Oraculum Anachoreticum
Riferimento: | S46879 |
Autore | Johannes I (Jan) & Raphael I SADELER |
Anno: | 1600 |
Misure: | 210 x 170 mm |
Riferimento: | S46879 |
Autore | Johannes I (Jan) & Raphael I SADELER |
Anno: | 1600 |
Misure: | 210 x 170 mm |
Descrizione
La serie denominata Oraculum Anachoreticum consiste di 26 rami (compreso il frontespizio) raffiguranti eremiti, tutti disegnati da Martin De Vos e incisi dai fratelli Jan e Raphael Sadeler a Venezia. L’opera venne ideata per essere presentata a Papa Clemente VIII, al quale venne anche dedicata, nell’estate del 1600, quando i Sadeler si recarono a Roma in occasione dell’anno giubilare.
La famiglia Sadeler fu la più grande e probabilmente più nota tra le dinastie di incisori fiamminghi che predominarono, nell’Europa settentrionale, nei secoli XVI, XVII e seguenti, sia come artisti che editori.
Johannes I (Jan) Sadeler (Bruxelles 1550 – Venezia 1600) e Raphael I Sadeler (Anversa 1561 - Monaco di Baviera, 1628) si trasferirono a Venezia con il resto della famiglia nel 1595, come spiega bene Christopher Witcombe nel suo saggio su Privilegio a Venezia e Roma nel Rinascimento:
“In 1595, in the wake of the bankruptcy of the Wilhelm's court in Munich, Jan and Raphael, accompanied by Aegidius, together with Jan's son, Justus, moved to Italy and set up shop in Venice. Aegidius stayed in Venice until 1598, when he was summoned to Prague, where he became imperial engraver to the court of Emperor Rudolf II, and where he died in 1629. In 1600, two years after Aegidius's departure, Jan died. Raphael remained in Venice for a few years after his brother's death, but probably in 1604 he returned to Munich where he died in 1632. Justus (or Jodocus), stayed on in Venice after the death of his father and the departures of his uncle and cousin, and ran the family's print publishing business until his death, in Leiden, while on a trip in the company of the Venetian ambassador to Holland, in October 1620 […].
Jan and Raphael had continued to issue prints jointly after their move to Venice. As they had done previously, they divided up between them the engraving of sets of prints. For example, in 1597 they published a set of six prints of allegorical figures, Schema seu speculum principum, where Jan engraved the title-page and the first two plates, and Raphael the remaining three. The engravings, all after designs by Giovanni Stradano, were printed at the Sadeler's shop in Venice ("Venetijs ex ofici Sadelery"). […]
Numerous prints issued by the Sadelers after 1598 continue to carry notice of the imperial privilegio but it is now frequently combined with the papal privilegio. Notice of the privilegio can be found on prints engraved by Jan and Raphael, as well as on those by Aegidius. After 1600, it also appears on prints by Justus.
Perhaps the first item issued by the Sadelers with the new papal privilegio was a set of fifty-one prints (including the title-page) treating once again the subject of hermits entitled Trophaeum Vitae Solitariae. Based on designs by Martin de Vos, twenty-five of the plates were engraved by Jan and twenty-five by Raphael. The title-page engraved by Raphael ("Raphael Sadeler Scalpsit Venetijs 1598"), carries a dedication by "Ioann. et Raphael Sadeleri fratres" to Cardinal Enrico Gaetano. Two years later, in 1600, the brothers produced another book of twenty-five prints of hermits called Oraculum Anachoreticum. This time, Jan engraved the title-page ("Ioã Sadeler scalpsit Venetijs") and thirteen plates, and Raphael another thirteen, all after designs by Martin de Vos.
Altogether Jan and Raphael together produced five books devoted to hermits (four of male her- mits, one of female), all after designs by Martin de Vos: Sylvae Sacrae; Solitudo Sive Vitae Patrum Eremicolarum; Trophaeum Vitae Solitariae; Oraculum Anachoreticum; and Solitudo Sive Vitae Foeminarum Anachoritarum. Four of the books were known to Giovanni Baglione, who commented on them with admiration. The plate following the title-page of the Oraculum Anachoreticum was devoted to a fifteen-line dedication by the brothers ("Ioh. et Raph. Sadelerii FS") to Clement VIII.
It is very likely that the Oraculum Anachoreticum was among those prints that Jan took to Rome in the summer of 1600 to show Pope Clement VIII. The purpose of the trip, in fact, may have been to submit new prints that Jan wished to publish with the papal privilegio for the required imprimatur of the Master of the Sacred Palace. No doubt another print included was the Portrait of Clement VIII engraved by Jan.
On 22 May 1600, before making the arduous journey to Rome, Jan left instructions in a document drawn up by a notary that in the event of his death the plates jointly owned by him and Raphael, which are named in a list, should not be sold by his heirs but kept intact: "Che non possino detti rami in alcun modo mai partirsi, o dividersi, ma debbano stare e servarsi ad uno, e unitamente, e a commun utile, e beneficio”. Interestingly, the list includes many of the prints which Jan and Raphael had issued with a privilegio. Some of the prints listed the brothers had published earlier in Munich, such as the Virtues of Christ and two books of prints of hermits, the Sylva Sacrae and the Solitudo sive vitae patrum eremicolarum. More numerous are prints issued in Venice. These include the Trophaeum vitae solitariae, the Oraculum anachoreticum, the Schema seu speculum principumт” (cf. C. Witcombe, Copyright in the Renaissance. Prints and the Privilegio in Sixteenth Century Venice and Rome, pp. 196-198).
