milanese di nascita, la sua presenza a Roma si registra sin dal 1579, in quanto membro della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon, fino a tutto il 1599, data dell’ultima opera da lui eseguita. Nel 1582, Brambilla produsse una serie di 135 incisioni di piccole dimensioni degli Imperatori, da Giulio Cesare a Rodolfo II e, nel 1585, ne realizzò un’altra, dei Papi, fino a Sisto V. Le sue opere più riuscite, tuttavia, restano le incisioni in cui rappresenta ricostruzioni scenografiche di svariate antichità, come ad esempio il Sepolcro di Lucio Settimo (1582) e le vedute della Roma antica e moderna, come il Belvedere del Vaticano (1579) e i Fuochi Pirotecnici a Castel Sant’Angelo (1579). Molte delle sue stampe raffiguranti antichi monumenti, realizzate dopo il 1577, vennero incluse nello Speculum Romanae magnificentiae. Realizzò anche stampe con rappresentazioni di giochi popolari e scene di vita quotidiana. Nel 1589 incise il Giudizio Universale sulla base di una scultura in cera su ardesia di Giacomo Vivo, ispiratosi a sua volta agli affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina a Roma. Due opere inedite rappresentano invece una Mappa Prospettica di Ancona (1585) e una Vista del Catafalco per il Funerale del Cardinale Alessandro Farnese (1589, entrambi a Milano, Castello sforzesco). Altre fonti parlano di un Brambilla poeta, scultore in bronzo, pittore ed architetto.
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Bibliografia
Bifolco - Ronca, Cartografia e Topografia italiana del XVI secolo (2018), pp. 2406-2407, tav. 1238.
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Ambrogio BRAMBILLA attivo a Roma tra il 1579 ed il 1599
Stampatore e cartografo italiano. Milanese di nascita, la sua presenza a Roma si registra sin dal 1579, in quanto membro della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon, fino a tutto il 1599, data dell’ultima opera da lui eseguita. Nel 1582, Brambilla produsse una serie di 135 incisioni di piccole dimensioni degli Imperatori, da Giulio Cesare a Rodolfo II e, nel 1585, ne realizzò un’altra, dei Papi, fino a Sisto V. Le sue opere più riuscite, tuttavia, restano le incisioni in cui rappresenta ricostruzioni scenografiche di svariate antichità, come ad esempio il Sepolcro di Lucio Settimo (1582) e le vedute della Roma antica e moderna, come il Belvedere del Vaticano (1579) e i Fuochi Pirotecnici a Castel Sant’Angelo (1579). Molte delle sue stampe raffiguranti antichi monumenti, realizzate dopo il 1577, vennero incluse nello Speculum Romanae magnificentiae. Realizzò anche stampe con rappresentazioni di giochi popolari e scene di vita quotidiana. Nel 1589 incise il Giudizio Universale sulla base di una scultura in cera su ardesia di Giacomo Vivo, ispiratosi a sua volta agli affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina a Roma. Due opere inedite rappresentano invece una Mappa Prospettica di Ancona (1585) e una Vista del Catafalco per il Funerale del Cardinale Alessandro Farnese (1589, entrambi a Milano, Castello sforzesco). Altre fonti parlano di un Brambilla poeta, scultore in bronzo, pittore ed architetto.
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