Le Grotte di Posilipo, cioè via sotterranea scavata nel vivo sasso per la lunghezza di più di due stadj...
Riferimento: | S46890 |
Autore | Francesco PIRANESI |
Anno: | 1791 |
Misure: | 510 x 770 mm |
Riferimento: | S46890 |
Autore | Francesco PIRANESI |
Anno: | 1791 |
Misure: | 510 x 770 mm |
Descrizione
La Grotta di Posilipo, cioe' via sotterranea scavata nel vivo sasso per la lunghezza di piu' di due stadj fra Napoli e Pozzuolo pratticata dagli antichi per comodo della via littorale ad evitar la salita del monte.
Veduta dell'interno della Grotta di Posilippo, Napoli; passaggio sotterraneo con figure e animali, due figure inginocchiate davanti a un'altra che emerge da un portale.
Acquaforte e bulino, 1791, con titolo e scritta "L. Desprez del. / Cav. Franc. Piranesi inc. 1791".
Il disegno di Desprez è conservato al British Museum. Si tratta di uno stato successivo della lastra, terminato ad acquaforte e bulino. Il primo stato era un delineato, inciso da Piranesi come base per l'acquerello di Desprez. Dopo la partenza di Desprez dall'Italia, Piranesi rielaborò la lastra in modo che potesse essere stampata senza bisogno di essere colorata. L'inchiostro colorato con cui è, alle volte, stampato il fuoco è un ripensamento rispetto all'intenzione originale.
Questa è una delle serie di stampe di scenari drammaticamente illuminati incise e pubblicate da Francesco Piranesi su disegni dello scenografo Louis-Jean Desprez (1743-1804). Le altre includono "Il Santo Padre in adorazione nella Cappella Paolina in Vaticano" (1787), "Prospetto interiore del Tempio Vaticano ..." (1787), "Fuoco artificiale detto la Girandola” (1788 circa), e una veduta dell'eruzione del Vesuvio del 1779. Un disegno a penna e acquerello di Desprez conservato al British Museum è stato probabilmente la base di questa stampa.
La Crypta Neapolitana (o Grotta di Posillipo o Grotta di Virgilio) è una galleria lunga circa 711 metri scavata nel tufo della collina di Posillipo, tra Mergellina (salita della Grotta) e Fuorigrotta (via della Grotta Vecchia), a Napoli. Non deve essere confusa con la grotta di Seiano, altra galleria romana che attraversa ancora la collina Posillipo alla sua estrema propaggine. L'ingresso principale della grotta si trova lato Mergellina, ubicato all'interno del parco Vergiliano a Piedigrotta di Napoli, che conserva tra l'altro anche la tomba di Giacomo Leopardi e quella presunta di Virgilio.
Ottima prova, impressa su carta vergata dell’inizio del XIX secolo, con grandi margini, in ottimo stato di coneservazione.
Bibliografia
Wollin 1933 / Gravure originales de Desprez ou executées d'après ses dessins (p.112(6)); Piranèse et les francais, 1740-1790, exhibition catalogue, ed. B. K. de Rola; Rome, Académie de France, 1976, pp. 121, 124-5, no. 60; Magnus Olausson, “Desprez et Piranèse fils: de l’original à la reproduction,” La Chimère de Monsieur Desprez, ed. Régis Michel, Paris, 1994, pp. 47-50.
Francesco PIRANESI (Roma 1758 - Parigi 1810)
Figlio di G. B. Piranesi, fu allievo di J. Ph. e J. G. Hackert e di G. Volpato. A Roma collaborò con il padre alla decorazione del Caffè degli Inglesi; dopo la caduta della Repubblica romana si rifugiò a Parigi, dove impiantò con i fratelli Pietro e Laura , anch'essi incisori, la Chalcographie des Piranesi frères e una fabbrica di terrecotte su modelli antichi. L’opera di Francesco Piranesi è inseparabile da quella del padre Giovanni Battista, nella quale si inserisce completandola. Alla morte di quest’ultimo, avvenuta nel 1778, egli ripubblicò le vecchie raccolte con l’aggiunta di nuove tavole, eseguite completando gli
schizzi e gli appunti del padre. Tra le opere tratte dai rami incisi dal padre, notevole Les antiquités de la Grande Grèce (1804-07). Una delle opere più rappresentative di Francesco è la
Raccolta de’ Tempi Antichi che vede, accanto alle vedute propriamente dette, alcune
tavole di particolari a carattere documentario “…al fine di formare un corpo di studio
completo per gli architetti”.
Alcune opere di questa serie sono conservate presso lo Smith College Museum of Art di
Notrhampton, Massachussetts.
|
Francesco PIRANESI (Roma 1758 - Parigi 1810)
Figlio di G. B. Piranesi, fu allievo di J. Ph. e J. G. Hackert e di G. Volpato. A Roma collaborò con il padre alla decorazione del Caffè degli Inglesi; dopo la caduta della Repubblica romana si rifugiò a Parigi, dove impiantò con i fratelli Pietro e Laura , anch'essi incisori, la Chalcographie des Piranesi frères e una fabbrica di terrecotte su modelli antichi. L’opera di Francesco Piranesi è inseparabile da quella del padre Giovanni Battista, nella quale si inserisce completandola. Alla morte di quest’ultimo, avvenuta nel 1778, egli ripubblicò le vecchie raccolte con l’aggiunta di nuove tavole, eseguite completando gli
schizzi e gli appunti del padre. Tra le opere tratte dai rami incisi dal padre, notevole Les antiquités de la Grande Grèce (1804-07). Una delle opere più rappresentative di Francesco è la
Raccolta de’ Tempi Antichi che vede, accanto alle vedute propriamente dette, alcune
tavole di particolari a carattere documentario “…al fine di formare un corpo di studio
completo per gli architetti”.
Alcune opere di questa serie sono conservate presso lo Smith College Museum of Art di
Notrhampton, Massachussetts.
|