Piemonte et Monferrato
Riferimento: | S48754 |
Autore | Giovanni Antonio MAGINI |
Anno: | 1597 ca. |
Zona: | Piemonte |
Luogo di Stampa: | Bologna |
Misure: | 485 x 385 mm |
Riferimento: | S48754 |
Autore | Giovanni Antonio MAGINI |
Anno: | 1597 ca. |
Zona: | Piemonte |
Luogo di Stampa: | Bologna |
Misure: | 485 x 385 mm |
Descrizione
Nel cartiglio in alto a destra il titolo PIEMONTE ET MONFERRATO la dedica Alla Ser.ma Sig.ra Caterina Medici Gonzaga Duchessa di Mantova et di Monferrato etc. Firmata da Fabio di Gio: Antonio Magini padovano. Nel cartiglio in basso a destra si legge: Vedi il restante del Piemonte et Monferrato nella tavola della Liguria da Ponente. Presente la scala grafica Scala di Miglia Quindici (15 miglia pari a mm 58). Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei punti cardinali Septentrio, Meridies, Oriens, Occidens, il nord in alto. Graduazione ai margini di 1’ in 1’ da 28° 45’ 30’’ a 31° 17’ 20’’ di longitudine, e da 44° 2’ 15’’ a 45° 28’ di longitudine.
Esemplare di secondo stato con la dedica di Fabio Magini.
Carta geografica tratta dal L’Italia a cura di Fabio Magini, edito a Bologna nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre.
Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnoldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright.
Scrive Roberto Almagià nel suo saggio sull'opera maginiana del 1922: "Le carte del Piemonte e della Liguria in generale debbono essere considerate insieme, perché riposano di materiali comuni. […] per tali carte il Magini ebbe i materiali ed eseguì il lavoro in due epoche diverse ed assai lontane: una prima volta nel 1597 (e forse in parte ancora l'anno prima) e una seconda volta, oltre dieci anni dopo, nel 1608-9. Come risulta anche dall'elenco del 1604, la prima volta egli mise insieme due carte delle due Riviere e tre carte del Piemonte".
Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
Almagià, L'Italia di Giovanni Antonio Magini e la Cartografia dell'Italia nei secolo XVI e XVII (1922), pp. 23-29; Barrera (1991): p. 27, n. 12.
Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)
Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.
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Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)
Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.
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