Le incisioni raffigurano l’eremita nel contesto di un paesaggio classico, nel pieno stile di Martin de Vos, inciso secondo il tipico gusto grafico dei Sadeler. In diverse delle incisioni, l’eremita viene contestualizzato in uno specifico luogo. Ad esempio, nella tavola 2 raffigurante S. Marino, viene fornita l’indicazione che il paesaggio marino sullo sfondo rappresenta la città di Rimini. Sono presenti indicazioni relative a Verona, Vicenza e, più genericamente, a Svizzera, Scozia, Irlanda e Ungheria.
Bellissime prove, impresse su carta vergata coeva, rifilate al rame e applicate su supporti di carta della metà del XVII secolo, minimi difetti su alcune tavole (visibili dalle foto allegate), nel complesso in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
C. Witcombe, Copyright in the Renaissance. Prints and the Privilegio in Sixteenth Century Venice and Rome, pp. 196-198; Isabelle de Ramaix, “The Illustrated Bartsch”, vol. 70, Part 2 [Supplement], p. 273, cat. no. [7001].407-422); Dieuwke de Hoop Scheffer “Dutch and Flemish Etchings, Engravings and Woodcuts ca. 1450–1700: Aegidius Sadeler to Raphael Sadeler II: text”, vol. 21, cat. no. 437-462); Hollstein, Christiaan Schuckman, “Dutch and Flemish Etchings, Engravings and Woodcuts ca. 1450–1700: Maarten de Vos: text”, vol. 44, nn. 1050-1075.
I SADELER: Famiglia fiamminga di artisti, attivi in tutta Europa. Per tre generazioni questa famiglia di incisori, editori e commercianti di stampe giocò un ruolo dominante nell’arte grafica europea, producendo opere variegate e di altissima qualità. Erano discendenti di una linea di cesellatori di acciaioli Aalst . Jan de Saeyelleer (Sadeleer) ebbe tre figli, Jan Sadeler I, Aegidius Sadeler I e Raphael Sadeler I, la prima generazione di incisori, editori e commercianti. Le incertezze religiose e politiche dell’epoca, li costrinsero ad emigrare, per cui si hanno notizie del loro lavoro a Colonia, Frankfurt am Main, Monaco, Venezia e Praga. La seconda generazione seguì le loro orme; tra questi, Aegidius Sadeler II, che lavorò per Rudolf II e i suoi successori, fu sicuramente il più importante. Justus Sadeler, figlio di Jan Sadeler I, e I tre figlia di Raphael Sadeler I—Jan Sadeler II, Raphael Sadeler II e Filips Sadeler—furono artisti minori, ma proseguirono la tradizione di famiglia. La terza generazione fu rappresentata da Tobias Sadeler (Vienna, 1670–75), figlio di Aegidius Sadeler II; eseguì incisioni per libri topografici. Philipp Sadeler: Incisore e stampatore, probabilmente anche pittore, figlio di Raphael Sadeler I. Venne educato a Monaco, dove il padre era rientrato nel 1604. Nel1624 sposò Regina, figlia di Peter Candid. Intorno al 1633 Filips andò a vivere a Passau. Le sue incisioni sono essenzialmente frontespizi e illustrazioni di libri religiosi, ad esempio incisioni da disegni di Thomas Hoffmann (morto nel 1646) in Infernus damnatorum carcer et rogus aeternitatis (1631), compresa anche la Virtù che sconfigge il Peccato (Maria che domina il Drago), incisioni per la ristampa, del 1630, del Orbis Phaeton di H. Drechsels (1629) e incisioni nel Templum gratiarum (1633). Kramm ha menzionato un Ritratto di Uomo (1647) di Filips.
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I SADELER: Famiglia fiamminga di artisti, attivi in tutta Europa. Per tre generazioni questa famiglia di incisori, editori e commercianti di stampe giocò un ruolo dominante nell’arte grafica europea, producendo opere variegate e di altissima qualità. Erano discendenti di una linea di cesellatori di acciaioli Aalst . Jan de Saeyelleer (Sadeleer) ebbe tre figli, Jan Sadeler I, Aegidius Sadeler I e Raphael Sadeler I, la prima generazione di incisori, editori e commercianti. Le incertezze religiose e politiche dell’epoca, li costrinsero ad emigrare, per cui si hanno notizie del loro lavoro a Colonia, Frankfurt am Main, Monaco, Venezia e Praga. La seconda generazione seguì le loro orme; tra questi, Aegidius Sadeler II, che lavorò per Rudolf II e i suoi successori, fu sicuramente il più importante. Justus Sadeler, figlio di Jan Sadeler I, e I tre figlia di Raphael Sadeler I—Jan Sadeler II, Raphael Sadeler II e Filips Sadeler—furono artisti minori, ma proseguirono la tradizione di famiglia. La terza generazione fu rappresentata da Tobias Sadeler (Vienna, 1670–75), figlio di Aegidius Sadeler II; eseguì incisioni per libri topografici. Philipp Sadeler: Incisore e stampatore, probabilmente anche pittore, figlio di Raphael Sadeler I. Venne educato a Monaco, dove il padre era rientrato nel 1604. Nel1624 sposò Regina, figlia di Peter Candid. Intorno al 1633 Filips andò a vivere a Passau. Le sue incisioni sono essenzialmente frontespizi e illustrazioni di libri religiosi, ad esempio incisioni da disegni di Thomas Hoffmann (morto nel 1646) in Infernus damnatorum carcer et rogus aeternitatis (1631), compresa anche la Virtù che sconfigge il Peccato (Maria che domina il Drago), incisioni per la ristampa, del 1630, del Orbis Phaeton di H. Drechsels (1629) e incisioni nel Templum gratiarum (1633). Kramm ha menzionato un Ritratto di Uomo (1647) di Filips.
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