Madonna con Bambino tra le rovine

Riferimento: S11336
Autore Cornelis BOS
Anno: 1550 ca.
Misure: 215 x 315 mm
500,00 €

Riferimento: S11336
Autore Cornelis BOS
Anno: 1550 ca.
Misure: 215 x 315 mm
500,00 €

Descrizione

Bulino, circa 1550, privo di firma ed indicazioni editoriali.

Opera non descritta dai repertori; la composizione e il segno rimandano anche alla produzione incisoria fiorita a Roma intorno allo stampatore e incisore Antonio Lafreri (1512-1577) e al cosiddetto Speculum romanae magnificentiae. Tra gli incisori impiegati dalla bottega di Lafreri, potrebbe essere opera di Cornelis Bos, del quale segue lo stile grafico, e al quale attribuiamo l’intaglio.

In questa stampa vediamo rappresentata in primo piano assisa la Vergine che accoglie e sorregge tra le braccia il suo bambino. La donna è seduta su una base marmorea, il lungo abito scende morbido a terra scoprendo solo un piede, ha i capelli raccolti all’interno di un velo e lo sguardo rivolto verso l’alto. Il Bambino, paffuto e nudo, si stringe al collo della madre e cerca di catturare il suo sguardo. Le due figure sono poste davanti a un muro scuro che divide verticalmente lo spazio che si apre a destra verso il profilo di una città. A sinistra un alto tronco spoglio che contribuisce allo slancio della composizione. A destra una colonna in rovina a terra simbolo del mondo antico pagano. Il segno lungo e intenso, raramente incrociato, genera contrasti chiaroscurali e crea un’atmosfera argentea. Gli occhi non sono descritti quasi si trattasse di una statua in marmo, le proporzioni esagerate rimandano certamente alla lezione di Michelangelo. Si potrebbe ipotizzare di riconoscere un modello, o almeno una certa analogia, nelle sculture raffiguranti Mosè o Giuliano de Medici.

Magnifica prova di questa rara incisione, impressa su carta vergata coeva con filigrana “brocca con fiore”, rifilata alla linea marginale, in eccellente stato di conservazione.

Cornelis BOS (1506/10 ca. — dopo il 1555)

Cornelis [Willem] Bos è stato un incisore fiammingo, mercante di stampe ed editore di libri, attraverso le cui riproduzioni di dipinti e di sculture romane antiche (come il Laocoonte), opere classiche entrarono nel repertorio degli artisti nordici. Il suo lavoro è spesso firmato con il monogramma C-B. Cornelis è nato a Hertogenbosch, da cui deriva il suo cognome Bos, ma si trasferì poi ad Anversa, dove divenne membro della Gilda di San Luca, una delle più prestigiose associazioni di artisti ed artigiani. Fino al 1544 Bos ha lavorato ad Anversa come incisore per le illustrazioni di libri. Sono state identificate come sue prime incisioni (1537) la riproduzione de La Prudenza e La Giustizia di Maarten van Heemskerck, e di un’opera di Agostino Veneziano.Le sue incisioni, copiate da edizioni italiane, servirono come illustrazioni per un breve riassunto in lingua olandese del trattato di architettura di Vitruvio e per una traduzione olandese del libro IV del trattato di architettura Sebastiano Serlio, entrambi pubblicati da Pieter Coecke van Aelst. Le sue riproduzioni di incisioni di Marcantonio Raimondi, non provano che egli abbia mai fatto un viaggio a Roma. Nell'estate del 1544 Bos fu costretto a fuggire da Anversa per la sua partecipazione ad una setta spiritualista .antisacerdotale Sembra che si recò a Parigi, dove un lavoro anatomico pubblicato da Jérôme de Gourmont nel 1545, ripete il testo già utilizzato da Cornelis Bos e addirittura fa uso dei suoi blocchi di legno. Tra il 1546 e il 1548, dal suo rifugio sicuro a Norimberga, Cornelis Bos pubblicò più di un centinaio di incisioni di motivi ornamentali e grottesche. Bos ha anche prodotto incisioni di soggetti religiosi e allegorici, spesso dipendono per la loro composizione dai “Kleinmeister” di Norimberga, con molti paralleli nella produzione di Virgilio Solis. Si trasferì a Groningen, dove gli fu concessa la cittadinanza nel 1550. Morì qualche anno dopo, come si evince da un documento del 7 Maggio 1555 che si riferisce a lui come defunto.

Cornelis BOS (1506/10 ca. — dopo il 1555)

Cornelis [Willem] Bos è stato un incisore fiammingo, mercante di stampe ed editore di libri, attraverso le cui riproduzioni di dipinti e di sculture romane antiche (come il Laocoonte), opere classiche entrarono nel repertorio degli artisti nordici. Il suo lavoro è spesso firmato con il monogramma C-B. Cornelis è nato a Hertogenbosch, da cui deriva il suo cognome Bos, ma si trasferì poi ad Anversa, dove divenne membro della Gilda di San Luca, una delle più prestigiose associazioni di artisti ed artigiani. Fino al 1544 Bos ha lavorato ad Anversa come incisore per le illustrazioni di libri. Sono state identificate come sue prime incisioni (1537) la riproduzione de La Prudenza e La Giustizia di Maarten van Heemskerck, e di un’opera di Agostino Veneziano.Le sue incisioni, copiate da edizioni italiane, servirono come illustrazioni per un breve riassunto in lingua olandese del trattato di architettura di Vitruvio e per una traduzione olandese del libro IV del trattato di architettura Sebastiano Serlio, entrambi pubblicati da Pieter Coecke van Aelst. Le sue riproduzioni di incisioni di Marcantonio Raimondi, non provano che egli abbia mai fatto un viaggio a Roma. Nell'estate del 1544 Bos fu costretto a fuggire da Anversa per la sua partecipazione ad una setta spiritualista .antisacerdotale Sembra che si recò a Parigi, dove un lavoro anatomico pubblicato da Jérôme de Gourmont nel 1545, ripete il testo già utilizzato da Cornelis Bos e addirittura fa uso dei suoi blocchi di legno. Tra il 1546 e il 1548, dal suo rifugio sicuro a Norimberga, Cornelis Bos pubblicò più di un centinaio di incisioni di motivi ornamentali e grottesche. Bos ha anche prodotto incisioni di soggetti religiosi e allegorici, spesso dipendono per la loro composizione dai “Kleinmeister” di Norimberga, con molti paralleli nella produzione di Virgilio Solis. Si trasferì a Groningen, dove gli fu concessa la cittadinanza nel 1550. Morì qualche anno dopo, come si evince da un documento del 7 Maggio 1555 che si riferisce a lui come defunto.