Cittadella fortificata
Riferimento: | S39487 |
Autore | Thomas de LEU |
Anno: | 1601 |
Misure: | - x - mm |
Riferimento: | S39487 |
Autore | Thomas de LEU |
Anno: | 1601 |
Misure: | - x - mm |
Descrizione
Acquaforte, numerata in basso a destra “L”, scala in basso a sinistra, scala grafica espressa in Toises. Impressa su carta vergata coeva filigranata, ampi margini, in ottimo stato di conservazione. Dimensioni lastra: 402 x 407.
Planimetria della cittadella ugonotta mostrata nella seconda incisione.
Acquaforte, numerata in basso a destra “L2”, accanto la firma “Thomas de Leu Sculpsit”. A sinistra “En Dieu Seul Repos/ Et Vray contentement” con accanto l’excudit di Perret.
L’incisione mostra una città poligonale regolare difesa da ventitré bastioni, coronata da una cittadella pentagonale e ricca di strutture religiose, civili e domestiche. Intorno corre un Salmo, 117, che racchiude una concezione calvinista della società, del suono e dello spazio “QVE TOVTES NATIONS LOVENT LE SEIGNEVR ET TOVS PEVPLES LVY CHANTENT LOVANGE CAR SA MISERICORDE EST MVLTIPLEE SVR NOV ET SA VERITE DEMEVRE ETERNELLEMENT PSEAVME CXVII”.
In questo quadro teologico, è interessante notare la relazione - o la sua mancanza - tra le strutture di Perret e i contesti circostanti. I trattati di fortificazione di successo, come le tanto apprezzate opere di Francesco de' Marchi e Jean Errard, non erano semplici esercizi teorici: i loro principi geometrici idealizzati dovevano essere adattabili alle specificità dei luoghi reali, ma Perret distingue esplicitamente la propria opera da questi trattati: "Pour ce que plusiers ont écrit des principes de géométrie, fortifications, architecture et perspective, je n'en met point en ce livre". Nonostante le loro somiglianze formali con le strutture di Perret, le fortezze di Errard sono enfaticamente piantate in uno spazio fisico reale.
Le città fortificate di Perret sembrano invece galleggiare sulla superficie della carta, descrivendo una "geografia" religiosa alternativa. Richiamano il commento neoplatonico di Calvino al Salmo 117, che descrive una natura che, nonostante la sua insensibilità, sembra parlare. Perché se le "creature razionali" cantano le lodi verbali, lo "Spirito Santo altrove chiama le montagne, i fiumi, gli alberi, la pioggia, i venti e i tuoni a risuonare le lodi di Dio, perché tutta la creazione lo proclama silenziosamente come suo Creatore". " Per i lettori moderni, le città "ideali" delle Fortificazioni possono apparire come disegni tecnici, anche se di alto valore estetico, ma per i lettori ugonotti dell'epoca, queste strutture - accoppiate con le iscrizioni sacre circostanti - avrebbero trasmesso un significato emotivo completamente diverso. Calvino rifiutò deliberatamente l'accademismo arido, ponendo la musica al centro della sua teologia per il suo potere di favorire l'interiorizzazione soggettiva della Parola.
L’opera di Perret,” Des Fortifications et artifices architecture et perspective. [I edizione Parigi, s.n. ma1601] dedicata a Enrico IV, è suddivisa in tre temi principali: città e cittadelle ideali fortificate, architettura religiosa e architettura privata.
Questo miscuglio di generi, architettura militare e religiosa, non ha precedenti nella storia dei trattati di fortificazione. Le 22 superbe tavole che lo corredano – come anche il frontespizio – sono opera del famoso incisore protestante Thomas Le Leu (1555-1612). Rappresentano città fortificate o "città ideali" e consistono in una planimetria o in una pianta in elevazione e prospettiva accompagnata da note scritte da Perret. Le piante sono circondate da iscrizioni bibliche tratte in gran parte dai Salmi. In realtà, sotto l’apparenza di un testo tradizionale sulle fortificazioni urbane, propone modelli di cittadelle riformate, secondo geometrie stellari a 16 o 24 punte, articolate da complessi residenziali radiali e incentrate su un’alta sala di culto ugonotta.
Bibliografia
Dusmenil, X, n. 96.
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Thomas de LEU (c. 1555 - c. 1612)
Incisore francese, editore e mercante di stampe. Figlio di un commerciante di Audenarde, ha lavorato prima ad Anversa per Jean Ditmar (c. 1.538-1.603) e poi, prima del 1580, si trasferisce a Parigi a lavorare per il pittore e incisore Jean Rabel (1540 / 50-1603). Ha contratto due matrimoni: il primo, con Marie, figlia di Antoine Caron, nel 1583, e poi nel 1605 con Charlotte Bothereau. Come editore, ha pubblicato un gran numero di stampe di diversi incisori. Tra i suoi allievi erano Jacques Honnervogt (fl 1608-1635) e Melchior Tavernier (c. 1564-1641). La sua prima incisione datata è la Giustizia (1579, Linzeler, no. 57), da Federico Zuccaro (1540 / 42-1609). Si è specializzato soprattutto nella ritrattistica (più di 300 lastre), in incisioni devozionali, come Cristo benedicente (1598; l 7); ha inoltre, realizzato anche illustrazioni per libri.
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Bibliografia
Dusmenil, X, n. 96.
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Thomas de LEU (c. 1555 - c. 1612)
Incisore francese, editore e mercante di stampe. Figlio di un commerciante di Audenarde, ha lavorato prima ad Anversa per Jean Ditmar (c. 1.538-1.603) e poi, prima del 1580, si trasferisce a Parigi a lavorare per il pittore e incisore Jean Rabel (1540 / 50-1603). Ha contratto due matrimoni: il primo, con Marie, figlia di Antoine Caron, nel 1583, e poi nel 1605 con Charlotte Bothereau. Come editore, ha pubblicato un gran numero di stampe di diversi incisori. Tra i suoi allievi erano Jacques Honnervogt (fl 1608-1635) e Melchior Tavernier (c. 1564-1641). La sua prima incisione datata è la Giustizia (1579, Linzeler, no. 57), da Federico Zuccaro (1540 / 42-1609). Si è specializzato soprattutto nella ritrattistica (più di 300 lastre), in incisioni devozionali, come Cristo benedicente (1598; l 7); ha inoltre, realizzato anche illustrazioni per libri.
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