Les Deux Grandes Vues de Paris: Vue du Louvre, and Vue du Pont Neuf (

Riferimento: S35371
Autore Jacques CALLOT
Anno: 1630 ca.
Misure: 330 x 165 mm
3.500,00 €

Riferimento: S35371
Autore Jacques CALLOT
Anno: 1630 ca.
Misure: 330 x 165 mm
3.500,00 €

Descrizione

Coppia di vedute della città, incise all'acquaforte.

La veduta del Louvre (Lieure 667) è nel secondo stato di cinque, con la firma dell'artista aggiunta in basso a destra. La veduta del Pont Neuf (Lieure 668) è nel terzo stato di cinque, con l'indirizzo di Israel Silvestre in basso, nel margine bianco.

Magnifiche prove, impresse su carta vergata coeva - Liure 667 con filiigrana "doppia C con Croce di Lorena" (Lieure n. 29) - rifilate al rame, in ottimo stato di conseravzione.

Bibliografia

Lieure 1927 667-668.I; Meaume 1860 713.I

Jacques CALLOT (Nancy 1592 - 1635)

Artista barocco, specializzato in arti grafiche, disegno e stampa, originario del Ducato di Lorena (stato indipendente al confine nord-est con la Francia). Realizzò acqueforti con rappresentazioni di cronache dell’epoca e della vita quotidiana della popolazione (soldati, buffoni, ubriaconi, accattoni e vari emarginati). Queste immagini sono spesso in contrasto con i meravigliosi paesaggi in cui sono sistemati (si veda ad esempio “La Tentazione di Sant’Antonio”). La sua abilità nel delineare ombre e nell’uso dei vari toni è davvero notevole per l’epoca, tanto da essere spesso accostato a Albrecht Dürer.

Bibliografia

Lieure 1927 667-668.I; Meaume 1860 713.I

Jacques CALLOT (Nancy 1592 - 1635)

Artista barocco, specializzato in arti grafiche, disegno e stampa, originario del Ducato di Lorena (stato indipendente al confine nord-est con la Francia). Realizzò acqueforti con rappresentazioni di cronache dell’epoca e della vita quotidiana della popolazione (soldati, buffoni, ubriaconi, accattoni e vari emarginati). Queste immagini sono spesso in contrasto con i meravigliosi paesaggi in cui sono sistemati (si veda ad esempio “La Tentazione di Sant’Antonio”). La sua abilità nel delineare ombre e nell’uso dei vari toni è davvero notevole per l’epoca, tanto da essere spesso accostato a Albrecht Dürer.