Arco di Giano e San Giorgio al Velabro
Riferimento: | S4116 |
Autore | Giambattista BRUSTOLON |
Anno: | 1780 ca. |
Misure: | 385 x 285 mm |
Riferimento: | S4116 |
Autore | Giambattista BRUSTOLON |
Anno: | 1780 ca. |
Misure: | 385 x 285 mm |
Descrizione
Acquaforte e bulino, circa 1780, firmata in lastra in basso a destra.
Della rarissima serie Varij Prospetti di Roma Antica e Moderna tratta da disegni di Giovanni Antonio Canal detto Canaletto.
Esemplare nel primo stato di due, con il titolo in latino e l’iscrizione Apud Insculptorem C.P.E.S che indica lo stesso Brustolon come editore dell’incisione. Il secondo stato della lastra, ha il titolo corretto in francese e viene stampato dalla tipografia Remondini.
Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva con filigrana “tre mezze lune”, con ampi margini, in perfetto stato di conservazione.
Il Museo Correr possiede una raccolta di quindici fogli raffiguranti vedute di Roma incise da Brustolon su disegno del Canaletto; il frontespizio, manoscritto, reca l’iscrizione Vari Prospetti di Roma Antica e Moderna.
“Qualche tempo dopo la morte di Canaletto (1768), gli eredi regalarono a Brustolon "per liberalità e amicizia" un album di disegni acquarellati del grande maestro con Prospettive di Roma risalenti al tempo del soggiorno nell'Urbe nel 1719-1720. Brustolon progettò di incidere i disegni e presentò la domanda di privilegio il 29 settembre 1780 per tre stampe già eseguite e per altre diciannove che si riprometteva di intagliare. Il 10 marzo 1781 Gaspare Gozzi riferiva sulla domanda ai Riformatori dello Studio di Padova: "Rassegno all'Eccellenze Vostre nella presente mia devota relazione tutto quello che per ubbidire all'Ecc.mo Magistrato, m'è riuscito di rilevare intorno all'incisione delle carte proposta da Giambatista Brustoloni e per la quale supplicò di ottenere un privilegio di privativa. Ventidue Prospettive di Roma promise egli d'incidere tratte dallo studio originale del defunto Antonio Canale. Ritrovai in effetto, ch'esse ventidue carte sono state originariamente delineate dal sudetto Canale, e trovansi raccolte in un Libro dipinte ad acquarella, le quali dopo la morte di lui furono da' suoi eredi affidate alle mani d'esso Brustoloni, per liberalità, ed amicizia di quelli rimastone possessore. Egli n' ha già eseguita l'incisione di tre; e queste sono le presentate annesse alla Supplica. Fu poscia accertato dal Sig. Vagner, tali incisioni non essere state né in tutto né in parte eseguite da verun altro artista; e che quanto al lavoro del Brustoloni, è guidato nell'incisioni con lodevole diligenza [...]".
Il Senato accordò il privilegio ventennale il 7 aprile 1781 (Gallo 1941, pp.189-190). La serie, ultimata nel nono decennio, venne posta in vendita apud Insculptorem, cioè presso Brustolon, che aveva rotto i rapporti con la bottega di Furlanetto […]. Dopo la morte di Brustolon (1796), i rami pervennero alla ditta Remondini che li pose in vendita, in tre serie di cinque fogli, nel catalogo del 1803 (nn. 525, 526, 527: Cinque Rami quadrati per traverso in mezzo foglio Imperiale [...]. Le Prospettive di Roma, incise nello stesso verso dei disegni, sono note in due stati: il primo con i titoli in latino e le scritte Anto. Canal Pinx. Romae. || Jo. Bapta Brustoloni del. et inc. | Ven. Apud Insculptorem C.P.E.S.; nel secondo stato, i titoli latini sono sostituiti da titoli in francese, le lastre sono rielaborate soprattutto nei cieli, la scritta Apud Insculptorem C.P.E.S. è cancellata. La Biblioteca del Museo Correr (L.A.D. 34) conserva un album completo delle quindici vedute recante il titolo manoscritto Varij Prospetti di Roma Antica e Moderna” (cfr. D. Succi, La Serenissima nello specchio di rame. Splendore di una civiltà figurativa del Settecento. L’opera completa dei Grandi Maestri veneti, pp. 897-898).
