Venere onorata dalle Ninfe e da un fauno
Riferimento: | S39062 |
Autore | Jan Harmensz MULLER |
Anno: | 1591 |
Misure: | 202 x 282 mm |
Riferimento: | S39062 |
Autore | Jan Harmensz MULLER |
Anno: | 1591 |
Misure: | 202 x 282 mm |
Descrizione
Bulino, 1591 circa, firmato in basso a sinistra B.' Sprangers inuentor/ JMuller sculptor.; in basso a destra Harman Muller excud. /Amsterodami. 6 linee di testo, in latino, distribuite su tre colonne.
Esemplare nel secondo stato di sei, con l’imprint di Muller (avanti quello di Dankerts).
Splendida prova, impressa su carta vergata coeva con parziale filigrana del “basilisco” (cfr. Briquet 1380), rifilata ai margini, piega di carta in basso al centro, in ottimo stato di conservazione
Come esplicitamente indicato, la composizione deriva da un disegno di Bartholomeus Spranger. Raffigura Venere seduta su un trono con un braccio intorno a Cupido e cerca un pezzo di frutta in un cesto che le viene offerto da una ninfa inginocchiata; altre due ninfe e un satiro offrono cesti e un putto alato lascia cadere fiori dall’alto; in primo piano c'è una grande colonna e in lontananza c'è una struttura simile a un tempio.
Bibliografia
New Hollstein (Dutch & Flemish) 73, II/VI; Bartsch III.288.73; Filedt Kok, in Print Quarterly, n. 1 1995, p. 20.
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Jan Harmensz MULLER (Amsterdam 1571 - 1628)
Incisore, disegnatore e pittore olandese, figlio maggiore di Harmen Jansz Muller (1540–1617), editore di Amsterdam, incisore e stampatore. L’attività della famiglia, chiamata De Vergulde Passer (‘Il Compasso Dorato’), si trovava presso Warmoesstraat, e Jan Muller vi lavorò per diversi anni. È probabile che abbia fatto l’apprendistato presso Hendrik Goltzius a Haarlem. Tra il 1594 e il 1602 potrebbe aver viaggiato in Italia, fermandosi a Roma e Napoli. Tramite matrimonio, si imparentò con lo scultore olandese Adriaen de Vries, allievo del Giambologna. Mantenne contatti anche con Bartholomeus Spranger e altri artisti a Praga, città che grazie al mecenatismo dell’Imperatore Rudolf II era divenuta un centro artistico fiorente. Nel 1602 fece un tentativo, non riuscito, di mediare, per conto dell’Imperatore, l’acquisto del Giudizio Universale di Lucas van Leyden. Alla sua morte, lasciò la bottega e le sue lastre al figlio Jan.
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Bibliografia
New Hollstein (Dutch & Flemish) 73, II/VI; Bartsch III.288.73; Filedt Kok, in Print Quarterly, n. 1 1995, p. 20.
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Jan Harmensz MULLER (Amsterdam 1571 - 1628)
Incisore, disegnatore e pittore olandese, figlio maggiore di Harmen Jansz Muller (1540–1617), editore di Amsterdam, incisore e stampatore. L’attività della famiglia, chiamata De Vergulde Passer (‘Il Compasso Dorato’), si trovava presso Warmoesstraat, e Jan Muller vi lavorò per diversi anni. È probabile che abbia fatto l’apprendistato presso Hendrik Goltzius a Haarlem. Tra il 1594 e il 1602 potrebbe aver viaggiato in Italia, fermandosi a Roma e Napoli. Tramite matrimonio, si imparentò con lo scultore olandese Adriaen de Vries, allievo del Giambologna. Mantenne contatti anche con Bartholomeus Spranger e altri artisti a Praga, città che grazie al mecenatismo dell’Imperatore Rudolf II era divenuta un centro artistico fiorente. Nel 1602 fece un tentativo, non riuscito, di mediare, per conto dell’Imperatore, l’acquisto del Giudizio Universale di Lucas van Leyden. Alla sua morte, lasciò la bottega e le sue lastre al figlio Jan.
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