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Adamo ed Eva al lavoro
Riferimento: | S47133 |
Autore | Etienne DELAUNE |
Anno: | 1550 ca. |
Misure: | 103 x 80 mm |
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Riferimento: | S47133 |
Autore | Etienne DELAUNE |
Anno: | 1550 ca. |
Misure: | 103 x 80 mm |
Descrizione
Adamo ed Eva costretti a lavorare per vivere; il primo è in piedi a sinistra e ara la terra con un bastone mentre Eva è reclinata a destra.
Bulino, 1550/60 circa, con citazione dalla Bibbia (Genesi, 3): 'In sudore vultus tui vesceris pane...'.
Esemplare di primo stato, prima della firma e della lettera: “Stephanus F.” e ”Cum Pri. Regis” aggiunti in basso.
Da una serie di trentasei tavole che illustrano la Genesi.
Etienne Delaune fu un orafo, realizzatore di medaglie, disegnatore e incisore. Viene dipinto come orafo parigino altamente specializzato, nelle cronache del 1546. Nel 1552 entrò alla zecca reale, per venire, tuttavia, licenziato l’anno successivo. Gli sono state attribuite un considerevole numero di medaglie, inclusa una di Enrico II (Parigi, Bib. N., Cab. Médailles). Iniziò a dedicarsi all’incisione nel 1557. Le sue prime stampe datate, una serie di 12 lastre che illustrano il Vecchio Testamento e due disegni per specchi, risalgono al 1561. Aveva come modelli di riferimento gli artisti italiani della Scuola di Fontainebleau, come Rosso Fiorentino, Nicolò dell’Abate e soprattutto Luca Penni, piuttosto che Francesco Primaticcio. Il 1569 è ricordato come l’anno in cui Delanue raggiunse l’apice della sua produzione in stile Fontainebleau con dieci stampe ispirate ai Maestri italiani. A causa del suo Credo Calvinista, lasciò Parigi in conseguenza del massacro della Vigilia di San Bartolomeo, il 24 Agosto 1572, per rifugiarsi a Strasburgo, città libera del Sacro Romano Impero. Vi rimase per quattro mesi, poi ottenne altrove una commissione per la realizzazione di ritratti, probabilmente ad Asburgo dove, nel 1576 realizzò due incisioni in cui rappresentava il lavoro dell’orafo. Si hanno notizie della sua presenza a Strasburgo l’anno successivo ed era ancora lì nel 1580, data di realizzazione del set di 20 incisioni di allegorie morali, basate sui disegni del figlio, Jean Delaune (1580). La sua ultima opera datata, un ritratto di Ambroise Paré, risale al 1582.
Ottima impressione, stampata su carta vergata coeva, con margini, una piccola abrasione di tarlo in alto, per il resto buone condizioni.
Bibliografia
Robert-Dumesnil 1835-71, Le Peintre-Graveur Français (IX.30.30).
Etienne DELAUNE (Parigi, 1519 circa; Parigi, 1583)
Orafo, realizzatore di medaglie, disegnatore e incisore. Viene dipinto come orafo parigino altamente specializzato, nelle cronache del 1546. Nel 1552 entrò alla zecca reale, per venire, tuttavia, licenziato l’anno successivo. Gli sono state attribuite un considerevole numero di medaglie, inclusa una di Enrico II (Parigi, Bib. N., Cab. Médailles). Iniziò a dedicarsi all’incisione nel 1557. Le sue prime stampe datate, una serie di 12 lastre che illustrano il Vecchio Testamento e due disegni per specchi, risalgono al 1561. Aveva come modelli di riferimento gli artisti italiani della Scuola di Fontainebleau, come Rosso Fiorentino, Nicolò dell’Abate e soprattutto Luca Penni, piuttosto che Francesco Primaticcio. Il 1569 è ricordato come l’anno in cui Delanue raggiunse l’apice della sua produzione in stile Fontainebleau con dieci stampe ispirate ai Maestri italiani. A causa del suo Credo Calvinista, lasciò Parigi in conseguenza del massacro della Vigilia di San Bartolomeo, il 24 Agosto 1572, per rifugiarsi a Strasburgo, città libera del Sacro Romano Impero. Vi rimase per quattro mesi, poi ottenne altrove una commissione per la realizzazione di ritratti, probabilmente ad Asburgo dove, nel 1576 realizzò due incisioni in cui rappresentava il lavoro dell’orafo. Si hanno notizie della sua presenza a Strasburgo l’anno successivo ed era ancora lì nel 1580, data di realizzazione del set di 20 incisioni di allegorie morali, basate sui disegni del figlio, Jean Delaune (1580). La sua ultima opera datata, un ritratto di Ambroise Paré, risale al 1582.
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Etienne DELAUNE (Parigi, 1519 circa; Parigi, 1583)
Orafo, realizzatore di medaglie, disegnatore e incisore. Viene dipinto come orafo parigino altamente specializzato, nelle cronache del 1546. Nel 1552 entrò alla zecca reale, per venire, tuttavia, licenziato l’anno successivo. Gli sono state attribuite un considerevole numero di medaglie, inclusa una di Enrico II (Parigi, Bib. N., Cab. Médailles). Iniziò a dedicarsi all’incisione nel 1557. Le sue prime stampe datate, una serie di 12 lastre che illustrano il Vecchio Testamento e due disegni per specchi, risalgono al 1561. Aveva come modelli di riferimento gli artisti italiani della Scuola di Fontainebleau, come Rosso Fiorentino, Nicolò dell’Abate e soprattutto Luca Penni, piuttosto che Francesco Primaticcio. Il 1569 è ricordato come l’anno in cui Delanue raggiunse l’apice della sua produzione in stile Fontainebleau con dieci stampe ispirate ai Maestri italiani. A causa del suo Credo Calvinista, lasciò Parigi in conseguenza del massacro della Vigilia di San Bartolomeo, il 24 Agosto 1572, per rifugiarsi a Strasburgo, città libera del Sacro Romano Impero. Vi rimase per quattro mesi, poi ottenne altrove una commissione per la realizzazione di ritratti, probabilmente ad Asburgo dove, nel 1576 realizzò due incisioni in cui rappresentava il lavoro dell’orafo. Si hanno notizie della sua presenza a Strasburgo l’anno successivo ed era ancora lì nel 1580, data di realizzazione del set di 20 incisioni di allegorie morali, basate sui disegni del figlio, Jean Delaune (1580). La sua ultima opera datata, un ritratto di Ambroise Paré, risale al 1582.
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