

Riferimento: | S46910 |
Autore | Antonio NIBBY |
Anno: | 1838 ca. |
Zona: | Roma |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 170 x 135 mm |
Riferimento: | S46910 |
Autore | Antonio NIBBY |
Anno: | 1838 ca. |
Zona: | Roma |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 170 x 135 mm |
Pianta di Roma antica tratta dalla celebre guida di Antonio Nibby, Itinéraire de Rome et de ses environs rédigé par A.N. d'après celui de M. Vasi. Nouvelle édition...enrichie de savantes observations... Rome, Proprieté d'Aug. Valentini, 1838/41.
Celebre e fortunata guida storico-artistica, per la prima volta viene pubblicata nel 1838 e con diverse ristampe nel corso del secolo XIX. Si tratta dell’edizione curata dall’editore Agostino Valentini, corredata di due piante ripiegate e 18 tavole finemente incise da Domenico Amici e Giuseppe Cottafavi.
Antonio Nibby (Roma, 14 aprile 1792 – Roma, 29 dicembre 1839) è stato uno storico, archeologo e topografo italiano. Delle suddette discipline pose rigorosi fondamenti scientifici basandosi sull'analisi delle fonti classiche e medievali, lo studio dei monumenti e l'indagine diretta sul terreno. Fu studioso di topografia soprattutto di Roma antica e della Campagna Romana.
Tra le sue opere più importanti, si ricordano la Carta de' dintorni di Roma (1827) realizzata insieme con l'archeologo inglese sir William Gell, risultato di cinque anni di ricognizioni topografiche nella Campagna Romana, prima carta archeologica del Lazio realizzata con metodi trigonometrici per posizionare correttamente le varie località sulla carta stessa; l'Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de' dintorni di Roma (1837), a commento della Carta pubblicata nel 1827, opera molto importante per la storia e la topografia della Campagna Romana; e Roma nell'anno 1838, in quattro volumi, considerata una delle migliori guide della città tra quelle scritte nella prima metà dell'800.
Acquaforte, in ottimo stato di conservazione.
Antonio NIBBY (Roma 1792 - 1839)
Antonio Nibby (Roma, 14 aprile 1792 – Roma, 29 dicembre 1839) è stato uno storico, archeologo e topografo italiano. Delle suddette discipline pose rigorosi fondamenti scientifici basandosi sull'analisi delle fonti classiche e medievali, lo studio dei monumenti e l'indagine diretta sul terreno. Fu studioso di topografia soprattutto di Roma antica e della Campagna Romana.
Dopo aver seguito gli studi nel Collegio Romano, il 28 dicembre 1809, a soli 17 anni, con alcuni compagni di scuola, diversi eruditi e personaggi legati al mondo culturale francese o che ricoprivano incarichi amministrativi a Roma (all'epoca annessa all'Impero Francese), fondò l'Accademia Ellenica per promuovere gli studi sulla lingua e letteratura greca. A causa di alcuni dissidi, tuttavia, nell'aprile 1813 ventisei soci (tra cui il poeta romanesco Giuseppe Gioachino Belli) se ne distaccarono fondando una nuova accademia, denominata Tiberina, che diversamente dall'Ellenica si ricollegava alla tradizione culturale romana. Ristabilito il governo pontificio (24 maggio 1814), l'Accademia Ellenica fu soppressa, in quanto ritenuta troppo legata al passato governo francese, mentre l'Accademia Tiberina poté continuare le proprie adunanze. Il 2 dicembre 1815 sposò Maria Valburga Viviani, originaria di Lucca, dalla quale ebbe undici figli, di cui sette sopravvissuti.
Dal 1816, divenuto membro dell'Accademia Romana di Archeologia (ed in seguito di numerose altre Accademie, italiane ed estere), ebbe inizio la sua produzione scientifica: a parte la Descrizione della Grecia di Pausania (1817-1818), unico esempio di una sua traduzione (criticata da Giacomo Leopardi), i suoi due principali ambiti di ricerca furono lo studio della topografia di Roma e della Campagna romana, e l'attività divulgativa sotto forma di guide - come, per esempio la riedizione della Roma antica di Famiano Nardini arricchita di note ed osservazioni critico-antiquarie (1818-1820) e l'Itinerario istruttivo di Roma antica e moderna [...] e delle sue vicinanze del cavaliere M. Vasi antiquario romano, riveduta, corretta ed accresciuta da A. Nibby (1818), che conobbe numerose ristampe ed aggiornamenti per tutto il XIX secolo e fu molto apprezzata da coloro che si recavano a Roma nel corso del Grand Tour - e di "viaggi antiquari" (Ne' contorni di Roma, lungo la via Portuense, a Villa Adriana, alla villa di Orazio e a Subiaco, ad Ostia). Di questa rinnovata guida, l'edizione più nota è quella che ha le immagini incise da Gaetano Cottafavi e da Domenico Amici.
