L'enfant au panier
Riferimento: | S42109 |
Autore | Francesco Paolo MICHETTI |
Anno: | 1880 ca. |
Misure: | 155 x 235 mm |
Riferimento: | S42109 |
Autore | Francesco Paolo MICHETTI |
Anno: | 1880 ca. |
Misure: | 155 x 235 mm |
Descrizione
Acquaforte, 1880 circa, firmata in lastra in basso.
Esemplare nel quinto stato di sei, con l’indirizzo di Cadart.
Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva, con margini, in buono stato di conservazione.
Pittore, incisore e fotografo abruzzese. Si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli sotto Domenico Morelli che ne riconobbe immediatamente le doti. L’ambiente napoletano lo spingerà a dedicarsi ad una pittura realista e naturalista grazie anche ai contatti con Filippo Palizzi, Giuseppe De Nittis e Marco De Gregorio, artisti della cosiddetta Scuola di Resina. Abbandonata l’Accademia per la troppa rigidità torna in Abruzzo a Francavilla. Nel 1871 parte per Parigi per partecipare al Salons, apprezzato dal pubblico e dalla critica riesce a farsi conoscere da un pubblico internazionale; a Parigi presso l’editore Cadart vengono pubblicate le quattro lastre che hanno così una tiratura regolare: Cueillette d’olives dans les Abruzzes 1875, L’enfant au panier, Gardeuse de dindons, Jeunes bergers des environs de Chieti. Le altre quattro lastre note di Michetti Tatone, Ragazza alla fontana, Pastorella abruzzese e Ritratto di anziano sono ad oggi note in pochissimi esemplari. L’incontro con il pittore spagnolo Mariano Fortuny nel 1874 a Napoli favorisce un cambiamento nella tavolozza e lo avvicina a soggetti più folkloristici. Intorno al 1879 risale la sua amicizia, fratellanza con il vate Gabriele d’Annunzio che considera l’artista mei dimidium animi. Nel cosiddetto Conventino, abitazione e studio di Michetti a Francavilla, si riunisce il cenacolo michettiano: un’esperienza unica in cui il pittore Michetti, il poeta Gabriele d’Annunzio, lo scultore Costantino Barbella e il musicista Francesco Paolo Tosti – ai quali poi si uniranno altri scrittori ed artisti – lavorarono insieme e sviluppano il tema comune della natura e della gente d’Abruzzo.
Una bambina in abiti tradizionali incede frontale verso lo spettatore. La figura è in piena luce, si staglia su uno sfondo costituito da una fitta boscaglia, potente è l’uso del chiaroscuro che conosce la lezione di Rembrandt. La bimba ha le braccia appoggiate sul ventre per reggere un cestino, i capelli mossi incorniciano il volto, sembra che stia canticchiando e il particolare degli orecchini e della collana di perle accentuano la luminosità del suo incarnato. Il soggetto è già affrontato in pittura, in particolare nel dipinto La Petite Fille au panier sul mercato parigino nel 1875 come appartenente alla collezione H. Nel catalogo di venidita il dipinto è illustrato con l’incisone di Michetti che dunque costituisce un termine ante quem di datazione della lastra. La figura è costruita con il tipico segno fine e libero di Michetti, un segno graffiato, elegante; i volumi sono costruiti con un fitto e irregolare intrecciarsi di tratti delicati e punti, morsure successive marcano progressivamente le zone in ombra. Firma nella lastra in basso a destra P Michetti. Nel margine inferiore oltre l’immagine a sinistra “Paolo Michetti del. et sc. “, titolo al centro, a destra “Imp.Cadart, Paris” e a sinistra “Gazzette de Beaux-Arts”. L’esemplare è tratto da La Gazette des Beaux-arts numero del marzo 1880.
Bibliografia
Bibliografia: Davoli, 5; Prandi 4 (ill.); V. Bindi, Artisti abruzzesi, Napoli 1883, pp. 172-176; G. D’Annunzio, Nota su F.P. M., in Convito, VIII (1896), pp. 583-592; R. De Logu, Per un profilo di M., in Mostra dei disegni, incisioni e pastelli di F.P. M.
