Tentazione di S. Antonio
Riferimento: | S42298 |
Autore | Giuseppe De Sanctis |
Anno: | 1882 |
Misure: | 390 x 325 mm |
Riferimento: | S42298 |
Autore | Giuseppe De Sanctis |
Anno: | 1882 |
Misure: | 390 x 325 mm |
Descrizione
Acquaforte, 1882, firmata in lastra in basso a destra. Da un soggetto di Domenico Morelli. Magnifica prova, impressa su carta coeva, con ampi margini, in eccellente stato di conservazione.
A destra S. Antonio Abate, a figura intera; a sinistra figura femminile distesa e semicoperta da panno chiaro. Sul fondo paesaggio ombroso. L'opera riprende la seconda versione del dipinto del Morelli, realizzato nel 1879, in cui il Santo è raffigurato in una differente posizione. Il De Sanctis rivela la sua adesione alla formula morelliana ("rappresentare figure e cose, non viste, ma immaginate e vere ad un tempo") nell'approfondimento, attraverso la tecnica incisoria, del contrasto luce-ombra, che evidenzia il tono drammaticamente teatrale della composizione (cfr. Comanducci A. M., Milano, 1962, Vol. II, p. 608).
Giuseppe De Sanctis si formò artisticamente proprio sotto Domenico Morelli, titolare all'epoca della scuola di pittura dell'accademia di belle arti di Napoli, dove si trovò a studiare, attorno al 1872. Si esercitò a lungo nello studio dal vero, assimilando allo stesso tempo l'interesse per i soggetti di storia e le ricostruzioni di ambienti esotici, genere di pittura il cui mercato si era andato sviluppando a Napoli per la presenza di pittori come Mariano Fortuny e le operazioni commerciali del mercante d'arte parigino J.-A. Goupil, con il quale era in contatto lo stesso Morelli.
Varie fonti documentano la sua produzione di incisioni all'acquaforte, attività che gli procurò, nel 1920, la cattedra di incisione all'accademia di belle arti di Napoli. Avviato a questa tecnica fin dai primi insegnamenti morelliani; La tentazione di S. Antonio fu l’opera con cui esordi alla Promotrice di Napoli del 1882.
Giuseppe De Sanctis (Napoli 1858 - 1924)
Figlio di Cesare, appassionato di arte e di teatro, e di Caterina, nacque a Napoli il 21 giugno 1858. La sua inclinazione artistica fu presto assecondata dalla famiglia, che lo affidò alle cure di Domenico Morelli, titolare all'epoca della scuola di pittura dell'accademia di belle arti di Napoli, dove si trovò a studiare, attorno al 1872. Sotto la guida del Morelli si esercitò a lungo nello studio dal vero, assimilando allo stesso tempo l'interesse per i soggetti di storia e le ricostruzioni di ambienti esotici, genere di pittura il cui mercato si era andato sviluppando a Napoli per la presenza di pittori come M. Fortuny e le operazioni commerciali del mercante d'arte parigino J.-A. Goupil, con il quale era in contatto lo stesso Morelli. Probabilmente sollecitato dalle istanze cosmopolite dell'ambiente morelliano, il De Sanctis, come riferiscono tutti i repertori biografici, pur senza indicazioni cronologiche o riferimenti precisi, soggiornò a Londra e a Parigi, entrando in rapporto con L. Alma Tadema, P-A. DagnanBouveret, J.-L. Gérome e con lo stesso Goupil. Questa esperienza di studio e lavoro all'estero sembra comunque confermata dallo stile e dai soggetti di molti dipinti che realizzò nell'arco della sua carriera, dalla sua partecipazione ai Salons parigini del 1890 e del 1899 e dall'assiduità alle esposizioni delle principali città europee, favorita probabilmente dall'interesse e dall'appoggio di un mercante potente. Varie fonti documentano la sua produzione di incisioni all'acquaforte, attività che gli procurò, nel 1920, la cattedra di incisione all'accademia di belle arti di Napoli. Avviato a questa tecnica fin dai primi insegnamenti, oltre all’acquaforte. La tentazione di s. Antonio tratta dallo stesso Morelli, con cui esordi alla Promotrice di Napoli del 1882, il De Sanctis realizzò varie opere di traduzione
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Giuseppe De Sanctis (Napoli 1858 - 1924)
Figlio di Cesare, appassionato di arte e di teatro, e di Caterina, nacque a Napoli il 21 giugno 1858. La sua inclinazione artistica fu presto assecondata dalla famiglia, che lo affidò alle cure di Domenico Morelli, titolare all'epoca della scuola di pittura dell'accademia di belle arti di Napoli, dove si trovò a studiare, attorno al 1872. Sotto la guida del Morelli si esercitò a lungo nello studio dal vero, assimilando allo stesso tempo l'interesse per i soggetti di storia e le ricostruzioni di ambienti esotici, genere di pittura il cui mercato si era andato sviluppando a Napoli per la presenza di pittori come M. Fortuny e le operazioni commerciali del mercante d'arte parigino J.-A. Goupil, con il quale era in contatto lo stesso Morelli. Probabilmente sollecitato dalle istanze cosmopolite dell'ambiente morelliano, il De Sanctis, come riferiscono tutti i repertori biografici, pur senza indicazioni cronologiche o riferimenti precisi, soggiornò a Londra e a Parigi, entrando in rapporto con L. Alma Tadema, P-A. DagnanBouveret, J.-L. Gérome e con lo stesso Goupil. Questa esperienza di studio e lavoro all'estero sembra comunque confermata dallo stile e dai soggetti di molti dipinti che realizzò nell'arco della sua carriera, dalla sua partecipazione ai Salons parigini del 1890 e del 1899 e dall'assiduità alle esposizioni delle principali città europee, favorita probabilmente dall'interesse e dall'appoggio di un mercante potente. Varie fonti documentano la sua produzione di incisioni all'acquaforte, attività che gli procurò, nel 1920, la cattedra di incisione all'accademia di belle arti di Napoli. Avviato a questa tecnica fin dai primi insegnamenti, oltre all’acquaforte. La tentazione di s. Antonio tratta dallo stesso Morelli, con cui esordi alla Promotrice di Napoli del 1882, il De Sanctis realizzò varie opere di traduzione
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