Romagna olim Flaminia
Riferimento: | S40133 |
Autore | Giovanni Antonio MAGINI |
Anno: | 1598 ca. |
Zona: | Emilia Romagna |
Luogo di Stampa: | Bologna |
Misure: | 475 x 350 mm |
Riferimento: | S40133 |
Autore | Giovanni Antonio MAGINI |
Anno: | 1598 ca. |
Zona: | Emilia Romagna |
Luogo di Stampa: | Bologna |
Misure: | 475 x 350 mm |
Descrizione
Carta geografica tratta dal L’Italia a cura di Fabio Magini, edito a Bologna nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre.
Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnoldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright.
Seconda versione della carta della Romagna del Magini, che rimpiazza quella del 1597.
Nel cartiglio in alto a destra il titolo ROMAGNA olim FLAMINIA e la dedica All’Ill.mo et R.mo S.or mio p[ad]rone col.mo il S.or Card.le Sforza. Non mi essendo riuscito il disegno della Romagna, che gia diedi fuori, l’ho di nuovo riformato et continuatolo meglio con li stati confinanti, accrescendolo anco di molti luoghi il quale come nuovo lo dedico & consacro a V.S. Ill.ma come à quella che ha havuta cosi segnalata legatione quando lo strenuo suo valore estirpò da quella tanto banditi, che infestavano tutto quasi lo stato ecclesiastico, V.S. Ill.ma si degni di ricevere questo picolo segno dell’osservanza et obligo mio ch’io le bascio humilmente le mani, Di Bologna li 11 Dece[m]bre 1598. D.V.S. Ill.ma et R.ma Divotiss.o Ser.re GM. (Giovanni Magini). In basso a sinistra la scala grafica Scala di Miglia dieci (10 miglia pari a mm 60).
Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei punti cardinali Septentrio, Meridies, Oriens, Occidens, il nord in alto. Graduazione ai margini di 1’ in 1’ da 43° 31’ 30’’ a 44° 22’ di latitudine, e da 34° 13’ 40’’ a 35° 51’ di longitudine.
Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
Almagià (1922): pp. 56-59, n. 15; Almagià (1960): pp. 22-23, tav. XXXVIII; Faini-Majoli (1997): pp. 22-23, n. 3.
Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)
Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.
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Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)
Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.
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