La ruota della fortuna
Riferimento: | s39959 |
Autore | Anonimo |
Anno: | 1795 ca. |
Misure: | 35 x 40 mm |
Riferimento: | s39959 |
Autore | Anonimo |
Anno: | 1795 ca. |
Misure: | 35 x 40 mm |
Descrizione
Copia di un niello già conservato nella collezione Durazzo (n. 2854), di cui una impressione originale è a Berlino, Staatliche Museen.
Sui cartigli, in senso orario da sinistra, al contrario: REGNABO, REGNA, REGNATEM.
Questo bel lavoro, delicatamente inciso, è caratteristico delle stampe a niello per le sue dimensioni ridotte, la sua forma circolare e la sua iscrizione al contrario, ma non è caratteristico per il suo sfondo bianco e non ombreggiato. Tecnicamente, sembra risalire alla fine del XV o all'inizio del XVI secolo.
Il soggetto era comune in tutta l'arte europea dall'alto medioevo in poi ed è spesso accompagnato da varianti delle iscrizioni sopra citate, ciascuna associata a una figura diversa posta a intervalli regolari intorno alla ruota della fortuna.
In questa immagine, la ruota è fatta girare da una corda, attaccata a una manovella nel centro e tirata da una mano che emerge dal cielo in alto a destra. La mano sembra emergere da, o passare attraverso, un'aureola inscritta con una croce. La mano, quindi, deve essere la mano di Dio, che determina il destino dell'uomo spingendo la Ruota della Fortuna.
I nielli della collezione Durazzo vennero fatti riprodurre in incisioni dal proprietario, tra fine XVIII e inizio XIX secolo, a Venezia - come specificato anche dal Malaspina nel suo catalogo del 1824 - costituendo una serie che venne diffusa e collezionata dagli amatori. Bartsch descrive queste copie nel suo volume edito nel 1811, data che quindi costituisce il terminusine ante quem per l'esecuzione.
Bibliografia
TIB 2401.011; Duchesne, pp. 259-60, n. 312; Zanetti, p. 107, n. 151
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Anonimo
Bibliografia
TIB 2401.011; Duchesne, pp. 259-60, n. 312; Zanetti, p. 107, n. 151
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Anonimo