La rissa nella taverna

Riferimento: S46554
Autore Gaetano GANDOLFI
Anno: 1770 ca.
Misure: 150 x 120 mm
750,00 €

Riferimento: S46554
Autore Gaetano GANDOLFI
Anno: 1770 ca.
Misure: 150 x 120 mm
750,00 €

Descrizione

Divertente e insolita composizione in cui, all’interno di una osteria un lungo tavolo di legno occupa lo spazio per tutta la sua larghezza, bicchieri e brocche di vino, l’osservatore assiste ad una scena tumultuosa carica di pathos. Cinque uomini si stanno azzuffando; la panca sulla quale erano seduti si è appena rotta, c’è chi afferra un uomo per i capelli, chi è pronto a dare uno schiaffo e chi con una brocca in mano sta per colpire un uomo di spalle. Dal tavolo cadono carte da gioco e dadi, le pose e la plasticità dei corpi rendono vera la scena alla quale assistono due personaggi sulla destra.

Acquaforte, circa 1770/80, firmata in lastra in basso a destra.

Bellissima prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva, con sottili margini, minimi restauri all’angolo inferiore sinistro e al lato destro, per il resto in ottimo stato di conservazione.

Il pittore e incisore Gaetano Gandolfi cresce in una famiglia di artisti. Istruito dal fratello maggiore Ubaldo Gandolfi e da Ercole Lelli all'Accademia Clementina di Bologna, trascorse l'anno 1760 a Venezia, dove fu influenzato soprattutto dall'opera di Giambattista Tiepolo. Dopo il suo ritorno a Bologna, Gandolfi divenne uno dei più ricercati pittori di scene e affreschi del suo tempo.

Gandolfi fu una figura importante ed eclettica della Bologna del XVIII secolo. Fu pittore e abilissimo disegnatore, ma si dedicò con successo anche all'incisione. Come concordano i suoi biografi, fin da giovane era solito definire progressivamente la giustezza della sua intuizione nel disegno. Decine e decine di schizzi e disegni di Gandolfi si trovano in musei e collezioni private di tutto il mondo. Fin dal XVIII secolo sono oggetto di collezionismo e rappresentano un modo sicuro per conoscere lo sviluppo del suo pensiero e l'evoluzione dello stile che influenzerà la scuola bolognese fino alla metà del secolo successivo. I suoi studi di testa, di composizione e anatomici a penna e inchiostro, a matita e a pastello erano molto apprezzati dai suoi contemporanei. La sua attività di insegnante all'Accademia di Bologna gli permise di esercitare un'influenza decisiva sul lavoro delle generazioni di artisti successive. Gandolfi produsse anche una vastissima opera a stampa, che comprendeva stampe riproduttive e stampe di sua invenzione.

Bibliografia

F. Gozzi, Ubaldo, Gaetano e Mauro Gandolfi: le incisioni, n. 10/2; De Vesme n. 15; Bertelà n. 309.

Gaetano GANDOLFI (Bologna 1734 – 1802)

Gaetano Gandolfi faceva parte di una famiglia di pittori, incisori e stuccatori attivi in Emilia nel corso del XVIII secolo. Fratello di Ubaldo Gandolfi, fu un artista prolifico ed eclettico. La sua opera include circa 220 dipinti, terracotte, sculture, acquaforti e un certo numero di disegni. Fu iscritto all'Accademia Clementina all'età di 17 anni ed ebbe come insegnanti Felice Torelli ed Ercole Lelli. Si distinse subito per le sue qualità artistiche, tanto da conseguire due medaglie, nel 1751 e nel 1756, per la scultura e per il disegno. La sua pittura, come quella del fratello Ubaldo, coniuga la tradizione barocca bolognese con il cromatismo tiepolesco, assimilato nel corso di un soggiorno a Venezia.

Gaetano GANDOLFI (Bologna 1734 – 1802)

Gaetano Gandolfi faceva parte di una famiglia di pittori, incisori e stuccatori attivi in Emilia nel corso del XVIII secolo. Fratello di Ubaldo Gandolfi, fu un artista prolifico ed eclettico. La sua opera include circa 220 dipinti, terracotte, sculture, acquaforti e un certo numero di disegni. Fu iscritto all'Accademia Clementina all'età di 17 anni ed ebbe come insegnanti Felice Torelli ed Ercole Lelli. Si distinse subito per le sue qualità artistiche, tanto da conseguire due medaglie, nel 1751 e nel 1756, per la scultura e per il disegno. La sua pittura, come quella del fratello Ubaldo, coniuga la tradizione barocca bolognese con il cromatismo tiepolesco, assimilato nel corso di un soggiorno a Venezia.