Ercole e il Centauro
Riferimento: | S30319 |
Autore | Cornelis CORT |
Anno: | 1565 |
Misure: | 290 x 230 mm |
Riferimento: | S30319 |
Autore | Cornelis CORT |
Anno: | 1565 |
Misure: | 290 x 230 mm |
Descrizione
Bulino, 1565, privo di data, firmato in lastra in basso a destra. Da un dipinto di Frans Floris. Della serie “Le dodici fatiche di Ercole”. Esemplare nel IV stato di IV, descritto da Sellink - Leeflang
Eccellente prova, impressa su carta vergata coeva, rifilata al margine, in ottimo stato di conservazione.
Questa stampa costituisce la tavola n. 1 di una serie di 10 fogli raffiguranti le fatiche di Ercole, incisa da Cornelis Cort nel 1563 e riproducente altrettanti dipinti di Frans Floris realizzati fra il 1554 ed il 1555 per Nicolaas Jongelinck, mercante e collezionista d'arte di Anversa. Uno solo di questi 10 dipinti è tuttora esistente e si trova in collezione privata; i disegni preparatori per l'esecuzione delle incisioni furono probabilmente eseguiti da Simon Jansz. Kies, allievo di Franz Floris. La serie di incisioni conobbe 4 edizioni, tutte pubblicate ad Anversa: la prima nel 1565, opera di Hieronymus Cock, che pubblica anche la seconda e la terza; mentre la quarta edizine è opera di Justus Goltzius, che corregge l’indirizzo del Cock con il suo.
Il soggetto è piuttosto singolare poichè secondo Ovidio non è Ercole bensì Teseo a cacciare i centauri che, invitati al banchetto di nozze di Piritto e Ippodamia, iniziano a comportarsi selvaggiamente finchè uno di essi, Eurito, assale la sposa scatenando una lotta furibonda. Tale episodio non è neppure citato fra quelli leggendari delle fatiche di Ercole.
Al verso, timbro di collezione Leroy Kirwin 'Roy' Burket (Lugt 3389) ed un secondo non identificabile.
Bibliografia
Sellink M./ Leeflang H., 2000, v. III p. 32 n. 173; The New Hollstein 172–181
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Cornelis CORT (Hoorn, nr Alkmaar, 1533 - Roma, prima del 22 Aprile 1578)
Incisore e disegnatore nord-olandese, attivo nelle Fiandre e in Italia. Le sue prime opere documentate sono una serie di incisioni stampate dall’editore anversano Hieronymous Cock, all’inizio del 1553. Cort potrebbe aver compiuto l’apprendistato nell’entourage di Cock, poiché nessuna di queste stampe riporta il suo nome, almeno finché le lastre rimasero di proprietà di Cock. Una lettera datata 1567, indirizzata a Tiziano, da parte dello scrittore-pittore olandese Domenicus Lampsonius (1532–99) descrive Cock come maestro di Cort. Nel 1560 Cort aveva ormai sviluppato uno stile audace e fortemente modellato, influenzato principalmente dall’italiano Giorgio Ghisi, che aveva lavorato per Cock tra il 1550 e il 1555. Cort era particolarmente dotato nella realizzazione di riproduzioni delle composizioni figurali sullo stile italiano di Frans Floris, alla cui maniera incise più di 50 stampe. Notevoli le Arti Liberali (sette stampe, 1565) e le Fatiche di Ercole (dieci stampe, 1565). Riprodusse anche composizioni di Maarten van Heemskerck, Andrea del Sarto, Rogier van der Weyden e altri, mentre lavorava per Cock.
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Bibliografia
Sellink M./ Leeflang H., 2000, v. III p. 32 n. 173; The New Hollstein 172–181
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Cornelis CORT (Hoorn, nr Alkmaar, 1533 - Roma, prima del 22 Aprile 1578)
Incisore e disegnatore nord-olandese, attivo nelle Fiandre e in Italia. Le sue prime opere documentate sono una serie di incisioni stampate dall’editore anversano Hieronymous Cock, all’inizio del 1553. Cort potrebbe aver compiuto l’apprendistato nell’entourage di Cock, poiché nessuna di queste stampe riporta il suo nome, almeno finché le lastre rimasero di proprietà di Cock. Una lettera datata 1567, indirizzata a Tiziano, da parte dello scrittore-pittore olandese Domenicus Lampsonius (1532–99) descrive Cock come maestro di Cort. Nel 1560 Cort aveva ormai sviluppato uno stile audace e fortemente modellato, influenzato principalmente dall’italiano Giorgio Ghisi, che aveva lavorato per Cock tra il 1550 e il 1555. Cort era particolarmente dotato nella realizzazione di riproduzioni delle composizioni figurali sullo stile italiano di Frans Floris, alla cui maniera incise più di 50 stampe. Notevoli le Arti Liberali (sette stampe, 1565) e le Fatiche di Ercole (dieci stampe, 1565). Riprodusse anche composizioni di Maarten van Heemskerck, Andrea del Sarto, Rogier van der Weyden e altri, mentre lavorava per Cock.
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