Il Giudizio di Paride
Riferimento: | S28287 |
Autore | Hans Sebald BEHAM |
Anno: | 1546 |
Misure: | 47 x 70 mm |
Riferimento: | S28287 |
Autore | Hans Sebald BEHAM |
Anno: | 1546 |
Misure: | 47 x 70 mm |
Descrizione
Paride seduto a sinistra e le tre dee a destra, con Venere che accetta la mela. Mercurio con il caduceo in piedi dietro a Paride e davanti alle rocce, mentre Cupido in volo in alto a destra.
Bulino, 1546, firmato con il monogramma su una tavoletta in alto a sinistra. In basso "IUDICIUM PARIDIS" lungo il bordo inferiore.
Esemplare del secondo stato descritto da Pauli, con i ritocchi a bulino sopra la tavoletta con la firma e la data.
Il mito relativo al giudizio di Paride (la κρίσις τῶν θεῶν, ossia il «confronto» o «giudizio tra le dee») era assai noto nell’Antichità greco-romana e la sua menzione nelle fonti letterarie superstiti è frequente. La ragione è chiara: tra le conseguenze di quell’episodio, attraverso il rapimento di Elena, spiccava la guerra di Troia, durante la quale le dee sconfitte avrebbero continuato a esercitare il proprio odio contro la città.
Paride, secondo la mitologia greca, era il figlio di Priamo re di Troia e di Ecuba. Appena nato fu abbandonato sul monte Ida perché, secondo la profezia di Cassandra, egli avrebbe causato enormi sciagure alla sua città. Della vicenda del Pomo d’Oro se ne parla nelle “Troiane” di Euripide. La vicenda ebbe inizio durante il matrimonio tra Peleo e Teti (che sarebbero divenuti i genitori di Achille), originata da un gesto della dea Eris personificazione della discordia e sorella di Ares. La dea lasciò rotolare tra i convitati una mela d'oro, con la scritta “Alla più bella” che suscitò una immediata discussione tra Era, Atena ed Afrodite che ben presto si trasformò in lotta accanita per il possesso del Pomo d’Oro. Non riuscendo a prevalere l’una sulle altre, fu chiesto a Zeus di intervenire, ma questi si rifiutò di esprimere un parere rimettendo il giudizio ad una persona imparziale. Ermes, inviato sulla terra per cercare questa persona, individuò in Paride colui che avrebbe assegnato il Pomo d’Oro alla dea più bella. La scelta di Paride cadde su Afrodite (Venere), che per ricompensarlo gli promise la donna più bella del mondo, ovvero Elena moglie di Menelao re di Sparta. Fu così che Paride, con l'aiuto della dea, rapì Elena portandola con se a Troia e creando il pretesto per la famosa guerra. Con la sua scelta Paride s’inimicò anche Era ed Atena, che perciò si schierarono con i greci.
Poco prima del 1520, alcuni giovani artisti della cerchia di Albercht Dürer presero a realizzare incisioni molto piccole che hanno sfidato lo spettatore con un mondo in miniatura, un mondo di nuovo soggetto laico e di interpretazioni non convenzionali di temi tradizionali. A causa delle ridotte dimensioni delle loro incisioni, questi artisti sono stati appellati a lungo, con il nome collettivo, e poco lusinghiero, di Piccoli Maestri di Norimberga. Il nucleo del gruppo consiste in tre artisti di Norimberga, Hans Sebald & Bartel Beham e Georg Pencz, e inoltre Jacob Bink da Colonia e Heinrich Aldegrever da Soest.
Ottima prova, impressa su carta vergata coeva, rifilata alla linea marginale, in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
Pauli 1901-11, Hans Sebald Beham: Ein Kritisches Verzeichniss seiner Kupferstiche Radirungen und Holzschnitte (92.II); Hollstein, German engravings, etchings and woodcuts c.1400-1700 (92.II); Bartsch, Le Peintre graveur (VIII.153.89).
