Gli amanti crucciati 2

Riferimento: S42505
Autore Luigi Bartolini
Anno: 1952 ca.
Misure: 180 x 150 mm
750,00 €

Riferimento: S42505
Autore Luigi Bartolini
Anno: 1952 ca.
Misure: 180 x 150 mm
750,00 €

Descrizione

 Acquaforte,1952. Lastra mm. 148x82. Firma a matita in basso a destra Luigi Bartolini. Dedica a matita in basso “Auguri per il 1954”.

Tiratura a 20 esemplari, inserita nelle copie di testa del libro Ombre fra le metope, Schwarz Editore 1953, stampato da Luigi Maestri, Milano.

Luigi Bartolini è considerato uno dei maggiori incisori italiani del Novecento, insieme a Giorgio Morandi e Giuseppe Viviani. Oltre ad essere un prolifico incisore (al suo attivo oltre mille acqueforti), fu anche pittore e scrittore. Partecipò sia come pittore che come incisore a diverse edizioni della Biennale di Venezia dal 1928 al 1962. Presente a varie manifestazioni artistiche, sviluppò diverse maniere definite: ‘maniera bionda’, ‘lineare’ e ‘nera’. Ricordiamo soprattutto le acqueforti della serie Marche e della serie Sicilia.  Iniziò la sua produzione grafica nel 1914 e il suo stile si rifà alla tradizione naturalistica dell’Ottocento. Molte sue incisioni si possono ricollegare ad alcune opere del Goya, di Telemaco Signorini e di Giovanni Fattori. Eccellente nella rappresentazione della natura morta e del paesaggio, spesso il Bartolini rappresentò dolcemente le cose e gli oggetti più umili, i soggetti di natura più dimessi. In essi ritroviamo il sentimento che diviene immagine e la forma che si sviluppa in espressione. Con Bartolini l’incisione torna ad essere un mezzo di espressione poetica libera dal simbolismo e dal vedutismo allora in voga presso le accademie. Nelle sue acqueforti prevale ora un tratteggio leggero (genere biondo), ora una ricerca del chiaroscuro alla Rembrandt (genere nero).

Bibliografia

https://www.luigibartolini.com/gli_amanti_crucciati_74.html

Luigi Bartolini (Cupramontana 1892 – Roma 1963)

Pittore, scrittore, sceneggiatore ed incisore italiano. Dopo gli studi tecnici, compiuti a Jesi, si trasferisce nel 1907 a Siena, dove si iscrive all’Istituto di Belle Arti. Nel 1909 lo troviamo a Roma, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti e le lezioni di anatomia, storia dell’arte e letteratura all’Università; all’Accademia di Spagna, a San Pietro in Montorio, segue i corsi di disegno e studia le incisioni di Goya. Fra il 1913 e il 1914 è a Firenze, dove segue lezioni di architettura e anatomia e la scuola di nudo annessa all’Accademia; resta colpito dalle incisioni di Giovanni Fattori e, agli Uffizi, studia le collezioni di antichi disegni e le acqueforti di Rembrandt e Callot. La sua produzione come poeta, critico d’arte e scrittore è notevole: oltre 70 libri pubblicati con le più importanti case editrici quali Arnoldo Mondadori Editore, e Longanesi. Collaborò anche con le principali testale giornalistiche quali Il Borghese e il Corriere della Sera. L'artista si spegne il 16 maggio 1963 a Roma; alcuni giorni prima aveva fatto biffare più di 1200 lastre, la prima delle quali venne incisa nel 1909.

Luigi Bartolini (Cupramontana 1892 – Roma 1963)

Pittore, scrittore, sceneggiatore ed incisore italiano. Dopo gli studi tecnici, compiuti a Jesi, si trasferisce nel 1907 a Siena, dove si iscrive all’Istituto di Belle Arti. Nel 1909 lo troviamo a Roma, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti e le lezioni di anatomia, storia dell’arte e letteratura all’Università; all’Accademia di Spagna, a San Pietro in Montorio, segue i corsi di disegno e studia le incisioni di Goya. Fra il 1913 e il 1914 è a Firenze, dove segue lezioni di architettura e anatomia e la scuola di nudo annessa all’Accademia; resta colpito dalle incisioni di Giovanni Fattori e, agli Uffizi, studia le collezioni di antichi disegni e le acqueforti di Rembrandt e Callot. La sua produzione come poeta, critico d’arte e scrittore è notevole: oltre 70 libri pubblicati con le più importanti case editrici quali Arnoldo Mondadori Editore, e Longanesi. Collaborò anche con le principali testale giornalistiche quali Il Borghese e il Corriere della Sera. L'artista si spegne il 16 maggio 1963 a Roma; alcuni giorni prima aveva fatto biffare più di 1200 lastre, la prima delle quali venne incisa nel 1909.