Memento Mori
Riferimento: | S44713 |
Autore | Thomas LAMBRIT detto Gemini |
Anno: | 1545 ca. |
Misure: | 175 x 340 mm |
Riferimento: | S44713 |
Autore | Thomas LAMBRIT detto Gemini |
Anno: | 1545 ca. |
Misure: | 175 x 340 mm |
Descrizione
Memento Mori dalla "Compendiosa totius anatomie delineatio, aere exarata" di Thomas Gemini (Londra, 1a ed. 1545), che rappresenta la "secunda ossium tabula" con uno scheletro appoggiato a una tomba che esamina un cranio.
Bulino, 1545, senza data e firma. Il libro di Gemini consisteva in un frontespizio e in 48 tavole copiate da quelle dell'edizione basilese di Andrea Vesalio del 1543 (in cui le xilografie sono tradizionalmente attribuite a Jan van Calcar). Tra il 1545 e il 1559 l'opera ebbe cinque edizioni, con diversi stampatori e dedicatari. Non è possibile stabilire in quale edizione sia stata utilizzata questa tavola.
Buona prova, impressa su carta vergata coeva con filigrana "mano con stella", rifilata al rame o con sottili margini, pieghe di carta e alcune ossidazioni, per il resto in discreto stato di conservazione. In basso a destra, antica iscrizione ad inchiostro: Solidior corporis pars est quam frquens usus agitat [La parte più solida del nostro corpo è quella attivata dall’uso frequente] una frase di Seneca. Più in basso, sempre ad inchiostro,
Vivitar ingenio coetera mortis erunt. Deriva dalla frase “Vivitur ingenio, caetera mortis erunt” dell'Elegia a Mecenate I dell'Appendix Vergiliana, tradizionalmente attribuita al poeta Virgilio. Il significato è quello di vivere con le opere dell'ingegno poiché a tutto il resto ci penserà la morte.
Thomas Gemini fu incisore, stampatore, costruttore di strumenti matematici e (probabilmente) chirurgici. Nato forse vicino a Liegi, il suo nome di famiglia era probabilmente "Lamprechts" o "Lambert", mentre "Gemini" era un cognome adottato. Si pensa che abbia studiato incisione su rame e forse costruzione di strumenti a Lovanio, dove potrebbe essere stato associato a Gerard Mercator e forse a Vesalio, anche se non ci sono prove di un contatto diretto con entrambi. A Londra dal 1540/42, Gemini pubblicò nel 1545 un'edizione della "Compendiosa totius anatomie delineatio" di Vesalio, che dedicò a Enrico VIII; le edizioni successive del 1553 e del 1559 furono dedicate rispettivamente a Edoardo VI e a Elisabetta I (il suo ritratto inciso accompagna quest'ultima). Le sue incisioni in rame per quest’opera erano strettamente basate sulle xilografie che illustravano il "De humani corporis fabrica" di Vesalio, pubblicato a Basilea nel 1543. Stabilitosi come stampatore a Blackfriars nel 1555, continuò a pubblicare altri libri e a realizzare incisioni fino al 1559 circa. Il testamento di Gemini è datato al maggio del 1562.
Bibliografia
Hind 1952-64, Engraving in England in the Sixteenth and Seventeenth Centuries (I.48.3); K.B. Roberts and J.D.W. Tomlinson, 'The Fabric of the Body', Oxford, 1992, pp.146-47, cat. n. 29.
Thomas LAMBRIT detto Gemini (1510, Lille – 1562)
Scienziato e incisore olandese.
Originario dei Paesi Bassi, si stabilì a Londra, dove raggiunse presto la fama di abile e raffinato incisore. Grazie all'appoggio di Enrico VIII, intraprese anche l'attività di costruttore di strumenti matematici. Intorno al 1544, anche Humphrey Cole (c. 1530-1591) lavorò con Gemini, il quale aveva probabilmente legami con i costruttori di Lovanio e di Anversa, come Gerardo Mercatore (1512-1594) e Gualterus Arsenius (? - c. 1580).
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Thomas LAMBRIT detto Gemini (1510, Lille – 1562)
Scienziato e incisore olandese.
Originario dei Paesi Bassi, si stabilì a Londra, dove raggiunse presto la fama di abile e raffinato incisore. Grazie all'appoggio di Enrico VIII, intraprese anche l'attività di costruttore di strumenti matematici. Intorno al 1544, anche Humphrey Cole (c. 1530-1591) lavorò con Gemini, il quale aveva probabilmente legami con i costruttori di Lovanio e di Anversa, come Gerardo Mercatore (1512-1594) e Gualterus Arsenius (? - c. 1580).
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