Allegoria di Pistoia

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Riferimento: S47145
Autore Giovanni Battista BONACINA
Anno: 1656
Misure: 132 x 197 mm
300,00 €

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Riferimento: S47145
Autore Giovanni Battista BONACINA
Anno: 1656
Misure: 132 x 197 mm
300,00 €

Descrizione

Frontespizio allegorico con divinità mitologiche in primo piano, una che sostiene lo stemma della città. Tre putti sostengono uno stemma del cardinal Forteguerri, veduta di Pistoia sullo sfondo.

Acquaforte, 1656, firmata in lastra in basso a destra con i dettagli di produzione: “Lazarus Baldus delin.” e “Joan Batta Bonacina Mediol. Scul. Romae”.

Incisa da Giovan Battista Bonacina da un soggetto del pittore Lazzaro Baldi.

Si tratta di una rara stampa allegorica che servì da antiporta per la celebre opera di Michelangelo Salvi, Delle Historie di Pistoia, stampato a Roma da Ignazio de’ Lazar nel 1656. Michelangelo Salvi (Pistoia, XVII secolo – XVII secolo) è stato uno storico italiano del XVII secolo. Michelangelo Salvi lavorò alle "Historie di Pistoia" il cui primo volume uscì nel 1655. In questo primo volume l'erudito ecclesiastico (era un frate servita) sostenne che l'origine di Pistoia era da addebitare a un pronipote di Noè, noto con il nome di Pistio. Nel 1657 apparve il secondo volume delle Historie che il monaco servita volle consacrare al cardinal Forteguerri. Il terzo ed ultimo volume delle Historie venne pubblicato nel 1662 a Venezia. L'opera del Salvi per quanto farraginosa, ed inattendibile in alcuni punti (ad esempio la fantasiosa ricostruzione dell'origine di Pistoia), rappresenta comunque una delle fonti imprescindibili per la conoscenza storica della città toscana.

Buona prova, impressa su carta vergata coeva, rifilata al rame, in ottimo stato di conservazione.

Bibliografia

Giuseppe Boffito, Frontespizi Incisi nel libro italiano del Seicento, p. 70.

Giovanni Battista BONACINA (1620 circa - 1664 circa)

Giovanni Battista Bonacina il Vecchio. Dopo aver lavorato a Milano per circa un ventennio nella bottega di famiglia, sita nella contrada di Santa Margherita, verso il 1653 – per ragioni non note – sembra essersi trasferito a Roma. Qui deve aver appreso, o perfezionato, la tecnica incisoria che pratica fino al 1663. Rientrato a Milano dopo questa data probabilmente come conseguenza della morte del fratello e socio Bernardo (1662), portò avanti l’impresa di famiglia continuando a pubblicare e a incidere fino alla morte, nel 1672.

Giovanni Battista BONACINA (1620 circa - 1664 circa)

Giovanni Battista Bonacina il Vecchio. Dopo aver lavorato a Milano per circa un ventennio nella bottega di famiglia, sita nella contrada di Santa Margherita, verso il 1653 – per ragioni non note – sembra essersi trasferito a Roma. Qui deve aver appreso, o perfezionato, la tecnica incisoria che pratica fino al 1663. Rientrato a Milano dopo questa data probabilmente come conseguenza della morte del fratello e socio Bernardo (1662), portò avanti l’impresa di famiglia continuando a pubblicare e a incidere fino alla morte, nel 1672.