Teodolite
Riferimento: | S45170 |
Autore | Domenico CUNEGO |
Anno: | 1758 ca. |
Misure: | 120 x 70 mm |
Riferimento: | S45170 |
Autore | Domenico CUNEGO |
Anno: | 1758 ca. |
Misure: | 120 x 70 mm |
Descrizione
Acquaforte, 1758 circa, firmata in lastra in basso a destra.
Da un soggetto del pittore Francesco Lorenzi (1723-1787)
Il teodolite è uno strumento ottico a cannocchiale per la misurazione degli angoli azimutali (cioè, contenuti in un piano orizzontale) e zenitali (cioè contenuti in un piano verticale), usato per rilievi geodetici e topografici. Fu inventato nel XVI secolo, perfezionato nel tempo nelle sue componenti ottico-meccaniche. I teodoliti erano strumenti chiave nella produzione di carte topografiche e venivano utilizzati anche nei progetti di costruzione.
L’incisione è una delle vignette, delineate da Francesco Lorenzi e incise da Domenico Cunego, preparate per il libro di Giambattista Spolverini La coltivazione del riso, stampato a Verona da Agostino Carattoni nel 1758.
Bellissima prova, con sottili margini, in ottimo stato di conservazione.
Domenico CUNEGO (Verona, 1724 o 1725 – Roma, 8 gennaio 1803)
Incisore italiano.
Avrebbe studiato sotto Francesco Ferrari, un pittore non noto altrimenti. Iniziò la sua carriera artistica come pittore, producendo diverse opere, che sono o andate perse o comunque non identificabili. A 18 anni iniziò all'incisione, tecnica su cui fu probabilmente un autodidatta.
Le incisioni che eseguì sulla Cappella Sistina di Michelangelo, pubblicate nella Schola Italica Picturae (1773) da Gavin Hamilton, furono una importante fonte per gli artisti del suo tempo.
Cunego è rilevante non solo per le riproduzioni dei dipinti del suo compaesano Guido Reni e di altri italiani contemporanei come Antonio Balestra, Francesco Solimena, e Felice Boscaratti, ma anche per il lavoro con artisti britannici che venivano in Italia per il Grand Tour. Tra questi il ciclo di Gavin Hamilton composto da sei opere sulla Iliade e il lavoro di David Allan, Origin of Portraiture.
I figli Luigi (ca. 1750) e Giuseppe (b. 1760) furono anch'essi incisori.
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Domenico CUNEGO (Verona, 1724 o 1725 – Roma, 8 gennaio 1803)
Incisore italiano.
Avrebbe studiato sotto Francesco Ferrari, un pittore non noto altrimenti. Iniziò la sua carriera artistica come pittore, producendo diverse opere, che sono o andate perse o comunque non identificabili. A 18 anni iniziò all'incisione, tecnica su cui fu probabilmente un autodidatta.
Le incisioni che eseguì sulla Cappella Sistina di Michelangelo, pubblicate nella Schola Italica Picturae (1773) da Gavin Hamilton, furono una importante fonte per gli artisti del suo tempo.
Cunego è rilevante non solo per le riproduzioni dei dipinti del suo compaesano Guido Reni e di altri italiani contemporanei come Antonio Balestra, Francesco Solimena, e Felice Boscaratti, ma anche per il lavoro con artisti britannici che venivano in Italia per il Grand Tour. Tra questi il ciclo di Gavin Hamilton composto da sei opere sulla Iliade e il lavoro di David Allan, Origin of Portraiture.
I figli Luigi (ca. 1750) e Giuseppe (b. 1760) furono anch'essi incisori.
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