San Girolamo penitente nel deserto, con due angeli
Riferimento: | S30166 |
Autore | Cornelis CORT |
Anno: | 1577 |
Misure: | 378 x 250 mm |
Riferimento: | S30166 |
Autore | Cornelis CORT |
Anno: | 1577 |
Misure: | 378 x 250 mm |
Descrizione
Bulino, 1577, firmato e datato in lastra in basso al centro C. Cort fe. ; Iacobus parmen. inven . Da un soggetto di Jacopo Zanguidi detto il Bertoja.
Nel margine inferiore, due distici in latino: Opprimit hic carnem, mundum odit, tartara domat. /Inter speluncas spiritus astra petit. //Spectator lacrimis discas acquirere risum. / Per planctum ad risu praebet imago viam
Esemplare nel secondo stato di quattro con l’indirizzo dell’editore Lorenzo Vaccari. Bellissima prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva priva di filigrana, rifilata al rame, in ottimo stato di conservazione.
L’opera traduce in rame un dipinto del Bertoja andato perduto, come descritto da De Grazia. In precedenza, l’errata attribuzione dell’iscrizione Iacobus parmen. Inven, aveva fatto risalire l’opera ad un dipinto di Jacopo Palma. Manfred Sellink descrive un solo esemplare di primo stato, a Berlino, andato perduto durante la seconda Guerra Mondiale.
Bibliografia
The New Hollstein, II, p. 145, 113 II/IV; TIB 52, 131; Witcombe, Print Publishing in Sixteenth-Century Rome, p. 343, 5.37.
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Cornelis CORT (Hoorn, nr Alkmaar, 1533 - Roma, prima del 22 Aprile 1578)
Incisore e disegnatore nord-olandese, attivo nelle Fiandre e in Italia. Le sue prime opere documentate sono una serie di incisioni stampate dall’editore anversano Hieronymous Cock, all’inizio del 1553. Cort potrebbe aver compiuto l’apprendistato nell’entourage di Cock, poiché nessuna di queste stampe riporta il suo nome, almeno finché le lastre rimasero di proprietà di Cock. Una lettera datata 1567, indirizzata a Tiziano, da parte dello scrittore-pittore olandese Domenicus Lampsonius (1532–99) descrive Cock come maestro di Cort. Nel 1560 Cort aveva ormai sviluppato uno stile audace e fortemente modellato, influenzato principalmente dall’italiano Giorgio Ghisi, che aveva lavorato per Cock tra il 1550 e il 1555. Cort era particolarmente dotato nella realizzazione di riproduzioni delle composizioni figurali sullo stile italiano di Frans Floris, alla cui maniera incise più di 50 stampe. Notevoli le Arti Liberali (sette stampe, 1565) e le Fatiche di Ercole (dieci stampe, 1565). Riprodusse anche composizioni di Maarten van Heemskerck, Andrea del Sarto, Rogier van der Weyden e altri, mentre lavorava per Cock.
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Bibliografia
The New Hollstein, II, p. 145, 113 II/IV; TIB 52, 131; Witcombe, Print Publishing in Sixteenth-Century Rome, p. 343, 5.37.
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Cornelis CORT (Hoorn, nr Alkmaar, 1533 - Roma, prima del 22 Aprile 1578)
Incisore e disegnatore nord-olandese, attivo nelle Fiandre e in Italia. Le sue prime opere documentate sono una serie di incisioni stampate dall’editore anversano Hieronymous Cock, all’inizio del 1553. Cort potrebbe aver compiuto l’apprendistato nell’entourage di Cock, poiché nessuna di queste stampe riporta il suo nome, almeno finché le lastre rimasero di proprietà di Cock. Una lettera datata 1567, indirizzata a Tiziano, da parte dello scrittore-pittore olandese Domenicus Lampsonius (1532–99) descrive Cock come maestro di Cort. Nel 1560 Cort aveva ormai sviluppato uno stile audace e fortemente modellato, influenzato principalmente dall’italiano Giorgio Ghisi, che aveva lavorato per Cock tra il 1550 e il 1555. Cort era particolarmente dotato nella realizzazione di riproduzioni delle composizioni figurali sullo stile italiano di Frans Floris, alla cui maniera incise più di 50 stampe. Notevoli le Arti Liberali (sette stampe, 1565) e le Fatiche di Ercole (dieci stampe, 1565). Riprodusse anche composizioni di Maarten van Heemskerck, Andrea del Sarto, Rogier van der Weyden e altri, mentre lavorava per Cock.
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