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Pecore al pascolo
Riferimento: | S47187 |
Autore | Gerolamo OTTOLINI |
Anno: | 1770 ca. |
Misure: | 160 x 110 mm |
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Riferimento: | S47187 |
Autore | Gerolamo OTTOLINI |
Anno: | 1770 ca. |
Misure: | 160 x 110 mm |
Descrizione
Acquaforte, circa 1770/80, firmata in lastra in basso “Ab. Ottolini f.”.
Appartiene ad una serie di acqueforti incise sullo stile di Francesco Londonio.
L'abate Gerolamo Ottolini ricoprì una posizione minore di tutto rispetto a Milano, nel XVIII secolo. Aveva un talento piuttosto versatile che si accordava con l'interesse per la cultura razionalistica che portava alla conoscenza pratica. Infatti, scrisse di argomenti tecnici, nei dintorni di Cerro Maggiore, sua città natale, e fu responsabile, probabilmente, della prima indagine agraria che ebbe luogo in Italia.
Inoltre, Ottolini fu anche incisore e pittore. Per quanto concerne la sua attività artistica è da presumere che dopo una prima fase dedicata alla pittura, col passare degli anni si sia dedicato principalmente all’incisione; d’altronde, nei testi contemporanei che lo citano, quasi tutti concentrati negli anni 80 del XVIII secolo, solo una volta si parla di lui come artista figurativo e come incisore in particolare e il ricordo di lui come pittore deve essere svanito così in fretta che lo Zani, nella sua enciclopedia, lo ricordava ormai solo come disegnatore ed incisore (cfr. P. Zani, Enciclopedia metodico critica ragionata delle belle arti, p. I, Parma, 1817-24).
“L’ultimo documento figurativo che possediamo, allo stato attuale degli studi, di Gerolamo Ottolini è una incisione conservata alla Raccolta Bertarelli di Milano rappresentante il monumento sepolcrale di Giangaleazzo Visconti presso la Certosa di Pavia. Tale lavoro, collocabile intorno agli anni 80 del secolo se non al decennio successivo, si presenta di un nitore e di una linearità e se vogliamo, di una freddezza, che sono pienamente neoclassiche come d’altronde la figura allegorica a frontespizio della lettera sul comune deperimento dei bachi, contenuta nelle “Lettere dell’abate Gerolamo Ottolini intorno all’educazione de’ bachi da seta, ed all’annuo ricolto de’ bozzoli degli anni 1786-1787 e 1788”. Queste due incisioni non sono del tutto in linea con quanto aveva fatto il Nostro precedentemente, infatti, se noi stiamo ad altre incisioni nei frontespizi dei suoi trattati, in particolare quella riguardante le macchine per
filatura troviamo non solo una notevole precisione di rappresentazione che non ha nulla da invidiare alle analoghe incisioni francesi, ma le figurette femminili non sfigurano al confronto di un Londonio, per esempio, calandoci perciò in un clima ancora arcadico” (cfr. Fiorenzo Baini, Gerolamo ottolini, abate illuminista e dilettante di pittura).
Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, con margini, minime ossidazioni, per il resto in ottimo stato di conservazione. Opera molto rara.
Al verso timbro della collezione Giuseppe Pacini (Lugt 2011)
https://www.marquesdecollections.fr/FtDetail/0c861bfb-3975-8340-a236-bdcd0775d1b3
Gerolamo OTTOLINICerro Maggiore (1729 - dopo il 1785)
Gerolamo OTTOLINICerro Maggiore (1729 - dopo il 1785)