La pratica delle arti figurative
Riferimento: | S45828 |
Autore | Cornelis CORT |
Anno: | 1578 |
Misure: | 298 x 430 mm |
Riferimento: | S45828 |
Autore | Cornelis CORT |
Anno: | 1578 |
Misure: | 298 x 430 mm |
Descrizione
La pratica delle arti visive; raffigura una bottega con una statua di Minerva (Allegoria di Roma) in corso di essere scolpita e un pittore in piedi su una piattaforma che lavora a un affresco di una battaglia. Un cadavere e uno scheletro sono sospesi e dei ragazzi li disegnano; un artista modella una scultura di un cavallo al centro; un incisore con un bulino e lastra di rame e un architetto siedono a un tavolo.
Bulino, 1578, basato su disegno di Jan van der Straet (Stradanus), ora al British Museum (inv. 5212-2), datato 1573.
La firma dell’autore è sullo sgabello, in basso al centro: "Cornelius Cort fecit / 1578". In basso la dedica e l’imprint editoriale "Ill.mo et Ex.mo Dno Iacobo Boncompagno Arcis Praefecto, ingeniorum ac industriae fautori, Artiu nobiliu. praxim, a Io Stradesi Belga artificiose expressa, Laureti Vaccarius D.D. Romae Anno 1578".
Esemplare del primo stato di due, con l'indirizzo di Lorenzo Vaccari.
Bella impressione, ricca di toni, stampata su carta vergata coeva con "ancora in cerchio con stella" rifilata alla lastra o con sottile margine, ottimo stato di conservazione.
L'iscrizione "Cornelie Cort excu" sul disegno originale di Stradanus suggerisce che Cort intendeva probabilmente pubblicare lui stesso l'incisione, che tuttavia fu pubblicata nell'anno della sua morte da Lorenzo Vaccari. Heikamp (1972), ha sostenuto l'ipotesi che la stampa raffigurasse un'allegoria dell'Accademia di San Luca, che raccoglieva gli artisti del tempo a Roma. Invece, secondo Sellink - teoria più accreditata - il soggetto non si riferisce a un luogo particolare ma va piuttosto visto come una rappresentazione allegorica della “Pratica delle Arti”. L'opera ebbe un grande successo, come testimoniano le copie che ne furono immediatamente realizzate, a partire da quella eseguita da Bartolomeo Mazza e pubblicata da Luca Bertelli a Venezia intorno al 1580. Il secondo stato della lastra di Cort sarà pubblicato solo nel 1773 da Carlo Losi.
“Among the 'noble arts', as they are described in the dedication inscription and which are shown being practiced here, copperplate engraving ('Typorum aeneorum INCISORIA') is given considerable prominence. Stradanus himself was interested in the possibilities of prints and made many designs specifically for printmakers. However he and Cort may have had some kind of partnership arrangement to produce this print and the emphasis could have been Cort's. The identifying inscription on the piece of paper on the table was added in the engraving, for in the drawing the paper bears a sketch of some kind, rather than lettering. Cort was presumably responsible for that alteration. The arts are clearly identified as Roman: a figure of Roma is prominent in the centre, being carved by a sculptor with a hammer and chisel. Below her is the river god of the Tiber with the wolf suckling Romulus and Remus. Apart from engraving, there are people practicing architecture, sculpture, casting (FUSORIA), and painting. The study of anatomy occupies a group on the left. There are also a number of young people identified as learning the art of painting (Tyrones picturae) who are shown drawing. Several of them are studying the skeleton and one is drawing bones. Another on the extreme right holds a pen, but his paper is blank; in Stradanus' drawing he is shown drawing a series of eyes. The dedication is to Giacomo Boncompagni, who is described as Prefect of the Castel Sant’Angelo. He was appointed to that post in 1572, immediately following the election of his father as Pope Gregory XIII. In April 1573 he was appointed to the more important position of Governor General of the Church, at which point it is unlikely that he would have been addressed by the lesser title. This means that the plate was most probably executed in 1573, at the same time as Stradanus' original drawing.