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Francesco Paolo MICHETTI (Tocco da Casauria 1851 – Francavilla al Mare 1929)
Pittore, incisore e fotografo abruzzese. Si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli sotto Domenico Morelli che ne riconobbe immediatamente le doti. L’ambiente napoletano lo spingerà a dedicarsi ad una pittura realista e naturalista grazie anche ai contatti con Filippo Palizzi, Giuseppe De Nittis e Marco De Gregorio, artisti della cosiddetta Scuola di Resina. Abbandonata l’Accademia per la troppa rigidità torna in Abruzzo a Francavilla. Nel 1871 parte per Parigi per partecipare al Salons, apprezzato dal pubblico e dalla critica riesce a farsi conoscere da un pubblico internazionale; a Parigi presso l’editore Cadart vengono pubblicate le quattro lastre che hanno così una tiratura regolare: Cueillette d’olives dans les Abruzzes 1875, L’enfant au panier, Gardeuse de dindons, Jeunes bergers des environs de Chieti. Le altre quattro lastre note di Michetti Tatone, Ragazza alla fontana, Pastorella abruzzese e Ritratto di anziano sono ad oggi note in pochissimi esemplari. L’incontro con il pittore spagnolo Mariano Fortuny nel 1874 a Napoli favorisce un cambiamento nella tavolozza e lo avvicina a soggetti più folkloristici. Intorno al 1879 risale la sua amicizia, fratellanza con il vate Gabriele d’Annunzio che considera l’artista mei dimidium animi. Nel cosiddetto Conventino, abitazione e studio di Michetti a Francavilla, si riunisce il cenacolo michettiano: un’esperienza unica in cui il pittore Michetti, il poeta Gabriele d’Annunzio, lo scultore Costantino Barbella e il musicista Francesco Paolo Tosti – ai quali poi si uniranno altri scrittori ed artisti – lavorarono insieme e sviluppano il tema comune della natura e della gente d’Abruzzo.
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Bibliografia
Bibliografia: Davoli, 5; Prandi 4 (ill.); V. Bindi, Artisti abruzzesi, Napoli 1883, pp. 172-176; G. D’Annunzio, Nota su F.P. M., in Convito, VIII (1896), pp. 583-592; R. De Logu, Per un profilo di M., in Mostra dei disegni, incisioni e pastelli di F.P. M.
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Francesco Paolo MICHETTI (Tocco da Casauria 1851 – Francavilla al Mare 1929)
Pittore, incisore e fotografo abruzzese. Si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli sotto Domenico Morelli che ne riconobbe immediatamente le doti. L’ambiente napoletano lo spingerà a dedicarsi ad una pittura realista e naturalista grazie anche ai contatti con Filippo Palizzi, Giuseppe De Nittis e Marco De Gregorio, artisti della cosiddetta Scuola di Resina. Abbandonata l’Accademia per la troppa rigidità torna in Abruzzo a Francavilla. Nel 1871 parte per Parigi per partecipare al Salons, apprezzato dal pubblico e dalla critica riesce a farsi conoscere da un pubblico internazionale; a Parigi presso l’editore Cadart vengono pubblicate le quattro lastre che hanno così una tiratura regolare: Cueillette d’olives dans les Abruzzes 1875, L’enfant au panier, Gardeuse de dindons, Jeunes bergers des environs de Chieti. Le altre quattro lastre note di Michetti Tatone, Ragazza alla fontana, Pastorella abruzzese e Ritratto di anziano sono ad oggi note in pochissimi esemplari. L’incontro con il pittore spagnolo Mariano Fortuny nel 1874 a Napoli favorisce un cambiamento nella tavolozza e lo avvicina a soggetti più folkloristici. Intorno al 1879 risale la sua amicizia, fratellanza con il vate Gabriele d’Annunzio che considera l’artista mei dimidium animi. Nel cosiddetto Conventino, abitazione e studio di Michetti a Francavilla, si riunisce il cenacolo michettiano: un’esperienza unica in cui il pittore Michetti, il poeta Gabriele d’Annunzio, lo scultore Costantino Barbella e il musicista Francesco Paolo Tosti – ai quali poi si uniranno altri scrittori ed artisti – lavorarono insieme e sviluppano il tema comune della natura e della gente d’Abruzzo.
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