Colossae. Ro alius prospectus
Riferimento: | S39884 |
Autore | Jacques Androuet du CERCEAU |
Anno: | 1555 ca. |
Luogo di Stampa: | Anversa |
Misure: | 185 x 148 mm |
Riferimento: | S39884 |
Autore | Jacques Androuet du CERCEAU |
Anno: | 1555 ca. |
Luogo di Stampa: | Anversa |
Misure: | 185 x 148 mm |
Descrizione
Acquaforte, 1555 circa, priva di indicazioni editoriali. Opera appartenente alla rarissima serie Praecipua aliquot Romanae antiquitatis ruinarum monimenta vivis prospectibus ad veri imitationem affabre designate, attribuita alla mano di Jacques Androuet Du Cerceau.
Si tratta di una serie di incisioni basate sull’omonima opera di Hieronimus Cock, stampata ad Anversa nel 1551 (frontespizio e 24 tavole).
Tutte le rovine sono sinonimo di persistenza e decadenza. Eppure la specificità delle rovine romane, per l'editore di Anversa Hieronymus Cock (c. 1510-1570), risiede meno in una sublimità carica che in un persistente potere di modellare, di fornire modelli nel suo qui-e-ora olandese. La sorprendente serie di incisioni di Cock, i Praecipua Aliquot Romanae Monimenta fu pubblicata nel 1551. Uno dei primi prodotti della rivoluzionaria ditta Aux Quatre Vents di Cock, la Praecipua si è a lungo dimostrata problematica per gli storici dell'arte, poiché non sembra tanto documentare l'antica Roma quanto presentare la città come un paesaggio, una distesa di strutture disastrate. Scrivendo nel 1907, l'archeologo Hülsen si lamentava che le vedute di Cock "non ci insegnano quasi nulla" dell'antichità, e "descrivono solo quanto grave sia diventato lo sttao id conservazione dei monumenti". Eppure il fascino cinquecentesco delle stampe di Cock risiedeva proprio in questa rappresentazione della decadenza. Per il suo pubblico Cock frammentava le vedute del Colosseo, confondeva le distanze tra edifici come il Settizonio e le Terme di Diocleziano e corredava le rovine con piccoli animali e figure umane. In definitiva, le incisioni non erano importanti come documenti antiquari, ma come stampe di modelli, che vennero riutilizzati ed estrapolati da intarsisti tedeschi, fabbri olandesi e pittori italiani. Era il mezzo di stampa che permetteva a tali copie di ricostruire una Roma che non c'era più, non tanto mostrandola quanto rimettendola in scena attraverso una sorta di virtualità antiquaria. (cfr. Christopher P. Heuer, Hieronymus Cock's Aesthetic of Collapse, pp. 387, 389-408, Oxford 2009).
La serie del Du Cerceau è una fedele riduzione delle incisioni di Cock. Si dovrebbe comporre di 24 tavole, ma la sua estrema rarità - non ci risultano esemplari completi della raccolta, ma solo pochissime piccole collezioni delle tavole (13 tavole, incluso il frontespizio, sono conservati a Roma, BIASA [Rari I 93]) – non permette di stabilirlo con certezza.
Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva, rifilata al rame, foro di tarlo nella parte inferior, per il resto in perfetto stato di conservazione. Rarissima
Bibliografia
Per Du Cerceau: Inventaire du fonds français 1932, v. I, p. 53; Les Du Cerceau, leur vie et leur oeuvre, d'après de nouvelles recherches par le baron Henry de Geymüller (1887); Jean Guillaume, Peter Fuhring Jacques Androuet du Cerceau: un des plus grands architectes qui se soient jamais trouvés en France, Parigi, 2010. Per Hieronymus Cock: H. Coch, The Reinassance in Print, pp. 90-103; Christopher P. Heuer, Hieronymus Cock's Aesthetic of Collapse, pp. 387, 389-408.
Jacques Androuet du CERCEAU (Parigi circa 1520 – Ginevra 1586 circa)
Jacques du Cerceau, architetto e prolifico incisore, ebbe una grandissima importanza nella diffusione dell’arte del decoro rinascimentale italiano in Francia. Fu particolarmente attratto dai decori e dagli stucchi ornamentali del palazzo di Fontainebleau, disegnati da Rosso Fiorentino e dal Primaticcio; si ispirò ad essi, anziché alle pitture degli affreschi, per i motivi delle sue composizioni. Tra il 1550 ed il 1570 pubblicò diverse raccolte di fregi e decori, ispirate dalle varie sale del palazzo. Le sue opere, quali il Livre de Grotesques (1566), contribuiscono in maniera fondamentale alla ricostruzione storica della collocazione degli affreschi nella Galleria d’Ulisse del palazzo, andata distrutta nel 1738/39. Le sue incisioni ebbero una grande importanza ed influenza nell’arte del decoro nei secoli successivi.
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Jacques Androuet du CERCEAU (Parigi circa 1520 – Ginevra 1586 circa)
Jacques du Cerceau, architetto e prolifico incisore, ebbe una grandissima importanza nella diffusione dell’arte del decoro rinascimentale italiano in Francia. Fu particolarmente attratto dai decori e dagli stucchi ornamentali del palazzo di Fontainebleau, disegnati da Rosso Fiorentino e dal Primaticcio; si ispirò ad essi, anziché alle pitture degli affreschi, per i motivi delle sue composizioni. Tra il 1550 ed il 1570 pubblicò diverse raccolte di fregi e decori, ispirate dalle varie sale del palazzo. Le sue opere, quali il Livre de Grotesques (1566), contribuiscono in maniera fondamentale alla ricostruzione storica della collocazione degli affreschi nella Galleria d’Ulisse del palazzo, andata distrutta nel 1738/39. Le sue incisioni ebbero una grande importanza ed influenza nell’arte del decoro nei secoli successivi.
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