Ritratto del Conte Ludovic-Napoléon Lepic
Riferimento: | S42253 |
Autore | Marcellin DESBOUTIN |
Anno: | 1876 |
Misure: | 240 x 315 mm |
Riferimento: | S42253 |
Autore | Marcellin DESBOUTIN |
Anno: | 1876 |
Misure: | 240 x 315 mm |
Descrizione
Ritratto del Conte Ludovic-Napoléon Lepic, grande tavola.
Esemplare del rarissimo quarto stato di sette, prima dell’aggiunta del quadro raffigurante il cane sul muro, dietro a Lepic.
Puntasecca, 1876, impressa sur Chine, con ampi margini, in perfetto stato di conservazione.
Marcellin Desboutin si dedicò alla pittura, al disegno e inizia a produrre le sue prime incisioni, ma lo fece più come dilettante, senza metodo e senza senza preoccuparsi dele giudizio artistico. Dopo 17 anni trascorsi a Firenze, Desboutin tornò a Parigi nel 1872, divenendo presto una figura emblematica della bohème di Montmartre. Tra i suoi primi ammiratori ci fu Degas, che lo immortalò nel 1875 insieme all'attrice Ellen Andrée nel suo famoso quadro Dans un Café.
Tra i suoi molti talenti, l’incisione è senza dubbio l’arte più notevole; Desboutin preferì la puntasecca, una tecnica in cui eccelleva e dove produsse diversi capolavori del genere.
Edmond de Goncourt lo descrisse così nel suo diario: “Con una mano sicura e attenta, maneggia la punta come una penna o una matita incidendo la lastra di metallo, il più delle volte senza alcuno studio preparatorio, davanti al il modello vivente. Il suo talento di ritrattista è qui pienamente espresso. Il suo capacità di cogliere la psicologia del personaggio che rappresenta, combinato con la spontaneità del suo spontaneità della sua linea, offre opere di entrambi di grande verità e sensibilità”. Il ritratto di Goncourt fu pubblicato nel 1875 e poi presentato con altre acqueforti al “Salon” dello stesso anno.
Desboutin divenne un incisore ricercato da tutta Parigi per i suoi ritratti incisivi e spontanei; i grandi borghesi, i collezionisti, i critici d'arte, letterati e artisti compongono, sotto il suo tocco vivace e delicato, un’impressionante galleria di ritratti delle celebrità della fine del XIX secolo.
Ludovic Napoléon Lepic (1839-1889), era un artista, archeologo e mecenate francese. Ebbe il grandissimo pregio se non di inventare una nuova tecnica, almeno di trovare una formula singolare per chiamarla: incisione mobile. Lepic stesso spiega il suo approccio di acquafortista in un trattato posto a capo del suo album pubblicato nel 1876 da Cadart: "Inciderò come un pittore e non come un incisore". Per lui l'operazione principale non è l'incisione della lastra ma la sua stampa che, a seconda di come inchiostrava e cancellava la matrice, otteneva effetti completamente diversi. Queste variazioni di atmosfera collocano Lepic completamente nel movimento impressionista.
Il ritratto di Lepic può essere indicato come uno dei capolavori della ritrattistica del’800.
Magnifico esemplare di questa rarissima tiratura.
Bibliografia
Hilaire-Noël Sébastien Clément dit CLÉMENT-JANIN, La curieuse vie de Marcellin Desboutin. Peintre – Graveur-Poète, Parigi, Henry Floury, 1922: n. 163, IV/VII; IFF, n. 4; Paul Prouté, Marcellin Desboutin, Parigi, 2016, nn. 108-110.
Marcellin DESBOUTIN (1823-1902)
Marcellin Desboutin è nato il 26 agosto 1823 a Cérilly, un piccolo comune del dipartimento dell'Allier, da un padre della borghesia terriera e di una madre di origine nobile, le Fargues de Rochefort.
Fin dalla sua prima giovinezza, mostrò una predisposizione per il disegno e la letteratura, tanto fu a lungo indeciso tra la carriera di pittore e quella di drammaturgo e poeta.
