Stato del Piemonte
Riferimento: | s29393 |
Autore | Giovanni Antonio MAGINI |
Anno: | 1602 ca. |
Zona: | Piemonte |
Luogo di Stampa: | Bologna |
Misure: | 470 x 360 mm |
Riferimento: | s29393 |
Autore | Giovanni Antonio MAGINI |
Anno: | 1602 ca. |
Zona: | Piemonte |
Luogo di Stampa: | Bologna |
Misure: | 470 x 360 mm |
Descrizione
Carta geografica tratta dal L’Italia a cura di Fabio Magini, edito a Bologna nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre.
Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnoldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright.
La carta del Piemonte del Magini non presenta grandi somiglianze con le altre carte a stampa antecedenti a questa, nell’ordine: del piccolo Gastaldi nel 1548, del Cock nel 1552, delle due edite dal Lafrery nel 1553 e 1564, del grande Gastaldi nel 1555, del Ruscelli nel 1561, del Forlani nel 1567, del De Jode nel 1578 e del Mercator nel 1589. Una prima stesura venne realizzata dall’autore nel 1597 basandosi su un disegno, eseguito per questioni di confini, procuratogli dal suo amico il Duca di Mantova Vincenzo Gonzaga.
La stesura definitiva della carta venne realizzata nel 1609, basandosi su materiale ricevuto direttamente dal Duca di Savoia.
La carta, proprio per il periodo in cui è realizzata, è quindi intagliata in rame dall’Arnoldi e poi corretta dal Wright.
In basso a destra, nel cartiglio, il titolo STATO DEL PIEMONTE. Al centro le scale grafiche Miglia Piemontesi e Miglia Communi dieci ( 10 miglia pari a mm 60). In alto nel cartiglio a destra una nota Il restante del Piemonte che non ha potuto capire in questa tavola, si vede in quella del Monferrato. Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei punti cardinali Septentrio, Meridies, Oriens, Occidens, il nord a destra. Graduazione ai margini di 1’in 1’ da 43° 52’ 10’’ a 44° 53’ di latitudine, e da 29° 28’ a 30° 31’ 20’’ di longitudine.
Incisione in rame, lieve gora nei margini, nel complesso in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
R. Almagià, L'"Italia" di Giovanni Antonio Magini…, pp. 25-27; Barrera (1991): p. 28, n. 13.
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Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)
Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.
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Bibliografia
R. Almagià, L'"Italia" di Giovanni Antonio Magini…, pp. 25-27; Barrera (1991): p. 28, n. 13.
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Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)
Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.
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