Il Pentolajo

Riferimento: S45922
Autore Giovanni VOLPATO
Anno: 1766
Misure: 290 x 370 mm
775,00 €

Riferimento: S45922
Autore Giovanni VOLPATO
Anno: 1766
Misure: 290 x 370 mm
775,00 €

Descrizione

Uno stagnino inginocchiato che raccoglie vasi dalla porta di una casetta, dove una donna lo accoglie con una conocchia sotto il braccio, tenendo in mano un vaso e una chiave.

Acquaforte e bulino, 1766 circa. In basso a sinistra "Fran.co Maggiotto inv.", a destra Gio. Volpato Sculp. Appresso Nic. Cavalli Venezia'.

Esemplare nel primo stato di due, descritto da Succi.

Da una serie di 12 mestieri di strada, tutti incisi da Volpato (cfr. Marini 57-68), da soggetti di Francesco Maggiotto, per l'editore Niccolò Cavalli.

La serie è denominata le Arti per via, ed è composta da 12 tavole. Volpato, nativo di Bassano (1740 - Roma 1803) fu uno dei più validi incisori della stampa decorativa veneta del '700; raffigurò sempre con sapienza e vividezza scene di ambiente popolare, ma si dedicò anche all' incisione di capricci architettonici e delle celebri logge di Raffaello al Vaticano.

Pubblicata verso il 1766 presso Nicolò Cavalli (1730-1822), nella cui bottega, specializzata nella produzione di scene di genere, lavorarono anche Pellegrino De Col (1737-1812) e Francesco del Pedro (1740-1806), i dodici fogli delle Arti per via, derivati da disegni di Francesco Maggiotto, rappresentano la serie più interessante del periodo veneziano di Volpato per il carattere popolaresco e la vivacità espressiva delle gustose scenette.

Le lastre vennero acquistate, prima del 1824, dall’editore milanese Vallardi.

Magnifica prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva con filigrana delle “tre lune”, con margini, in perfetto stato di conservazione.

Bibliografia

G. Marini, Giovanni Volpato 1735-1803, n. 58; D. Succi, La Serenissima nello specchio di rame, pag. 775, Volpato 2, I/II.

 

Giovanni VOLPATO (Angarano di Bassano, 1740 - Roma, 1803)

Incisore italiano. Nel 1760 entrò a far parte delle famose produzioni di Giambattista Remondini a Bassano e, sotto la guida di Antonio Baratti, apprese l’arte della incisione e dell’acquaforte. Durante i primi anni incise, e firmò con il nome di Jean Renard, quattro Capricci Rustici, da Giovanni Battista Piazzetta, i Quattro angoli del Mondo, da Jacopo Amigoni, le Quattro Età dell’Uomo da Andrea Zucchi e il ritratto di Giambattista Morgagni. Su invito di Francesco Bartolozzi, che aveva notato il suo talento durante una visita a Bassano, si trasferì a Venezia nel 1762, dove riuscì a raffinare la tecnica, pur mantenendo il legame con il circolo Reimondini come consulenti tecnici e commerciali.

Giovanni VOLPATO (Angarano di Bassano, 1740 - Roma, 1803)

Incisore italiano. Nel 1760 entrò a far parte delle famose produzioni di Giambattista Remondini a Bassano e, sotto la guida di Antonio Baratti, apprese l’arte della incisione e dell’acquaforte. Durante i primi anni incise, e firmò con il nome di Jean Renard, quattro Capricci Rustici, da Giovanni Battista Piazzetta, i Quattro angoli del Mondo, da Jacopo Amigoni, le Quattro Età dell’Uomo da Andrea Zucchi e il ritratto di Giambattista Morgagni. Su invito di Francesco Bartolozzi, che aveva notato il suo talento durante una visita a Bassano, si trasferì a Venezia nel 1762, dove riuscì a raffinare la tecnica, pur mantenendo il legame con il circolo Reimondini come consulenti tecnici e commerciali.