Saturno e Filira

Riferimento: S38115
Autore Pierre MILAN
Anno: 1550 ca.
Misure: 135 x 175 mm
1.800,00 €

Riferimento: S38115
Autore Pierre MILAN
Anno: 1550 ca.
Misure: 135 x 175 mm
1.800,00 €

Descrizione

Bulino, 1550 circa. Da un’incisione di Jacopo Caraglio.

Bella prova, impressa su carta vergata coeva con filigrana “p gotico e fiore”, rifilata ai margini, priva del margine inferiore con il numero e I versi.

Si tratta di una copia, nello stesso verso, di un’incisione di Jacopo Caraglio.

La tavola appartiene alla copia della serie de “Gli Amori degli Dei” che James Grantham Turner identifica come “Boyvin-Milan copy”, realizzata intorno al 1550. Esiste un documento, datato 29 marco 1550, che attesta che “Pierre de Mylan” vendette al commerciante Claude Bernard per 50 escuz soleil “deux cens cinquante livres de figures imprimées de lames de cuivre appellez vulgairement Les Amours de dieux contenant chacun livre XX figures”

Secondo quanto affermato da Vasari la serie è fatta d’ “historie di quando gli dei si trasformano per conseguire i fini dei loro amori”; una scelta di episodi desunti dalle Metamorfosi di Ovidio, con un legame che talvolta si rivela, però, piuttosto tenue. Inoltre, non si conosce esattamente né il numero di disegni prodotti né l’ordine originario, poiché il numero progressivo presente su alcune incisioni è un’aggiunta successiva. Nonostante alcune imprecisioni nelle descrizioni fatte dal Vasari, che fanno sospettare che egli non conoscesse bene tutti gli episodi descritti, secondo alcuni critici non ci sono motivi per dubitare della veridicità di quanto da lui sostenuto in relazione agli autori e cioè Gian Giacomo Caraglio incisore, sulla base di disegni di Rosso Fiorentino e Perin del Vaga (Talvacchia, 1999, p. 134). Secondo altri (Dunand-Lemarchan, 1989, pp. 495 e sgg.), invece, l’inventore degli Amori degli dei sarebbe in realtà Tiziano.

Bibliografia

James Grantham Turner in 'Print Quarterly' XXVII 2010, pp.231-52.

Pierre MILAN (1545 – 1557)

Realizzatore di medaglie e incisore francese. Si hanno notizie sulla sua vita solo a partire dal 1545 e poi ancora nel 1547, quando lavorava come assistente per Marc Béchot. Poiché le sue stampe non sono firmate, vennero attribuite in un primo momento a Renè Boyvin, suo allievo nel 1549 - 50. È stato identificato con l’incisore Pierre de La Cuffle, citato da Karel van Mander I. A causa dei frequenti problemi economici, fu costretto a impegnare le sue lastre con i creditori, tra cui ricordiamo François Clouet. Mantenne contatti con Boyvin che, nel 1553, ultimò due lastre iniziate da Milan. Lavorarono insieme all’inventario redatto alla morte di Luca Penni, nel 1557. Zerner gli attribuisce 7 incisioni, compresa la Danza dei Driadi, da Rosso Fiorentino, Giove e Callisto, da Francesco Primaticcio e Clelia che fugge dall’accampamento di Porsenna, di Giulio Romano. Probabilmente, l’opera più interessante a lui attribuita è la Ninfa di Fontainebleau, l’unica parte del complesso decorativo della Galerie François I al castello di Fontainebleau ad essere realizzata da un incisore parigino dell’epoca. Contribuì a diffondere il mito di Diana nelle incisioni francesi del XVI secolo. È piuttosto verosimile che alcune opere attribuite a Boyvin siano invece di Milan.

Bibliografia

James Grantham Turner in 'Print Quarterly' XXVII 2010, pp.231-52.

Pierre MILAN (1545 – 1557)

Realizzatore di medaglie e incisore francese. Si hanno notizie sulla sua vita solo a partire dal 1545 e poi ancora nel 1547, quando lavorava come assistente per Marc Béchot. Poiché le sue stampe non sono firmate, vennero attribuite in un primo momento a Renè Boyvin, suo allievo nel 1549 - 50. È stato identificato con l’incisore Pierre de La Cuffle, citato da Karel van Mander I. A causa dei frequenti problemi economici, fu costretto a impegnare le sue lastre con i creditori, tra cui ricordiamo François Clouet. Mantenne contatti con Boyvin che, nel 1553, ultimò due lastre iniziate da Milan. Lavorarono insieme all’inventario redatto alla morte di Luca Penni, nel 1557. Zerner gli attribuisce 7 incisioni, compresa la Danza dei Driadi, da Rosso Fiorentino, Giove e Callisto, da Francesco Primaticcio e Clelia che fugge dall’accampamento di Porsenna, di Giulio Romano. Probabilmente, l’opera più interessante a lui attribuita è la Ninfa di Fontainebleau, l’unica parte del complesso decorativo della Galerie François I al castello di Fontainebleau ad essere realizzata da un incisore parigino dell’epoca. Contribuì a diffondere il mito di Diana nelle incisioni francesi del XVI secolo. È piuttosto verosimile che alcune opere attribuite a Boyvin siano invece di Milan.