Ecce Homo
Riferimento: | S39938 |
Autore | Anonimo |
Anno: | 1795 ca. |
Misure: | 70 x 70 mm |
Riferimento: | S39938 |
Autore | Anonimo |
Anno: | 1795 ca. |
Misure: | 70 x 70 mm |
Descrizione
Copia di un niello della collezione Durazzo.
Sulla tomba: MORS MEA.VITA.TVA; intorno, nella cornice circolare: + CORPORIS : AFFLICTV.VERBIS ET VLNERE QVINO . FRANCISCO FAVEAS . SVRGAT ET IPSA DOMVS .
Secondo Dutuit, la copia descritta da Bartsch, Duchesne e Zanetti, non è stato basata su un'impressione a stampa ma, piuttosto, su una placca d'argento originale appartenuta a Durazzo (n. 2824) e venduta nel 1872 (n. 2820). Il soggetto è stato descritto come il Cristo a mezzo busto nel sepolcro e circondato dagli strumenti della Passione; l'immagine era racchiusa in un doppio bordo, quello interno ornato da un motivo di vite (simbolico?), quello esterno con le parole citate sopra. Il medaglione apparentemente aveva come pendant un'altra placca in niello della collezione Durazzo ( n. 2819 ), raffigurante Cristo che porta la croce. Anche questa era circondata da un doppio bordo ( Dutuit , p . 16 , no . 72 ).
I nielli della collezione Durazzo vennero fatti riprodurre in incisioni dal proprietario, il marchese Jacopo Durazzo, tra fine XVIII e inizio XIX secolo, a Venezia - come specificato anche dal Malaspina nel suo catalogo del 1824 - costituendo una serie che venne diffusa e collezionata dagli amatori. Bartsch descrive queste copie nel suo volume edito nel 1811, data che quindi costituisce il termine ante quem per l'esecuzione.
Bibliografia
TIB 2401.006; Duchesne, pp. 174-175, n. 111; Zanetti, p. 104 n. 143
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Anonimo
Bibliografia
TIB 2401.006; Duchesne, pp. 174-175, n. 111; Zanetti, p. 104 n. 143
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Anonimo