L’Accademia di Baccio Bandinelli a Roma
Riferimento: | S36046 |
Autore | Anonimo |
Anno: | 1531 ca. |
Misure: | 296 x 271 mm |
Riferimento: | S36046 |
Autore | Anonimo |
Anno: | 1531 ca. |
Misure: | 296 x 271 mm |
Descrizione
Bulino, 1531 circa, iscritto in lastra, sul piede del tavolo 'ACADEMIA DI BAC/CHIO BRANDIN IN/ROMA/IN LVOGO DETTO/BELVEDERE/MDXXXI.
Buona prova, impressa su carta vergata coeva, rifilata alla linea marginale, in eccellente stato di conservazione.
Copia anonima, nello stesso verso, di un’incisione di Agostino de Musi.
L’Accademia di Baccio Bandinelli fu il primo consesso di studiosi ad adottare il titolo platonico, Accademia, in età moderna. Fu costituita da Bandinelli nel 1530 a Roma, in una stanza del palazzo del Belvedere in Vaticano. Dall’incisione se ne coglie il carattere di intima coesione tra gli adepti – umanisti colti e cortigiani eletti - che lavorano a lume di candela, immersi in un’attività febbrile e assorta, controllata da Baccio che è raffigurato seduto sulla destra.
Secondo Ben Thomas (cfr. Print Quarterly, March 2005, XXII, pp. 3-14) l’iscrizione, che copia quella di Agostino Veneziano, non è da intendersi come un “invenit” quanto piuttosto come una chiarificazione e identificazione precisa del soggetto, così da evitare errori di interpretazione.
Si rimanda al saggio di Thomas anche per le considerazioni sulla forma del cognome di Baccio riportata nell’iscrizione, Brandin, in luogo di Bandinelli.
La successiva incisione del soggetto da parte di Enea Vico (1550), piuttosto che una variante – come ha
osservato Thomas, ne rappresenta una sua evoluzione poiché dimostra lo status nobile dell'artista attraverso un'iscrizione e lo stemma, e il suo elevato livello artistico attraverso una moltiplicazione degli elementi del disegno precedente: cinque libri invece di uno, tre sorgenti luminose ecc.
Bibliografia
Bartsch XIV.314.418; Thomas, Print Quarterly, XXII, 2005, pp. 3 -14.
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Anonimo
Bibliografia
Bartsch XIV.314.418; Thomas, Print Quarterly, XXII, 2005, pp. 3 -14.
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Anonimo