Superbia
Riferimento: | S36074 |
Autore | Jacques CALLOT |
Anno: | 1620 ca. |
Misure: | 60 x 80 mm |
Riferimento: | S36074 |
Autore | Jacques CALLOT |
Anno: | 1620 ca. |
Misure: | 60 x 80 mm |
Descrizione
Allegoria della Superbia, rappresentata da una figura femminile, elegantemente vestita, che cammina verso destra e si guarda in uno specchio; demone che aleggia su di lei; pavone ai suoi piedi, a destra.
Acquaforte e bulino, 1618/25 circa, firmata in basso a sinistra.
Da una serie di sette tavole che rappresentano i peccati capitali, Les Péchées Capitaux. Secondo Felibien, le tavole sono state incise da Bernardino Poccetti, ma ciò è ancora da confermare.
La serie potrebbe essere stata eseguita dopo il ritorno di Callot a Nancy, o mentre si trovava ancora a Firenze (Meaume, ad esempio, la data al 1620); alcune delle figure ricordano infatti i demoni della Tentazione di Sant'Antonio che egli incise durante il suo soggiorno fiorentino.
Bella impressione del primo stato prima del numero, stampata su carta vergata coeva, rifilata alla linea del rame, in ottimo stato.
Bibliografia
Lieure 1927 / Jacques Callot (354.I); Meaume 1860 / Recherches sur la vie et les ouvrages de Jacques Callot (157.I); 'Jacques Callot' (Nancy, 1992), No.678-684.
Jacques CALLOT (Nancy 1592 - 1635)
Artista barocco, specializzato in arti grafiche, disegno e stampa, originario del Ducato di Lorena (stato indipendente al confine nord-est con la Francia). Realizzò acqueforti con rappresentazioni di cronache dell’epoca e della vita quotidiana della popolazione (soldati, buffoni, ubriaconi, accattoni e vari emarginati). Queste immagini sono spesso in contrasto con i meravigliosi paesaggi in cui sono sistemati (si veda ad esempio “La Tentazione di Sant’Antonio”). La sua abilità nel delineare ombre e nell’uso dei vari toni è davvero notevole per l’epoca, tanto da essere spesso accostato a Albrecht Dürer.
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Jacques CALLOT (Nancy 1592 - 1635)
Artista barocco, specializzato in arti grafiche, disegno e stampa, originario del Ducato di Lorena (stato indipendente al confine nord-est con la Francia). Realizzò acqueforti con rappresentazioni di cronache dell’epoca e della vita quotidiana della popolazione (soldati, buffoni, ubriaconi, accattoni e vari emarginati). Queste immagini sono spesso in contrasto con i meravigliosi paesaggi in cui sono sistemati (si veda ad esempio “La Tentazione di Sant’Antonio”). La sua abilità nel delineare ombre e nell’uso dei vari toni è davvero notevole per l’epoca, tanto da essere spesso accostato a Albrecht Dürer.
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