Tiziano e la sua amante

Riferimento: S45166
Autore Anton van DYCK
Anno: 1641 ca.
Misure: 225 x 295 mm
900,00 €

Riferimento: S45166
Autore Anton van DYCK
Anno: 1641 ca.
Misure: 225 x 295 mm
900,00 €

Descrizione

Acquaforte e bulino, prima del 1641. In basso si legge: "Ecco il belveder! ô che felice sorte! / Che la fruttifera in ventre porte / Ma ch'ella porte, ô me; vita et morte piano / Demonstra l'arte del magno Titiano.". Segue la dedica: "Al molto illustre, magnifico et offerunadis.mo Sig.r il SIG.R LUCA VAN UFFEL, in segno d'affectione et inclinatione / amoreuole, com Patrone et singularis.mo amico suo dedicato il vero ritratto del unico Titiano Ant. van Dyck".

Ottima impressione del terzo stato di quattro, prima dell'indirizzo di A. Bonenfant.

La stampa, che raffigura Tiziano e la sua amante, deriva probabilmente da un disegno del Vecellio. Tuttavia, la questione è tutt'altro che chiara e la fonte dell'enigmatico disegno non è ancora stata risolta. La stampa è incisa all'acquaforte da Anton van Dyck e rifinita al bulino dal suo allievo Lucas Vorsterman (1595-1675).

Le impressioni del primo stato si trovano al British Museum, al Rijksmuseum e al Cabinet Edmond de Rothschild, Musée du Louvre.

Bella impressione, stampata su carta vergata coeva, rifilata al rame, minimi restauri agli angoli inferiori, per il resto ottime condizioni.

Bibliografia

Depauw & G. Luijten, 'Anthony van Dyck as a printmaker', ex. cat. Museum Plantin-Moretus/Stedelijk Prentenkabinet, Antwerp and Rijksmuseum, Amsterdam, 1999, no. 32; New Hollstein (Dutch & Flemish) / The New Hollstein: Dutch and Flemish etchings, engravings and woodcuts 1450-1700 (628.III); Hollstein / Dutch and Flemish etchings, engravings and woodcuts c. 1450-1700 (210); Mauquoy-Hendrickx 1991 / L'Iconographie d'Antoine Van Dyck, Catalogue raisonné (B.III).

Anton van DYCK (Anversa 1599 – Londra 1642)

Fu ammesso a tredici nello studio di Rubens, del quale fu il maggior allievo. Dopo aver dipinto diverse tele su schizzi del maestro, segnalandosi in tal modo per le sue capacità, andò (1620) a Londra dove eseguì diversi ritratti. L'anno successivo fu in Italia, prima a Genova, in seguito a Roma e Venezia e, dopo un brevissimo ritorno ad Anversa per la morte del padre, ancora in diverse città italiane, dove lasciò specialmente ritratti. Nel 1625 tornò in patria dove ricevette numerosi incarichi per soggetti religiosi, nonché soggetti mitologici e ritratti. In seguito ai continui inviti del conte di Arundel, che già precedentemente lo aveva fatto venire in Inghilterra, il pittore nel 1632 si stabilì definitivamente nella capitale inglese. Del suo periodo londinese rimangono ben 350 ritratti commissionatigli da tutta la nobiltà inglese, ma specialmente dal re Carlo I, che lo nominò suo pittore ufficiale.

Anton van DYCK (Anversa 1599 – Londra 1642)

Fu ammesso a tredici nello studio di Rubens, del quale fu il maggior allievo. Dopo aver dipinto diverse tele su schizzi del maestro, segnalandosi in tal modo per le sue capacità, andò (1620) a Londra dove eseguì diversi ritratti. L'anno successivo fu in Italia, prima a Genova, in seguito a Roma e Venezia e, dopo un brevissimo ritorno ad Anversa per la morte del padre, ancora in diverse città italiane, dove lasciò specialmente ritratti. Nel 1625 tornò in patria dove ricevette numerosi incarichi per soggetti religiosi, nonché soggetti mitologici e ritratti. In seguito ai continui inviti del conte di Arundel, che già precedentemente lo aveva fatto venire in Inghilterra, il pittore nel 1632 si stabilì definitivamente nella capitale inglese. Del suo periodo londinese rimangono ben 350 ritratti commissionatigli da tutta la nobiltà inglese, ma specialmente dal re Carlo I, che lo nominò suo pittore ufficiale.