Studio di sette teste

Riferimento: S42066
Autore Antonio Maria ZANETTI
Anno: 1786
Misure: 165 x 120 mm
500,00 €

Riferimento: S42066
Autore Antonio Maria ZANETTI
Anno: 1786
Misure: 165 x 120 mm
500,00 €

Descrizione

Acquaforte e bulino, 1786, firmata in basso "AMZ Inv. Del et sculps Londini".

Una bella impressione su carta vergata contemporanea, con piccoli margini, buone condizioni.

Della serie Varii Disegni Inventati dal Celebre Francesco Mazzuola Detto Il Parmigianino Tratti Dalla Raccolta Zanettiana Incisi in Rame Da Antonio Faldoni e novamente Pubblicati. - Venezia: [1786].

Relativo a una serie di disegni del Parmigianino, uno dei quali nell'Albertina di Vienna assomiglia maggiormente a questa stampa (Inv. No. 2703). (A. E. Popham, Catalogue of Drawings by Parmigianino, 1971, vol. I, p. 187, no. 608).

Vari disegni inventati è una raccolta di stampe riproduttive da disegni di Francesco Mazzola, noto anche come Parmigianino, pubblicata nel 1786 a Venezia dal diplomatico inglese John Strange. Le circostanze in cui questo progetto è stato avviato sono ancora sconosciute. Tuttavia, si crede che mentre Strange si trovava in Italia qualche anno prima per seguire i suoi studi antiquari, acquistò un gruppo di lastre di rame dagli eredi del conte Antonio Maria Zanetti, un collezionista veneziano di arte grafica. Quindici di queste lastre di rame furono incise in modo eccellente da Antonio Faldoni da disegni un tempo in possesso del conte Zanetti.

Anche se le motivazioni di Strange per la pubblicazione delle stampe sono sconosciute, tuttavia non sembrano atipiche per il periodo. Il lavoro grafico del Parmigianino era molto ricercato e lodato in Inghilterra alla fine del XVIII secolo. Sir Joshua Reynolds e Benjamin West erano avidi collezionisti di disegni e stampe originali del Parmigianino. Anni dopo, la passione di Thomas Lawrence per il Parmigianino e i disegni di Michelangelo lo portò quasi sull'orlo della bancarotta. In un mercato sempre più inaccessibile e scarso, pubblicazioni come l'album di Zanetti-Strange, la Raccolta di Benigno Bossi (1772), e l'Imitazione dei disegni del Parmegiano di Martin Conrad Metz (1790) fornirono un'alternativa di alta qualità.

L'influenza di Parmigiano sull'arte britannica è evidente, ma ancora ampiamente inesplorata. Opere di Reynolds, Romney e Barry rivelano Parmigianino come loro fonte visiva primaria.

Anton Maria Zanetti 'il vecchio' (1680 - 1767) era un disegnatore e stampatore; collezionista e commerciante di stampe, gemme, medaglie, quadri; viveva a Venezia ma visitava Rotterdam, Parigi, Londra, Vienna. Cugino del disegnatore e studioso Antonio Maria Zanetti 'il giovane' (1706-78) e dello scrittore Girolamo Zanetti.

Bibliografia

Weigel 1865 / Die Werke der Maler in ihren Handzeichnungen; Beschreibendes Verzeichnis der in Kupfer gestochenen, lithographierten und photographierten Facsimiles von Originalzeichnungen grosser Meister (5840).

Antonio Maria ZANETTI (Venezia 1680 - 1757)

Scrittore d'arte, conservatore della biblioteca di S. Marco. Pittore e incisore dilettante, si occupò specialmente della storia della pittura veneziana, integrando le Ricche miniere di M. Boschini con la Descrizione delle pubbliche pitture di Venezia, ecc. (1733); importante è la trattazione Della pittura veneziana e delle opere pubbliche de' veneziani maestri, libri V (1771), notevole anche per qualità critiche. Insieme al fratello Girolamo (che scrisse Dell'origine di alcune arti principali appresso i Veneziani, 1758, e un Elogio di Rosalba Carriera, post., 1818), aveva ereditato l'importante collezione di stampe (Rembrandt, Luca da Leida, Callot, Marcantonio, ecc.) formata dallo zio collezionista e incisore, suo omonimo (Venezia 1680 - ivi 1767), collezione che, da lui aumentata, fu venduta dagli eredi (1791) al barone D. Vivant de Denon, alla morte del quale fu dispersa.

Antonio Maria ZANETTI (Venezia 1680 - 1757)

Scrittore d'arte, conservatore della biblioteca di S. Marco. Pittore e incisore dilettante, si occupò specialmente della storia della pittura veneziana, integrando le Ricche miniere di M. Boschini con la Descrizione delle pubbliche pitture di Venezia, ecc. (1733); importante è la trattazione Della pittura veneziana e delle opere pubbliche de' veneziani maestri, libri V (1771), notevole anche per qualità critiche. Insieme al fratello Girolamo (che scrisse Dell'origine di alcune arti principali appresso i Veneziani, 1758, e un Elogio di Rosalba Carriera, post., 1818), aveva ereditato l'importante collezione di stampe (Rembrandt, Luca da Leida, Callot, Marcantonio, ecc.) formata dallo zio collezionista e incisore, suo omonimo (Venezia 1680 - ivi 1767), collezione che, da lui aumentata, fu venduta dagli eredi (1791) al barone D. Vivant de Denon, alla morte del quale fu dispersa.