Tra le sue opere più importanti, si ricordano la Carta de' dintorni di Roma (1827) realizzata insieme con l'archeologo inglese sir William Gell, risultato di cinque anni di ricognizioni topografiche nella Campagna Romana, prima carta archeologica del Lazio realizzata con metodi trigonometrici per posizionare correttamente le varie località sulla carta stessa; l'Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de' dintorni di Roma (1837), a commento della Carta pubblicata nel 1827, opera molto importante per la storia e la topografia della Campagna Romana; e Roma nell'anno 1838, in quattro volumi, considerata una delle migliori guide della città tra quelle scritte nella prima metà dell'800.
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Antonio NIBBY (Roma 1792 - 1839)
Antonio Nibby (Roma, 14 aprile 1792 – Roma, 29 dicembre 1839) è stato uno storico, archeologo e topografo italiano. Delle suddette discipline pose rigorosi fondamenti scientifici basandosi sull'analisi delle fonti classiche e medievali, lo studio dei monumenti e l'indagine diretta sul terreno. Fu studioso di topografia soprattutto di Roma antica e della Campagna Romana.
Dopo aver seguito gli studi nel Collegio Romano, il 28 dicembre 1809, a soli 17 anni, con alcuni compagni di scuola, diversi eruditi e personaggi legati al mondo culturale francese o che ricoprivano incarichi amministrativi a Roma (all'epoca annessa all'Impero Francese), fondò l'Accademia Ellenica per promuovere gli studi sulla lingua e letteratura greca. A causa di alcuni dissidi, tuttavia, nell'aprile 1813 ventisei soci (tra cui il poeta romanesco Giuseppe Gioachino Belli) se ne distaccarono fondando una nuova accademia, denominata Tiberina, che diversamente dall'Ellenica si ricollegava alla tradizione culturale romana. Ristabilito il governo pontificio (24 maggio 1814), l'Accademia Ellenica fu soppressa, in quanto ritenuta troppo legata al passato governo francese, mentre l'Accademia Tiberina poté continuare le proprie adunanze. Il 2 dicembre 1815 sposò Maria Valburga Viviani, originaria di Lucca, dalla quale ebbe undici figli, di cui sette sopravvissuti.
Dal 1816, divenuto membro dell'Accademia Romana di Archeologia (ed in seguito di numerose altre Accademie, italiane ed estere), ebbe inizio la sua produzione scientifica: a parte la Descrizione della Grecia di Pausania (1817-1818), unico esempio di una sua traduzione (criticata da Giacomo Leopardi), i suoi due principali ambiti di ricerca furono lo studio della topografia di Roma e della Campagna romana, e l'attività divulgativa sotto forma di guide - come, per esempio la riedizione della Roma antica di Famiano Nardini arricchita di note ed osservazioni critico-antiquarie (1818-1820) e l'Itinerario istruttivo di Roma antica e moderna [...] e delle sue vicinanze del cavaliere M. Vasi antiquario romano, riveduta, corretta ed accresciuta da A. Nibby (1818), che conobbe numerose ristampe ed aggiornamenti per tutto il XIX secolo e fu molto apprezzata da coloro che si recavano a Roma nel corso del Grand Tour - e di "viaggi antiquari" (Ne' contorni di Roma, lungo la via Portuense, a Villa Adriana, alla villa di Orazio e a Subiaco, ad Ostia). Di questa rinnovata guida, l'edizione più nota è quella che ha le immagini incise da Gaetano Cottafavi e da Domenico Amici.
Tra le sue opere più importanti, si ricordano la Carta de' dintorni di Roma (1827) realizzata insieme con l'archeologo inglese sir William Gell, risultato di cinque anni di ricognizioni topografiche nella Campagna Romana, prima carta archeologica del Lazio realizzata con metodi trigonometrici per posizionare correttamente le varie località sulla carta stessa; l'Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de' dintorni di Roma (1837), a commento della Carta pubblicata nel 1827, opera molto importante per la storia e la topografia della Campagna Romana; e Roma nell'anno 1838, in quattro volumi, considerata una delle migliori guide della città tra quelle scritte nella prima metà dell'800.
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