Vecchio a mezza figura visto di schiena

Riferimento: S40249
Autore Harmensz van Rijn detto REMBRANDT
Anno: 1630
Misure: 42 x 72 mm
Non Disponibile

Riferimento: S40249
Autore Harmensz van Rijn detto REMBRANDT
Anno: 1630
Misure: 42 x 72 mm
Non Disponibile

Descrizione

Acquaforte, circa 1630-31, priva di firma e data.

Esemplare nel quinto stato di sei (Nowell-Ustike) o terzo stato di quattro (White & Boon).

Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva, rifilata al rame, piccolo restauro perfettamente eseguito all'angolo inferiore destro, per il resto in ottimo stato di conservazione.

La stampa, raffigurante un autoritratto, è ottenuta da una lastra più grande che è stata successivamente suddivisa in cinque lastrine minuscole. La stampa risultante dalla lastra grande – rarissima - è un Foglio di Studi di figure (solo 2 esemplari sono conosciuti).

Secondo Nowell-Ustike (che assegna a questa stampa la rarità RR+) gli esemplari della lastra tagliata furono eseguiti intorno al 1641.

“Anche la struttura del piano pittorico, in questo Foglio di studi, appare piuttosto arbitraria. Rembrandt fa ruotare la lastra dinovanta gradi per tre volte, in modo da trovare spazio sufficiente per i vari motivi. Inoltre, usa due diversi procedimenti tecnici: lascia le piccole figure e gli studi di teste a uno stadio rudimentale, con un segno poco inciso, mentre sull’autoritratto, che esige verosimiglianza e precisione, l’effetto dell’acido è più accentuato, in modo da accrescere il contrasto nelle zone scure. È probabile che l’artista parta dai mendicanti e abbozzi vari prima di inserire lo studio della propria faccia. Sembra poco plausibile che intenda aggiungere un cappello o un berretto che sovrasti la chioma a riccioli […] In nessun caso, però – nonostante più volte si sia postulato il contrario – lascia lo spazio per aggiungerlo in seguito. La stupefacente regolarità dei contorni si deve semmai all’uso di un pennello per applicare la vernice protettiva nella zona superiore, allo scopo di coprire qualche sbavatura non voluta, comprese eventuali tracce di una incisione sull’altro lato del disegno. […] In seguito, le tracce non volute di acido vengono cancellate e infine la lastra viene ridotta di un centimetro in larghezza. Non è sicuro che sia lo stesso Rembrandt a farlo. Il fatto che le stampe ottenute dal secondo stato presentino un ridotto numero di filigrane indica l’uso di carte risalenti al tardo diciassettesimo e al diciottesimo secolo. […] La datazione proposta [1631-32 circa] si fonda sul confronto tra l’autoritratto e altri autoritratti e sulle analogie fra i due mendicanti e le acqueforti sicuramente datate. […] (cfr. Ger Luijten, in "Rembrandt. Dipinti, incisioni e riflessi sul '600 e '700 italiano", Roma, 2002, pp. 94-95, n. 16).

Bibliografia

Bartsch, Nowell-Ustike, 143, V/VI; White & Boon 1969 143.III/IV; Hind 1923 41C.V; New Hollstein (Dutch & Flemish) 33a.V (Rembrandt).

Harmensz van Rijn detto REMBRANDT (Leida 1606 - Amsterdam 1669)

Originario di Leida, Olanda, Rembrandt studiò presso Jacob Isaacsz van Swanenburgh (1571-1638) e Pieter Lastman (1583-1633). Già nel 1626 lavorava autonomamente a Leida al fianco di Jan Lievens (1607-74), altro pupillo di Lastman. Nel 1631 si trasferì ad Amsterdam, dove dipingeva ritratti per facoltosi mercanti. Tre anni dopo sposò la prima moglie, Saskia, e alla fine degli anni Trenta del 1600 si trasferirono in una casa più grande (oggi la Rembrandt House Museum). Nel 1642, l’anno in cui Rembrandt completò La Ronda (Rijksmuseum, Amsterdam), Saskia morì. Nel 1649 Hendrikje Stoffels divenne sua governante e amante. Sia Saskia sia Hendrikje Stoffels posarono per molti dipinti e schizzi, spesso nelle vesti di Susannah, Diana, Flora, Artemisa e altre figure bibliche classiche. Tuttavia Rembrandt, la cui gestione finanziaria lasciava un po’ a desiderare, si ritrovò nel 1656 con tutti i beni confiscati, molti dei quali vennero anche venduti. Hendrikje morì nel 1663, suo figlio Titus nel 1668 e Rembrandt stesso nel 1669. Nei suoi disegni, acqueforti e dipinti troviamo una vasta serie di soggetti: storie, paesaggi, ritratti, autoritratti, scene di vita quotidiana o schizzi di nature morte. Il biografo di Rembrandt, Cornelis de Bie, lodò i suoi dipinti, “illuminanti per ogni mente” e i suoi schizzi, “vere anime della vita che giace all’interno”.

Bibliografia

Bartsch, Nowell-Ustike, 143, V/VI; White & Boon 1969 143.III/IV; Hind 1923 41C.V; New Hollstein (Dutch & Flemish) 33a.V (Rembrandt).

Harmensz van Rijn detto REMBRANDT (Leida 1606 - Amsterdam 1669)

Originario di Leida, Olanda, Rembrandt studiò presso Jacob Isaacsz van Swanenburgh (1571-1638) e Pieter Lastman (1583-1633). Già nel 1626 lavorava autonomamente a Leida al fianco di Jan Lievens (1607-74), altro pupillo di Lastman. Nel 1631 si trasferì ad Amsterdam, dove dipingeva ritratti per facoltosi mercanti. Tre anni dopo sposò la prima moglie, Saskia, e alla fine degli anni Trenta del 1600 si trasferirono in una casa più grande (oggi la Rembrandt House Museum). Nel 1642, l’anno in cui Rembrandt completò La Ronda (Rijksmuseum, Amsterdam), Saskia morì. Nel 1649 Hendrikje Stoffels divenne sua governante e amante. Sia Saskia sia Hendrikje Stoffels posarono per molti dipinti e schizzi, spesso nelle vesti di Susannah, Diana, Flora, Artemisa e altre figure bibliche classiche. Tuttavia Rembrandt, la cui gestione finanziaria lasciava un po’ a desiderare, si ritrovò nel 1656 con tutti i beni confiscati, molti dei quali vennero anche venduti. Hendrikje morì nel 1663, suo figlio Titus nel 1668 e Rembrandt stesso nel 1669. Nei suoi disegni, acqueforti e dipinti troviamo una vasta serie di soggetti: storie, paesaggi, ritratti, autoritratti, scene di vita quotidiana o schizzi di nature morte. Il biografo di Rembrandt, Cornelis de Bie, lodò i suoi dipinti, “illuminanti per ogni mente” e i suoi schizzi, “vere anime della vita che giace all’interno”.