Epitaffio di Jacques Callot
| Riferimento: | S17078 |
| Autore | Abraham Bosse |
| Anno: | 1636 |
| Misure: | 134 x 245 mm |
380,00 €
| Riferimento: | S17078 |
| Autore | Abraham Bosse |
| Anno: | 1636 |
| Misure: | 134 x 245 mm |
380,00 €
Descrizione
Acquaforte e bulino, 1636, firmato in lastra in basso.
Magnifica prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva priva di filigrana, rifilata all’interno del rame ma completa della parte incisa, restauri nella parte bianca superiore, per il resto in buono stato di conservazione.
Eseguito l’anno successivo alla morte del Callot, questo ritratto post-mortem fu probabilmente commissionato al Bosse dall’editore Israel Henriet. Il volto del Callot deriva dal ritratto di Michel Lasne, del 1629. Opera molto rara.
Bibliografia
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Abraham Bosse savant graveur, p. 172, 142; Blum 1924 1013.III; Duplessis 1859 1234.III; Lothe 2008 146-III.
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Abraham Bosse (Tours 1604 circa – Parigi 1676)
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Incisore. Nei suoi 1500 rami (dove sono evidenti richiami al Callot) ha lasciato un'importante documentazione della vita francese del suo tempo. Fu prof. di prospettiva nell'Accademia di Parigi, donde fu espulso per contrasti con Ch. Le Brun. Pubblicò un Traité des manières de graver en taille douce (1645) e un Traité des manières de dessiner les ordres de l'architecture antique (1665), dove difese il metodo proposto dal suo amico e maestro G. Desargues, dal quale si sviluppò l'assonometria.
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Bibliografia
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Abraham Bosse savant graveur, p. 172, 142; Blum 1924 1013.III; Duplessis 1859 1234.III; Lothe 2008 146-III.
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Abraham Bosse (Tours 1604 circa – Parigi 1676)
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Incisore. Nei suoi 1500 rami (dove sono evidenti richiami al Callot) ha lasciato un'importante documentazione della vita francese del suo tempo. Fu prof. di prospettiva nell'Accademia di Parigi, donde fu espulso per contrasti con Ch. Le Brun. Pubblicò un Traité des manières de graver en taille douce (1645) e un Traité des manières de dessiner les ordres de l'architecture antique (1665), dove difese il metodo proposto dal suo amico e maestro G. Desargues, dal quale si sviluppò l'assonometria.
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