Dopo una brillante formazione scolastica e studi di diritto, il giovane Desboutin entrò nello studio dello scultore lo studio dello scultore Etex nel 1845, poi nel 1847 quello del pittore Couture, dove divenne una lunga e profonda amicizia con Puvis de Chavannes. Dopo la morte prematura di suo padre, gli fu lasciata una bella fortuna e viaggiò la sua formazione artistica visitando i Paesi Bassi, l'Inghilterra e l'Italia, dove alla fine dove finalmente si stabilì intorno al 1855 quando acquistò l'Ombrellino, una sontuosa villa sulle alture di Firenze. Trascorse a Firenze ben 17 anni della sua vita, con la moglie e la loro figlia Marie, conducendo una vita costosa, caratterizzata dalla raccolta di dipinti antichi e ricevendo molti ospiti, specialmente del mondo artistico e letterario.
Si dedicò alla pittura, al disegno e inizià a produrre le sue prime incisioni, ma lo fece più come dilettante, senza metodo e senza senza preoccuparsi dele giudizio artistico. L’inizio degli anni 1870 segnò la fine di questo periodo felice e spensierato. Sua moglie morì, e lui fu costretto a vendere l'Ombrellino per pagare i debiti per pagare i debiti contratti con investimenti sbagliati. Risposato e di nuovo padre, Desboutin tornò a Parigi nel 1872 e trasferì la sua famiglia in una una modesta abitazione sulla collina di Montmartre, divenendo presto una figura emblematica della bohème di Montmartre.
Tra i suoi primi ammiratori ci fu Degas, che lo immortalò nel 1875 insieme all'attrice Ellen Andrée nel suo famoso quadro Dans un Café, noto anche come L'assenzio. Desboutin può essere riconosciuto lì fumando una pipa, indossando un grande e morbido cappello di feltro nero, di traverso su un’enorme testa di capelli, un vello spettinato di riccioli neri.
Tra i suoi molti talenti, l’incisione è senza dubbio l’arte più notevole. Notevole; Desboutin preferì la puntasecca, una tecnica in cui eccelleva e dove produsse diversi capolavori del genere.
Edmond de Goncourt lo descrisse così nel suo diario: “Con una mano sicura e attenta, maneggia la punta come una penna o una matita incidendo la lastra di metallo, il più delle volte senza alcuno studio preparatorio, davanti al il modello vivente. Il suo talento di ritrattista è qui pienamente espresso. Il suo capacità di cogliere la psicologia del personaggio che rappresenta, combinato con la spontaneità del suo spontaneità della sua linea, offre opere di entrambi di grande verità e sensibilità”. Il ritratto di Goncourt fu pubblicato nel 1875 e poi presentato con altre acqueforti al “Salon” dello stesso anno.
Desboutin divenne un incisore ricercato da tutta Parigi per i suoi ritratti incisivi e spontanei; i grandi borghesi, i collezionisti, i critici d'arte, letterati e artisti compongono, sotto il suo tocco vivace e delicato, un’impressionante galleria di ritratti delle celebrità della fine del XIX secolo.
Nel 1880, si trasferì a Nizza con la moglie e i figli, dove acquistò una bella villa vicino alla Promenade des Anglais. Tornato a Parigi, fu nominato cavaliere della Légion d'honneur nel 1895, si ritirò definitivamente a Nizza dove finirà i suoi giorni. Egli Morì il 17 febbraio 1902.
Desboutin ha inciso con passione, sforzandosi costantemente di perfezionare la sua arte fino a diventare un maestro nell'uso della puntasecca. Padroneggiava tutte le sue sottigliezze e risorse, a volte usando e abusando di barbe, disegnando e non esitando a “monotipizzare” certe prove.
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Marcellin DESBOUTIN (1823-1902)
Marcellin Desboutin è nato il 26 agosto 1823 a Cérilly, un piccolo comune del dipartimento dell'Allier, da un padre della borghesia terriera e di una madre di origine nobile, le Fargues de Rochefort.
