Talia
Riferimento: | S38814.4 |
Autore | Cornelis BOS |
Anno: | 1550 ca. |
Misure: | 175 x 224 mm |
Riferimento: | S38814.4 |
Autore | Cornelis BOS |
Anno: | 1550 ca. |
Misure: | 175 x 224 mm |
Descrizione
Bulino, 1550 circa; in basso a destra iscrizione: "Bologna inventur a Fonteinebleau".
Appartiene alla serie “Le Muse e le tre Grandi Dee”, incisa da Cornelis Bos da disegni di Francesco Primaticcio detto “il Bologna”.
Si tratta di copie, in controparte, di incisioni di Leon Davent (1540 – 1550 circa) dagli affreschi di Primaticcio nella Galleria Bassa di Fontainebleau. La musa Talia, appoggiata ad una struttura ad arco, rivolta verso destra e con una pergamena nella mano sinistra.
Le dodici Muse e dee adornavano i pennacchi degli archi della Galleria Bassa a Fontainebleau. Non è noto se le figure siano state eseguite a vernice o in rilievo a stucco. I disegni di Primaticcio per la serie si trovano nel Louvre, a parte Euterpe, che si trova nel museo Bonnat-Helleu di Bayonne, ed Erato, ora perso. I tratti di molti dei disegni si adattano perfettamente alle linee incise da Davent, suggerendo che servirono da modello per l’artista. Le incisioni di Davent sono state successivamente copiate da un incisore la cui identità rimane incerta, ma che è stato associato a Cornelis Bos (Schéle, 1965, pp. 206-207, Hollstein Dutch, III, p. 127).
Magnifica prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva priva di filigrana, rifilata al rame o con sottili margini, in eccellente stato di conservazione.
Bibliografia
Bartsch XVI.315.19; Zerner LD 35; Schéle, 1965, pp. 206-207, nn. 238-49, Hollstein Dutch, III, p. 127, nn. 84-95; C. Jenkins, v. II, LD 35.
Cornelis BOS (1506/10 ca. — dopo il 1555)
Cornelis [Willem] Bos è stato un incisore fiammingo, mercante di stampe ed editore di libri, attraverso le cui riproduzioni di dipinti e di sculture romane antiche (come il Laocoonte), opere classiche entrarono nel repertorio degli artisti nordici. Il suo lavoro è spesso firmato con il monogramma C-B. Cornelis è nato a Hertogenbosch, da cui deriva il suo cognome Bos, ma si trasferì poi ad Anversa, dove divenne membro della Gilda di San Luca, una delle più prestigiose associazioni di artisti ed artigiani. Fino al 1544 Bos ha lavorato ad Anversa come incisore per le illustrazioni di libri. Sono state identificate come sue prime incisioni (1537) la riproduzione de La Prudenza e La Giustizia di Maarten van Heemskerck, e di un’opera di Agostino Veneziano.Le sue incisioni, copiate da edizioni italiane, servirono come illustrazioni per un breve riassunto in lingua olandese del trattato di architettura di Vitruvio e per una traduzione olandese del libro IV del trattato di architettura Sebastiano Serlio, entrambi pubblicati da Pieter Coecke van Aelst. Le sue riproduzioni di incisioni di Marcantonio Raimondi, non provano che egli abbia mai fatto un viaggio a Roma. Nell'estate del 1544 Bos fu costretto a fuggire da Anversa per la sua partecipazione ad una setta spiritualista .antisacerdotale Sembra che si recò a Parigi, dove un lavoro anatomico pubblicato da Jérôme de Gourmont nel 1545, ripete il testo già utilizzato da Cornelis Bos e addirittura fa uso dei suoi blocchi di legno. Tra il 1546 e il 1548, dal suo rifugio sicuro a Norimberga, Cornelis Bos pubblicò più di un centinaio di incisioni di motivi ornamentali e grottesche. Bos ha anche prodotto incisioni di soggetti religiosi e allegorici, spesso dipendono per la loro composizione dai “Kleinmeister” di Norimberga, con molti paralleli nella produzione di Virgilio Solis. Si trasferì a Groningen, dove gli fu concessa la cittadinanza nel 1550. Morì qualche anno dopo, come si evince da un documento del 7 Maggio 1555 che si riferisce a lui come defunto.
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Cornelis BOS (1506/10 ca. — dopo il 1555)
Cornelis [Willem] Bos è stato un incisore fiammingo, mercante di stampe ed editore di libri, attraverso le cui riproduzioni di dipinti e di sculture romane antiche (come il Laocoonte), opere classiche entrarono nel repertorio degli artisti nordici. Il suo lavoro è spesso firmato con il monogramma C-B. Cornelis è nato a Hertogenbosch, da cui deriva il suo cognome Bos, ma si trasferì poi ad Anversa, dove divenne membro della Gilda di San Luca, una delle più prestigiose associazioni di artisti ed artigiani. Fino al 1544 Bos ha lavorato ad Anversa come incisore per le illustrazioni di libri. Sono state identificate come sue prime incisioni (1537) la riproduzione de La Prudenza e La Giustizia di Maarten van Heemskerck, e di un’opera di Agostino Veneziano.Le sue incisioni, copiate da edizioni italiane, servirono come illustrazioni per un breve riassunto in lingua olandese del trattato di architettura di Vitruvio e per una traduzione olandese del libro IV del trattato di architettura Sebastiano Serlio, entrambi pubblicati da Pieter Coecke van Aelst. Le sue riproduzioni di incisioni di Marcantonio Raimondi, non provano che egli abbia mai fatto un viaggio a Roma. Nell'estate del 1544 Bos fu costretto a fuggire da Anversa per la sua partecipazione ad una setta spiritualista .antisacerdotale Sembra che si recò a Parigi, dove un lavoro anatomico pubblicato da Jérôme de Gourmont nel 1545, ripete il testo già utilizzato da Cornelis Bos e addirittura fa uso dei suoi blocchi di legno. Tra il 1546 e il 1548, dal suo rifugio sicuro a Norimberga, Cornelis Bos pubblicò più di un centinaio di incisioni di motivi ornamentali e grottesche. Bos ha anche prodotto incisioni di soggetti religiosi e allegorici, spesso dipendono per la loro composizione dai “Kleinmeister” di Norimberga, con molti paralleli nella produzione di Virgilio Solis. Si trasferì a Groningen, dove gli fu concessa la cittadinanza nel 1550. Morì qualche anno dopo, come si evince da un documento del 7 Maggio 1555 che si riferisce a lui come defunto.
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