Vaccari acquired the plate and published it in 1578. There is evidence of there having been significant erasures and changes in the area of the dedication. It is possible that the final digit of the date 1578, on the stool, has been altered from a 3. However no examples of a 1573 printing have survived, so either none were produced and the plate remained unused until 1578, or alternatively all impressions of the earlier state have perished. As Sellink pointed out, the inscription in reverse on the drawing: "IO STRADENSIS FLANDRVS IN 1573 CORNELIE CORT EXCV." implies that Cort intended to have it printed himself. If Cort failed to set up adequate arrangements for distribution, he may have issued only a very few impressions, notably those that he would have sent to Boncompagni. It may easily be imagined that they have all been lost.
As the plate does not appear in the inventory of Cort's possessions after his death, it may be that he had already sold it to Vaccari. He was producing work for the Roman print dealer up to the time of his death in 1578, as is made clear in the inventory, where the unfinished Battle of Constantine is explicitly described as 'incise ad instantiam Laurentii Vacarii” (cfr. Michael Bury, The Print in Italy 1550-1620, n. 3).
Bellissimo esemplare di questo importante lavoro.
Bibliografia
The New Hollstein: Dutch and Flemish etchings, engravings and woodcuts 1450-1700 (210.I); Bierens de Haan, L'oeuvre gravé de Cornelis Cort, graveur hollandais 1533-1578 (218); A. Baroni Vannucci, Jan van der Straet, detto Giovanni Stradano, flandrus pictor et inventor (772); Susan Dackerman, Prints and the Pursuit of Knowledge in Early Modern Europe, n.50; A. Baroni and M. Sellink, 'Stradanus 1523-1605: Court artist of the Medici', pp. 227-228, n. 21; Le Blanc, III, p. 150; Michael Bury, 'The Print in Italy 1550-1620', BM, n. 3).
Cornelis CORT (Hoorn, nr Alkmaar, 1533 - Roma, prima del 22 Aprile 1578)
Incisore e disegnatore nord-olandese, attivo nelle Fiandre e in Italia. Le sue prime opere documentate sono una serie di incisioni stampate dall’editore anversano Hieronymous Cock, all’inizio del 1553. Cort potrebbe aver compiuto l’apprendistato nell’entourage di Cock, poiché nessuna di queste stampe riporta il suo nome, almeno finché le lastre rimasero di proprietà di Cock. Una lettera datata 1567, indirizzata a Tiziano, da parte dello scrittore-pittore olandese Domenicus Lampsonius (1532–99) descrive Cock come maestro di Cort. Nel 1560 Cort aveva ormai sviluppato uno stile audace e fortemente modellato, influenzato principalmente dall’italiano Giorgio Ghisi, che aveva lavorato per Cock tra il 1550 e il 1555. Cort era particolarmente dotato nella realizzazione di riproduzioni delle composizioni figurali sullo stile italiano di Frans Floris, alla cui maniera incise più di 50 stampe. Notevoli le Arti Liberali (sette stampe, 1565) e le Fatiche di Ercole (dieci stampe, 1565). Riprodusse anche composizioni di Maarten van Heemskerck, Andrea del Sarto, Rogier van der Weyden e altri, mentre lavorava per Cock.
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Cornelis CORT (Hoorn, nr Alkmaar, 1533 - Roma, prima del 22 Aprile 1578)
Incisore e disegnatore nord-olandese, attivo nelle Fiandre e in Italia. Le sue prime opere documentate sono una serie di incisioni stampate dall’editore anversano Hieronymous Cock, all’inizio del 1553. Cort potrebbe aver compiuto l’apprendistato nell’entourage di Cock, poiché nessuna di queste stampe riporta il suo nome, almeno finché le lastre rimasero di proprietà di Cock. Una lettera datata 1567, indirizzata a Tiziano, da parte dello scrittore-pittore olandese Domenicus Lampsonius (1532–99) descrive Cock come maestro di Cort. Nel 1560 Cort aveva ormai sviluppato uno stile audace e fortemente modellato, influenzato principalmente dall’italiano Giorgio Ghisi, che aveva lavorato per Cock tra il 1550 e il 1555. Cort era particolarmente dotato nella realizzazione di riproduzioni delle composizioni figurali sullo stile italiano di Frans Floris, alla cui maniera incise più di 50 stampe. Notevoli le Arti Liberali (sette stampe, 1565) e le Fatiche di Ercole (dieci stampe, 1565). Riprodusse anche composizioni di Maarten van Heemskerck, Andrea del Sarto, Rogier van der Weyden e altri, mentre lavorava per Cock.
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