Giove e Giunone
Riferimento: | s31270 |
Autore | Bernard Lépicié |
Anno: | 1729 ca. |
Misure: | 231 x 335 mm |
Riferimento: | s31270 |
Autore | Bernard Lépicié |
Anno: | 1729 ca. |
Misure: | 231 x 335 mm |
Descrizione
Acquaforte e bulino, 1729/40 circa.
Nitida impressione su carta vergata coeva, in ottimo stato di conservazione.
Come esplicitamente indicato nella didascalia sotto il titolo, la tavola è stata incisa da Bernard Lépicié, da uno dei cartone preparatorio della serie "Gli amori di Giove", oggi attribuito a Perin del Vaga.
La serie constava di 7 arazzi, tutti oggi perduti, per il salonedei Giganti a Palazzo Doria, a Genova.
Attribuiti in passato a Giulio Romano, furono per la prima volta riconosciuti come opera di Perin del Vaga nel 1988 dalla Davidson.
La tavola appartiene alla serie "Recueil d'estampes d'après les plus beaux tableaux et d'après les plus beaux desseins qui sont en France". Anche nota come "Recueil Crozat", la serie è ccomposta da due volumi di tavole commissionare dal collezionista francese Pierre Crozat e rirpoducenti famosi dipinti e disegni della sua epoca. Il primo volume, di 140 tavole, fu pubblicato nel 1729; il secondo - di 42 tavole (invece che le 110 iniziali) - fu pubblicato nel 1740.
Dopo la morte di Crozat, i rami furono venduti ad alcuni librai che incaricarono Mariette di riorganizzare la raccolta.
Mariette organizzò le tavole in due volumi, aggiungendo alcune descrizioni mancanti, e pubblicando l'opera nel 1742.
Nel 1764 Basan ripubblicò la raccolta ma incidendo le tavole con la tecnica xilografica.
Bernard Lépicié (Parigi 1698 - ivi 1755)
Figlio di due incisori, Renée-Elisabeth Marlié (1714-1773) e François-Bernard Lépicié (1698-1755), segretario perpetuo e storico dell'Académie royale de peinture et de sculpture, François-Bernard Lepicie addestrato come incisore sotto Jean Mariette e Gaspard Duchange e prima di 1724 visitò Londra, dove con Claude Dubosc (fl 1711-1740) e Nicolas-Dauphin de Beauvais (1687-1763) ha inciso i cartoni di Raffaello degli Atti Apostoli a Hampton Court. Nel 1724 torna a Parigi, dove ha contribuito ad alcuni importanti raccolte di incisioni, tra cui il famoso Recueil Crozat (1729), ma si dedicò soprattutto per l'interpretazione delle opere di tali contemporanei come Rosalba Carriera, Jean-Baptiste Pater, Jean-Marc Nattier e soprattutto Charles-Antoine Coypel. Nicolas-Bernard Lépicié iniziò a studiare la tecnica dell'incisione assieme al padre prima di passare, nel 1751 circa, alla pittura sotto l'insegnamento di Charles André van Loo. Nel 1759 ottenne il secondo premio al Prix de Rome, ma rimase in Francia. Nel 1769, divenne membro dell'Académie e pittore di corte grazie al dipinto Achille e il centauro. Divenne professore aggiunto nel 1770 e ordinario nel 1779: fra i suoi allievi vi furono Jean-Baptiste Regnault, Carle Vernet, Henri-Pierre Danloux, Jean-Joseph Taillasson, Jean-Frédéric Schall e Nicolas-Antoine Taunay.
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Bernard Lépicié (Parigi 1698 - ivi 1755)
Figlio di due incisori, Renée-Elisabeth Marlié (1714-1773) e François-Bernard Lépicié (1698-1755), segretario perpetuo e storico dell'Académie royale de peinture et de sculpture, François-Bernard Lepicie addestrato come incisore sotto Jean Mariette e Gaspard Duchange e prima di 1724 visitò Londra, dove con Claude Dubosc (fl 1711-1740) e Nicolas-Dauphin de Beauvais (1687-1763) ha inciso i cartoni di Raffaello degli Atti Apostoli a Hampton Court. Nel 1724 torna a Parigi, dove ha contribuito ad alcuni importanti raccolte di incisioni, tra cui il famoso Recueil Crozat (1729), ma si dedicò soprattutto per l'interpretazione delle opere di tali contemporanei come Rosalba Carriera, Jean-Baptiste Pater, Jean-Marc Nattier e soprattutto Charles-Antoine Coypel. Nicolas-Bernard Lépicié iniziò a studiare la tecnica dell'incisione assieme al padre prima di passare, nel 1751 circa, alla pittura sotto l'insegnamento di Charles André van Loo. Nel 1759 ottenne il secondo premio al Prix de Rome, ma rimase in Francia. Nel 1769, divenne membro dell'Académie e pittore di corte grazie al dipinto Achille e il centauro. Divenne professore aggiunto nel 1770 e ordinario nel 1779: fra i suoi allievi vi furono Jean-Baptiste Regnault, Carle Vernet, Henri-Pierre Danloux, Jean-Joseph Taillasson, Jean-Frédéric Schall e Nicolas-Antoine Taunay.
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