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Sette putti che giuocano
Riferimento: | S44223 |
Autore | Georges Reverdy [Giorgio Reverdino] |
Anno: | 1528 ca. |
Misure: | 170 x 104 mm |
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Riferimento: | S44223 |
Autore | Georges Reverdy [Giorgio Reverdino] |
Anno: | 1528 ca. |
Misure: | 170 x 104 mm |
Descrizione
Bulino, circa 1528/30, monogrammato in lastra in basso a sinistra “Ce Re” (o Ge Re).
Baccanale di putti inciso nel gusto dei bulini di Marcantonio Raimondi, da soggetti di Raffaello.
Questa rarissima incisione non viene descritta da Bartsch e non è presente in nessuna delle principali collezioni museali. Non ci risultano esemplari a Vienna, Berlino, Londra e nelle collezioni italiane.
Viene descritta da Passavant, nel suo supplemento al catalogo di Bartsch. Il Passavant cita l’esemplare a Parigi, probabilmente nella Biblioteca dell’Arsenale: “Sept enfants qui jouent. Cinq d'entre eux dansent devant un éditice où un sixième regarde d'une lenêtre, tandis que le septième sonne de la trompette. A la gauche du bas, la signature Ce Re” (cfr. Passavant, Le peintre-graveur: Suite des maîtres italiens du XVe. et XVIe. Siècle, p. 113).
La stampa viene anche elencata nel catalogo di Baudi di Vesme (n. 42); tuttavia, crediamo che lo studioso non ne abbia mai visto un esemplare e si limiti a riportare la nota del Passavant (errando nel monogramma che indica come “GR”).
Giorgio Reverdino (francesizzato in Georges Reverdy) è stato un artista di origini italiane e particolarmente attivo in Francia. Pittore e soprattutto incisore su rame e xilografo, erroneamente ritenuto di origine veneziana, padovana, bolognese o francese, era chiamato anche Cesare o Gaspare. Nato probabilmente in Piemonte, a Chivasso, apprese forse la pratica del bulino a Roma, alla bottega di Marcantonio Raimondi. Dal 1528 alla morte risulta attivo a Lione, dove lascia una serie di xilografie per libri e di incisioni a bulino, molte delle quali firmate o monogrammate, di qualità non omogenea.
Gli studiosi si sono sempre divisi sull’origine di questo particolare artista; il fatto che Reverdy fosse originario del Piemonte viene certificato nel saggio di Alessandro Baudi di Vesme, che fa notare come già nel Premier volume de la Bibliotheque du sieur de la Croix du Maine, pubblicato a Parigi nel 1584 e dedicato a Enrico III re di Francia, si legge: “Georges Reverdy Piedmontois, excellent graveur au burin.. florissait à Lyon l’an 1555”. Sempre Baudi di Vesme sottolinea come fosse Chivasso la probabile città di origine del Reverdino.
Nello stesso gusto di questa composizione, il Reverdy realizza un bulino raffigurante un fregio con putti danzanti, che reca lo stesso monogramma. Di questa incisione, esiste una tiratura postuma alla morte (1565) stampata a Roma nel 1570 da Antonio Lafreri. Sebbene l’editore attivo a Roma avesse origini francesi, il fatto che fosse in possesso della lastra incisa da Reverdy, potrebbe indicare che alcune delle incisioni al bulino dell’artista non siano relative al periodo lionese (dopo il 1528) ma che possano risalire ad un precedente periodo romano.
Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva priva di filigrana, rifilata al rame, in ottimo stato di conservazione.
Opera rarissima. Timbro di antica collezione al verso, non descritto da Lugt.
Bibliografia
Johann David Passavant, Le peintre-graveur: Suite des maîtres italiens du XVe. et XVIe. Siècle, p. 113, n. 34; Baudi di Vesme A., Reverdino incisore cinquecentista, Catalogo delle incisioni su Rame, in “Maso Finiguerra”, XV-XVI, 1937, pp. 187-205, e XVIXVII, 1938, pp.122-155, n. 42.
Georges Reverdy [Giorgio Reverdino] (Attivo 1529 – 1557)
Giorgio Reverdino (francesizzato in Georges Reverdy) è stato un artista di origini italiane e particolarmente attivo in Francia. Pittore e soprattutto incisore su rame e xilografo, erroneamente ritenuto di origine veneziana, padovana, bolognese o francese, era chiamato anche Cesare o Gaspare. Nato probabilmente in Piemonte, a Chivasso, apprese forse la pratica del bulino a Roma, alla bottega di Marcantonio Raimondi. Dal 1528 alla morte risulta attivo a Lione, dove lascia una serie di xilografie per libri e di incisioni a bulino, molte delle quali firmate o monogrammate, di qualità non omogenea.
Gli studiosi si sono sempre divisi sull’origine di questo particolare artista; il fatto che Reverdy fosse originario del Piemonte viene certificato nel saggio di Alessandro Baudi di Vesme, che fa notare come già nel Premier volume de la Bibliotheque du sieur de la Croix du Maine, pubblicato a Parigi nel 1584 e dedicato a Enrico III re di Francia, si legge: “Georges Reverdy Piedmontois, excellent graveur au burin.. florissait à Lyon l’an 1555”. Sempre Baudi di Vesme sottolinea come fosse Chivasso la probabile città di origine del Reverdino.
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Georges Reverdy [Giorgio Reverdino] (Attivo 1529 – 1557)
Giorgio Reverdino (francesizzato in Georges Reverdy) è stato un artista di origini italiane e particolarmente attivo in Francia. Pittore e soprattutto incisore su rame e xilografo, erroneamente ritenuto di origine veneziana, padovana, bolognese o francese, era chiamato anche Cesare o Gaspare. Nato probabilmente in Piemonte, a Chivasso, apprese forse la pratica del bulino a Roma, alla bottega di Marcantonio Raimondi. Dal 1528 alla morte risulta attivo a Lione, dove lascia una serie di xilografie per libri e di incisioni a bulino, molte delle quali firmate o monogrammate, di qualità non omogenea.
Gli studiosi si sono sempre divisi sull’origine di questo particolare artista; il fatto che Reverdy fosse originario del Piemonte viene certificato nel saggio di Alessandro Baudi di Vesme, che fa notare come già nel Premier volume de la Bibliotheque du sieur de la Croix du Maine, pubblicato a Parigi nel 1584 e dedicato a Enrico III re di Francia, si legge: “Georges Reverdy Piedmontois, excellent graveur au burin.. florissait à Lyon l’an 1555”. Sempre Baudi di Vesme sottolinea come fosse Chivasso la probabile città di origine del Reverdino.
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