Bellissimo esemplare di questa rarissima incisione.
Bibliografia
D. Succi, La Serenissima nello specchio di rame. Splendore di una civiltà figurativa del Settecento. L’opera completa dei Grandi Maestri veneti, pp. 897-899, n. 7.
Giambattista BRUSTOLON (Venezia 1716 – 1796)
Incisore e stampatore italiano. La sua famiglia era originaria di Belluno. Studiò con Josef Wagner (1706–80). Abile autore di incisioni-riproduzioni, Brustolon utilizzò principalmente una tecnica che combinava l’acquaforte e il bulino e le sue opere vennero pubblicate dai migliori editori di Venezia. È famoso principalmente per aver riprodotto a stampa i dipinti del Canaletto. Nel 1763, per l’editore Ludovico Furlanetto, Brustolon realizzò una serie intitolata Prospectuum aedium, viarumque insigniorum urbis Venetiarum, dedicata al Doge Marco Foscarini e inizialmente composta da 12 vedute di Venezia copiate dal Canaletto. Venne successivamente completata con altre 10 lastre, copie di artisti quali Michele Giovanni Marieschi e Giambattista Moretti, e altre di Canaletto. La seria più famosa di Brustolon, pubblicate anche da Furlanetto, fu Feste dogali, composta da 12 grandi incisioni con rappresentazioni di cerimonie e festival a cui il Doge prendeva parte. Intorno al 1779 Brustolon iniziò a lavorare su una serie di 24 capricci architettonici ispirati al Canaletto, mai completata. Il 29 Settembre 1780 chiese l’esclusiva per rappresentare una serie di 22 stampe di vedute di Roma, i cui disegni originali gli erano stati consegnati dagli eredi del Canaletto. La serie più completa è nella libreria del Museo Correr, a Venezia intitolata Varii prospetti di Roma antica e moderna. Al di la delle stampe riproduttive, Brustolon realizzò anche illustrazioni di libri, ad esempio le lastre per la Dactyliotheca Smithiana (Venezia, 1767) di Antonio Francesco Gori, un catalogo in due volumi di una collezione di gemme di Joseph Smith, pubblicata da Giambattista Pasquali.
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Giambattista BRUSTOLON (Venezia 1716 – 1796)
Incisore e stampatore italiano. La sua famiglia era originaria di Belluno. Studiò con Josef Wagner (1706–80). Abile autore di incisioni-riproduzioni, Brustolon utilizzò principalmente una tecnica che combinava l’acquaforte e il bulino e le sue opere vennero pubblicate dai migliori editori di Venezia. È famoso principalmente per aver riprodotto a stampa i dipinti del Canaletto. Nel 1763, per l’editore Ludovico Furlanetto, Brustolon realizzò una serie intitolata Prospectuum aedium, viarumque insigniorum urbis Venetiarum, dedicata al Doge Marco Foscarini e inizialmente composta da 12 vedute di Venezia copiate dal Canaletto. Venne successivamente completata con altre 10 lastre, copie di artisti quali Michele Giovanni Marieschi e Giambattista Moretti, e altre di Canaletto. La seria più famosa di Brustolon, pubblicate anche da Furlanetto, fu Feste dogali, composta da 12 grandi incisioni con rappresentazioni di cerimonie e festival a cui il Doge prendeva parte. Intorno al 1779 Brustolon iniziò a lavorare su una serie di 24 capricci architettonici ispirati al Canaletto, mai completata. Il 29 Settembre 1780 chiese l’esclusiva per rappresentare una serie di 22 stampe di vedute di Roma, i cui disegni originali gli erano stati consegnati dagli eredi del Canaletto. La serie più completa è nella libreria del Museo Correr, a Venezia intitolata Varii prospetti di Roma antica e moderna. Al di la delle stampe riproduttive, Brustolon realizzò anche illustrazioni di libri, ad esempio le lastre per la Dactyliotheca Smithiana (Venezia, 1767) di Antonio Francesco Gori, un catalogo in due volumi di una collezione di gemme di Joseph Smith, pubblicata da Giambattista Pasquali.
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