Paesaggio con rovine romane
Riferimento: | S42069 |
Autore | Giovanni Battista Nini |
Anno: | 1739 |
Misure: | 164 x 118 mm |
Riferimento: | S42069 |
Autore | Giovanni Battista Nini |
Anno: | 1739 |
Misure: | 164 x 118 mm |
Descrizione
Acquaforte, 1739, firmata e datata in lastra in basso a sinistra.
Bellissima prova, impressa ad inchiostro azzurro su carta vergata coeva, con margini, in ottimo stato di conservazione.
Opera giovanile del pittore, scultore e incisore su vetro di origine urbinate, Giovan Battista Nini (1717-1786). Nini si trasferisce in età giovanile a Bologna, ove nel 1735 figura fra gli iscritti all'Accademia Clementina. Proprio a Bologna inizia a prendere dimestichezza con la creta, con gli impasti, con le miscele di materie diverse e a sperimentare la mistura migliore per le sue composizioni, con la quale in seguito darà vita a una numerosa serie di medaglioni-ritratto. E sempre a questa prima fase bolognese risalgono i suoi primi paesaggi che, pur aderendo nell'impaginazione ai grandi modelli della tradizione seicentesca (Poussin, Dughet, Claude, ma anche Magnasco, Marco Ricci e Salvator Rosa), rispondono a un principio di ordine, di equilibrio e di verità che talvolta sfiora i limiti del pittoresco.
Rara.
Bibliografia
Anna Cerboni Baiardi, Barbara Sibille, Giovan Battista Nini (1717-1786) Da Urbino alle rive della Loira. Paesaggi e volti europei, Urbino 2001; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXV, Lipsia 1931.
Giovanni Battista Nini (1717-1786)
Pittore, scultore, incisore su vetro, nato a Urbino il 10 (19) aprile 1717, morto a Chaumont-sur-Loire il 2 maggio 1786. Dopo un breve soggiorno a Verona, Nini si reca in Spagna, ove a Madrid nel 1747 firma un alfabeto illustrato, ed è assunto nella Real Fábrica di cristalli. Processato per il furto di alcune libbre di mercurio e, cosa più grave, per eresia, è arrestato nel 1755 e spogliato di tutti i beni. Assolto dopo due anni di galera da quest'ultima accusa, Nini decide di trasferirsi in Francia, ove l'artista comincia a produrre i suoi medaglioni in terracotta. La serie di ritratti può essere distinta in due periodi, corrispondenti ad altrettante tipologie. Tra il 1762 e il 1766 si collocano infatti i medaglioni, spesso senza iscrizione, nei quali la figura è quasi sempre rappresentata fino all'altezza della spalla, inserita al centro del tondo, racchiuso da un bordo per lo più ondulato che conferisce all'insieme un senso di leggerezza e di grazia tutta rococò. Attorno al 1766 Nini sviluppa fino alle estreme conseguenze le soluzioni formali che aveva già adottato precedentemente in alcuni ritratti: al bordo ondulato si sostituisce quello unito, al volto subentra il mezzobusto; la figura si dilata all'interno del medaglione, acquisendo una maggiore rilevanza. Le cresciute dimensioni dell'immagine, il costante interesse per la resa espressiva dei volti, la definizione del rango d'appartenenza corrispondono a una progressiva conquista delle caratteristiche individuali dei personaggi. Si giunge così ad alcuni ritratti esemplari quali quelli di Benjamin Franklin, amico di Jacques-Donatien Leray de Chaumont che incaricò l'artista urbinate di organizzare il lavoro all'interno della sua fabbrica di cristalli e ceramiche. E proprio nel castello di Chaumont Nini conclude i suoi giorni il 2 maggio 1786.
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Giovanni Battista Nini (1717-1786)
Pittore, scultore, incisore su vetro, nato a Urbino il 10 (19) aprile 1717, morto a Chaumont-sur-Loire il 2 maggio 1786. Dopo un breve soggiorno a Verona, Nini si reca in Spagna, ove a Madrid nel 1747 firma un alfabeto illustrato, ed è assunto nella Real Fábrica di cristalli. Processato per il furto di alcune libbre di mercurio e, cosa più grave, per eresia, è arrestato nel 1755 e spogliato di tutti i beni. Assolto dopo due anni di galera da quest'ultima accusa, Nini decide di trasferirsi in Francia, ove l'artista comincia a produrre i suoi medaglioni in terracotta. La serie di ritratti può essere distinta in due periodi, corrispondenti ad altrettante tipologie. Tra il 1762 e il 1766 si collocano infatti i medaglioni, spesso senza iscrizione, nei quali la figura è quasi sempre rappresentata fino all'altezza della spalla, inserita al centro del tondo, racchiuso da un bordo per lo più ondulato che conferisce all'insieme un senso di leggerezza e di grazia tutta rococò. Attorno al 1766 Nini sviluppa fino alle estreme conseguenze le soluzioni formali che aveva già adottato precedentemente in alcuni ritratti: al bordo ondulato si sostituisce quello unito, al volto subentra il mezzobusto; la figura si dilata all'interno del medaglione, acquisendo una maggiore rilevanza. Le cresciute dimensioni dell'immagine, il costante interesse per la resa espressiva dei volti, la definizione del rango d'appartenenza corrispondono a una progressiva conquista delle caratteristiche individuali dei personaggi. Si giunge così ad alcuni ritratti esemplari quali quelli di Benjamin Franklin, amico di Jacques-Donatien Leray de Chaumont che incaricò l'artista urbinate di organizzare il lavoro all'interno della sua fabbrica di cristalli e ceramiche. E proprio nel castello di Chaumont Nini conclude i suoi giorni il 2 maggio 1786.
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