La moglie di Asdrubale si getta tra le fiamme
Riferimento: | S30153 |
Autore | Pierre WOEIRIOT |
Anno: | 1562 ca. |
Misure: | 170 x 220 mm |
Riferimento: | S30153 |
Autore | Pierre WOEIRIOT |
Anno: | 1562 ca. |
Misure: | 170 x 220 mm |
Descrizione
Bulino, avanti il 1562, privo di firma. Da un soggetto di Baldassarre Peruzzi.
Esemplare nel secondo stato di due, con l’aggiunta dei versi in basso e della firma dell’editore Philippe Thomassin.
Bellissima prova, impressa su carta vergata con filigrana “Reverenda Camera Apostolica”, irregolarmente rifilata al rame, in buono stato di conservazione.
Pierre Woeiriot proviene da una famiglia di orefici della Lorena, e fu incisore al bulino e bronziere, molto influenzato dall’arte rinascimentale italiana. Egli incise diverse opere da disegni di artisti italiani; non è sicura la paternità del Peruzzi di questo soggetto, poiché nessun modello è oggi conosciuto.
L’episodio raffigurato è narrato da Appiano, ambientato a Cartagine, anno 146 a. C. Scipione Emiliano, assediata la città, per risparmiare ulteriori sacrifici alle sue truppe, emana un bando che avrebbe accordato la salvezza a tutti coloro che si sarebbero arresi. Obbedirono in 50.000, con in testa Asdrubale. Colpita dalla viltà del gesto compiuto dal marito, la moglie di Asdrubale imprecò contro di lui e invocò la vendetta, poi estrasse un pugnale, uccise i figli e si gettò con loro nelle fiamme che i Romani aveva appiccato. Livio riporta l’episodio con qualche variante: la donna si butta tra le fiamme con i figli vivi. Ed è questa la versione seguita dall’incisore: la scena mostra infatti la donna nell’atto di lanciarsi tra le fiamme con in braccio i due figli ancora vivi e terrorizzati.
Nell’Indice delle stampe della bottega De Rossi, tra le opere di Baldassare Peruzzi si cita proprio il titolo La moglie di Asdrubale che si precipita nel fuoco con due figliuolini in braccio, seguito dall’indicazione “intaglio a bulino di Pierre Voeiro in foglio reale”.
Del disegno che sarebbe servito da modello, però, nulla si conosce.
Bibliografia
Le Beau Style p. 178 n. 76; La Bella Maniera, 58; Robert-Dumesnil VII, p. 94, 206.
Pierre WOEIRIOT (Neufchateau ou Damblain 1532 – Damblain dopo il 1596)
Pierre Woeiriot proviene da una grande famiglia di orafi della Lorena. Suo nonno, Pietro I , orafo e scultore, ha lavorato al servizio del duca Renato II di Lorena. Suo padre , Jacquemin di Woeiriot , sarebbe uno degli autori del libro di illustrazioni prospettiva di Jean Pelerin detto Viator.
Pierre è stato il primo della sua famiglia a dedicarsi all'incisione intorno al 1555 dopo un viaggio in Italia. Stabilitosi a Nancy, farà molti viaggi a Lione - colpito dalle incisioni che lì circolavano - fino al 1572 .
Le sue prime incisioni sono modelli di gioielli, ritratti e illustrazioni . Il suo stile , molto personale, si avvicina a quello della Scuola di Fontainebleau, ma anche allo di incisori lionesi come Georges Reverdy o il Maestro CC . Pierre Woeiriot utilizza ampiamente la simbologia nelle sue incisioni. Tra il 1566 e il 1571 ha illustrato l'opera Emblemes ou escogita chrestiennes di Georgette de Montenay, madre di Enrico IV di Francia. Nel 1572 Si trasferisce a Damblain, Haute-Marne dove morì.
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Pierre WOEIRIOT (Neufchateau ou Damblain 1532 – Damblain dopo il 1596)
Pierre Woeiriot proviene da una grande famiglia di orafi della Lorena. Suo nonno, Pietro I , orafo e scultore, ha lavorato al servizio del duca Renato II di Lorena. Suo padre , Jacquemin di Woeiriot , sarebbe uno degli autori del libro di illustrazioni prospettiva di Jean Pelerin detto Viator.
Pierre è stato il primo della sua famiglia a dedicarsi all'incisione intorno al 1555 dopo un viaggio in Italia. Stabilitosi a Nancy, farà molti viaggi a Lione - colpito dalle incisioni che lì circolavano - fino al 1572 .
Le sue prime incisioni sono modelli di gioielli, ritratti e illustrazioni . Il suo stile , molto personale, si avvicina a quello della Scuola di Fontainebleau, ma anche allo di incisori lionesi come Georges Reverdy o il Maestro CC . Pierre Woeiriot utilizza ampiamente la simbologia nelle sue incisioni. Tra il 1566 e il 1571 ha illustrato l'opera Emblemes ou escogita chrestiennes di Georgette de Montenay, madre di Enrico IV di Francia. Nel 1572 Si trasferisce a Damblain, Haute-Marne dove morì.
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