Fin dalla sua prima giovinezza, mostrò una predisposizione per il disegno e la letteratura, tanto fu a lungo indeciso tra la carriera di pittore e quella di drammaturgo e poeta.
Dopo una brillante formazione scolastica e studi di diritto, il giovane Desboutin entrò nello studio dello scultore lo studio dello scultore Etex nel 1845, poi nel 1847 quello del pittore Couture, dove divenne una lunga e profonda amicizia con Puvis de Chavannes. Dopo la morte prematura di suo padre, gli fu lasciata una bella fortuna e viaggiò la sua formazione artistica visitando i Paesi Bassi, l'Inghilterra e l'Italia, dove alla fine dove finalmente si stabilì intorno al 1855 quando acquistò l'Ombrellino, una sontuosa villa sulle alture di Firenze. Trascorse a Firenze ben 17 anni della sua vita, con la moglie e la loro figlia Marie, conducendo una vita costosa, caratterizzata dalla raccolta di dipinti antichi e ricevendo molti ospiti, specialmente del mondo artistico e letterario.
Si dedicò alla pittura, al disegno e inizià a produrre le sue prime incisioni, ma lo fece più come dilettante, senza metodo e senza senza preoccuparsi dele giudizio artistico. L’inizio degli anni 1870 segnò la fine di questo periodo felice e spensierato. Sua moglie morì, e lui fu costretto a vendere l'Ombrellino per pagare i debiti per pagare i debiti contratti con investimenti sbagliati. Risposato e di nuovo padre, Desboutin tornò a Parigi nel 1872 e trasferì la sua famiglia in una una modesta abitazione sulla collina di Montmartre, divenendo presto una figura emblematica della bohème di Montmartre.
Tra i suoi primi ammiratori ci fu Degas, che lo immortalò nel 1875 insieme all'attrice Ellen Andrée nel suo famoso quadro Dans un Café, noto anche come L'assenzio. Desboutin può essere riconosciuto lì fumando una pipa, indossando un grande e morbido cappello di feltro nero, di traverso su un’enorme testa di capelli, un vello spettinato di riccioli neri.
Tra i suoi molti talenti, l’incisione è senza dubbio l’arte più notevole. Notevole; Desboutin preferì la puntasecca, una tecnica in cui eccelleva e dove produsse diversi capolavori del genere.
Edmond de Goncourt lo descrisse così nel suo diario: “Con una mano sicura e attenta, maneggia la punta come una penna o una matita incidendo la lastra di metallo, il più delle volte senza alcuno studio preparatorio, davanti al il modello vivente. Il suo talento di ritrattista è qui pienamente espresso. Il suo capacità di cogliere la psicologia del personaggio che rappresenta, combinato con la spontaneità del suo spontaneità della sua linea, offre opere di entrambi di grande verità e sensibilità”. Il ritratto di Goncourt fu pubblicato nel 1875 e poi presentato con altre acqueforti al “Salon” dello stesso anno.
Desboutin divenne un incisore ricercato da tutta Parigi per i suoi ritratti incisivi e spontanei; i grandi borghesi, i collezionisti, i critici d'arte, letterati e artisti compongono, sotto il suo tocco vivace e delicato, un’impressionante galleria di ritratti delle celebrità della fine del XIX secolo.
Nel 1880, si trasferì a Nizza con la moglie e i figli, dove acquistò una bella villa vicino alla Promenade des Anglais. Tornato a Parigi, fu nominato cavaliere della Légion d'honneur nel 1895, si ritirò definitivamente a Nizza dove finirà i suoi giorni. Egli Morì il 17 febbraio 1902.
Desboutin ha inciso con passione, sforzandosi costantemente di perfezionare la sua arte fino a diventare un maestro nell'uso della puntasecca. Padroneggiava tutte le sue sottigliezze e risorse, a volte usando e abusando di barbe, disegnando e non esitando a “monotipizzare” certe prove.
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