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Paesaggio alberato con figure
Riferimento: | S47091 |
Autore | Domenico Bernardo ZILOTTI |
Anno: | 1770 ca. |
Misure: | 310 x 252 mm |
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Riferimento: | S47091 |
Autore | Domenico Bernardo ZILOTTI |
Anno: | 1770 ca. |
Misure: | 310 x 252 mm |
Descrizione
Acquaforte, circa 1770/75, firmata in lastra in basso a sinistra.
Della serie Quattro Paesaggi Terrestri.
“La rara serie, nota in un unico stato, non essendo conosciuti esemplari senza l'indirizzo di Marco Pelli, è stata ricostruita da Bortoluzzi (1994, nn. 19-22). Essa si colloca nell'ultima fase dell'attività incisoria di Zilotti: pur essendo anteriore al 1775 perché menzionata da Verci tra i rami intagliati dall'artista (1775, p. 275: "quattro paesaggi"), compare per la prima volta dopo la morte di Zilotti (1783) nell'edizione del 1784 del Catalogo delle stampe in rame [...] della ditta Remondini, in cui viene descritta al n. 309: "4 Paesaggi terrestri". La serie ritorna nei cataloghi del 1797 al n. 541 ("Quattro Paesaggi terrestri alla pittoresca. L 1:12"), del 1803 al n. 541: "Quattro Rami quadrati per traverso in mezzo foglio imperiale. Quattro Paesaggi terrestri, alla pittoresca. L. 2:"; del 1817 al n. 316 al prezzo di L. 1. Nel Catalogo del 1842 compare sotto il n. 219 in una miscellanea di 22 rami, con l'indicazione "4. Paesaggi terrestri", venduti al prezzo complessivo di L. 5:50. La serie veniva proposta "anche separatamente" al prezzo di L. 1, raddoppiato se "miniata". (cfr. D. Succi, La Serenissima nello specchio di rame, p. 656).
Bernardo Zilotti (Borso del Grappa 1716 – Bassano 1783) fu pittore paesaggista e incisore, nato da una famiglia di pastori, del quale si hanno notizie biografiche molto scarse. A Bassano attese allo studio della lingua latina e del disegno presso la celebre calcografia Remondini dove poté godere dell’amicizia e della protezione di Giuseppe ed Antonio Remondini, ai quali lasciò una preziosa collezione di stampe che si possono ammirare al Museo Civico bassanese e a Venezia. In seguito, dopo aver scelto la vita ecclesiastica, si è trasferito a Venezia. E qui, nella bottega di Joseph Wagner (1706-1786) ha appreso le tecniche della calcografia e ha conosciuto Francesco Bartolozzi di cui divenne amico. Durante i suoi frequenti soggiorni a Bassano ha dipinto paesaggi derivati da soggetti di Michele Marieschi e una decina di altri paesaggi di propria invenzione. Già nell’800 Baseggio, ritenendolo “inventore vivace e disegnatore pronto e spiritoso nel segno” scrisse di lui che “seppe dare alle sue stampe un effetto piacevole” riferendosi al carattere pittoresco dei suoi intagli. Di fronte alle stampe di Zilotti si rimane attratti dalla freschezza dell’ispirazione e dalla libertà del suo modo di procedere.
Le sue visioni campestri e pastorali sono ravvivate da alberi ‘ricceschi’ le cui chiome catturano brillanti riflessi luminosi. La sua opera incisa si compone di poco meno di trenta acqueforti, prevalentemente paesaggi di sua invenzione o derivati da soggetti di Marieschi e da alcune tavole di soggetto militare derivate da Francesco Simonini (1686-1755 ca.).
Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva, rifilata al rame ed applicata su antico supporto di collezione, lieve brunitura, per il resto in buono stato di conservazione.
Bibliografia
D. Succi, La Serenissima nello specchio di rame, pp. 656-658, n. 22; F. Bortoluzzi, Bernardo Zilotti 1716-1783 incisore veneto del ‘700, p. 106.
Domenico Bernardo ZILOTTI (1730 - 1780)
Bernardo Zilotti (Borso del Grappa 1716 – Bassano 1783) fu pittore paesaggista e incisore, nato da una famiglia di pastori, del quale si hanno notizie biografiche molto scarse. A Bassano attese allo studio della lingua latina e del disegno presso la celebre calcografia Remondini dove poté godere dell’amicizia e della protezione di Giuseppe ed Antonio Remondini, ai quali lasciò una preziosa collezione di stampe che si possono ammirare al Museo Civico bassanese e a Venezia. In seguito, dopo aver scelto la vita ecclesiastica, si è trasferito a Venezia. E qui, nella bottega di Joseph Wagner (1706-1786) ha appreso le tecniche della calcografia e ha conosciuto Francesco Bartolozzi di cui divenne amico. Durante i suoi frequenti soggiorni a Bassano ha dipinto paesaggi derivati da soggetti di Michele Marieschi e una decina di altri paesaggi di propria invenzione. Già nell’800 Baseggio, ritenendolo “inventore vivace e disegnatore pronto e spiritoso nel segno” scrisse di lui che “seppe dare alle sue stampe un effetto piacevole” riferendosi al carattere pittoresco dei suoi intagli. Di fronte alle stampe di Zilotti si rimane attratti dalla freschezza dell’ispirazione e dalla libertà del suo modo di procedere.
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Domenico Bernardo ZILOTTI (1730 - 1780)
Bernardo Zilotti (Borso del Grappa 1716 – Bassano 1783) fu pittore paesaggista e incisore, nato da una famiglia di pastori, del quale si hanno notizie biografiche molto scarse. A Bassano attese allo studio della lingua latina e del disegno presso la celebre calcografia Remondini dove poté godere dell’amicizia e della protezione di Giuseppe ed Antonio Remondini, ai quali lasciò una preziosa collezione di stampe che si possono ammirare al Museo Civico bassanese e a Venezia. In seguito, dopo aver scelto la vita ecclesiastica, si è trasferito a Venezia. E qui, nella bottega di Joseph Wagner (1706-1786) ha appreso le tecniche della calcografia e ha conosciuto Francesco Bartolozzi di cui divenne amico. Durante i suoi frequenti soggiorni a Bassano ha dipinto paesaggi derivati da soggetti di Michele Marieschi e una decina di altri paesaggi di propria invenzione. Già nell’800 Baseggio, ritenendolo “inventore vivace e disegnatore pronto e spiritoso nel segno” scrisse di lui che “seppe dare alle sue stampe un effetto piacevole” riferendosi al carattere pittoresco dei suoi intagli. Di fronte alle stampe di Zilotti si rimane attratti dalla freschezza dell’ispirazione e dalla libertà del suo modo di procedere.
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