Hans Sebald BEHAM Nuremberg 1500 - Frankfurt 1550
Incisore, acquafortista, disegnatore di xilografie e istoriatore di vetrate, pittore e illustratore. Nei documenti e stampe dell’epoca, veniva sempre identificato come Sebald Beham, sebbene dal XVII secolo e fino ai primi anni del XX sia stato erroneamente chiamato Hans Sebald Beham, sulla base del suo monogramma: HSP or HSB. La biografia di Sandrart, scritta sull’artista, è illustrata con stampe di ritratti simili all’Autoritratto e al David, conservato al Louvre; tutto intorno al ritratto di Sandrart c’è un’iscrizione che lo identifica come pittore e incisore. È giunto fino ai nostri giorni solo uno dei dipinti su pannelli realizzati da Sebald (Storia di David, 1534; Parigi, Louvre), sebbene dei documenti citati da Hampe e Vogler si riferiscano a lui come realizzatore di dipinti nel 1521 e come addirittura titolare di un suo studio nel 1525. Sebald, tuttavia, è più famoso tra i posteri per le sue stampe, nonché per la vastità del corpus di opere da lui realizzate: 252 incisioni, 18 acqueforti e 1500 xilografie, incluse quelle destinate all’illustrazione di libri. Le informazioni sulla sua biografia sono scarne: Sandrart sostiene che venne istruito da Barthel e che poi aprì una taverna, cui il suo stile di vita dissoluto guadagnò cattiva reputazione. È indubbio, tuttavia, che egli fosse ingegnoso e meticoloso, da un punto di vista artistico. Iniziò a produrre opere molto giovane, già dal 1519, sebbene ci sia chi sostiene che una xilografia della Lussuria dalla serie de I Dieci Comandamenti, sia da considerarsi un lavoro giovanile, estremamente naive, realizzato da Sebald all’età di 12 anni, insieme ad un foglio con degli studi fatti a penna e inchiostro su teste maschili e femminili. La sua prima incisione, datata 1518, è un minuscolo Ritratto di Giovane Donna.
|
Hans Sebald BEHAM Nuremberg 1500 - Frankfurt 1550
Incisore, acquafortista, disegnatore di xilografie e istoriatore di vetrate, pittore e illustratore. Nei documenti e stampe dell’epoca, veniva sempre identificato come Sebald Beham, sebbene dal XVII secolo e fino ai primi anni del XX sia stato erroneamente chiamato Hans Sebald Beham, sulla base del suo monogramma: HSP or HSB. La biografia di Sandrart, scritta sull’artista, è illustrata con stampe di ritratti simili all’Autoritratto e al David, conservato al Louvre; tutto intorno al ritratto di Sandrart c’è un’iscrizione che lo identifica come pittore e incisore. È giunto fino ai nostri giorni solo uno dei dipinti su pannelli realizzati da Sebald (Storia di David, 1534; Parigi, Louvre), sebbene dei documenti citati da Hampe e Vogler si riferiscano a lui come realizzatore di dipinti nel 1521 e come addirittura titolare di un suo studio nel 1525. Sebald, tuttavia, è più famoso tra i posteri per le sue stampe, nonché per la vastità del corpus di opere da lui realizzate: 252 incisioni, 18 acqueforti e 1500 xilografie, incluse quelle destinate all’illustrazione di libri. Le informazioni sulla sua biografia sono scarne: Sandrart sostiene che venne istruito da Barthel e che poi aprì una taverna, cui il suo stile di vita dissoluto guadagnò cattiva reputazione. È indubbio, tuttavia, che egli fosse ingegnoso e meticoloso, da un punto di vista artistico. Iniziò a produrre opere molto giovane, già dal 1519, sebbene ci sia chi sostiene che una xilografia della Lussuria dalla serie de I Dieci Comandamenti, sia da considerarsi un lavoro giovanile, estremamente naive, realizzato da Sebald all’età di 12 anni, insieme ad un foglio con degli studi fatti a penna e inchiostro su teste maschili e femminili. La sua prima incisione, datata 1518, è un minuscolo Ritratto di Giovane Donna.
|