Ritratto di Johannes Stradanus

Riferimento: 3538
Autore Hendrick GOLTZIUS
Anno: 1583 ca.
Misure: 130 x 205 mm
Non Disponibile

Riferimento: 3538
Autore Hendrick GOLTZIUS
Anno: 1583 ca.
Misure: 130 x 205 mm
Non Disponibile

Descrizione

Bulino, circa 1583, firmato in lastra in basso.

Da un disegno di Jan van der Straet detto Stradano.

Esemplare di secondo stato, con l’aggiunta delle iscrizione in basso ASSIDUITATE NIHIL NON ADSEQUITUR..

 

Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva priva di filigrana, rifilata al rame ed applicata per un lato su antico supporto di collezione, in ottimo stato di conservazione. 

Goltzius incide tre differenti ritratti dell’artista fiammingo; questa lastra, incisa nel 1583, è la più antica delle tre e si ispira ad un disegno di Stradano stesso, da cui Goltzius riprende anche le figure allegoriche, come documenta un disegno oggi conservato agli Uffizi di Firenze. Le tre donne della cornice ornamentale rappresentano le allegorie dell’architettura, della pittura e del disegno.

Bellissimo esemplare di questo suggestivo ritratto.

Bibliografia

TIB pp.193/194, 187 II/II; Baroni Vannucci pp. 442/443, 790.1; Strauss 181; Holllstein 217.

Hendrick GOLTZIUS (Mulbrecht 1559 - Haarlem 1617)

Pittore e incisore olandese, nato a Millebrecht, nel ducato di Julich. Dopo aver studiato pittura su vetro per diversi anni presso lo studio del padre, venne iniziato all’uso del bulino da Dirk Volkertszoon Coornlert. Gli venne commissionato, da Philip Galle, un set di stampe sulla vita di Lucrezia. A 21 anni si sposò con una vedova in età avanzata, il cui patrimonio gli permise di stabilirsi ad Haarlem e aprire il suo studio personale; la sua pessima relazione con la donna, tuttavia, influenzò la sua salute al punto che decise di intraprendere un viaggio attraverso la Germania per giungere fino in Italia. Qui imparò ad apprezzare le opere di Michelangelo, cosa che lo portò a superare addirittura questo grande artista per la stravaganza e il grottesco dei suoi soggetti. Tornò ad Haaroem notevolmente migliorato in salute e ivi lavorò fino alla morte. Goltzius non deve essere giudicato meramente attraverso quei lavoro che lui stesso apprezzava di più, ovvero le eccentriche imitazioni di Michelangelo. I suoi ritratti, sebbene principalmente miniature, sono dei capolavori del genere, sia per la squisitezza delle finiture sia per lo studio dei singoli personaggi. Tra le sue opere migliori, un autoritratto a grandezza naturale è probabilmente il miglior esempio di quanto affermato. La serie dei sette cosiddetti "capolavori", così definiti per il loro tentativo di imitazione delle opere di maestri del passato, è stati sopravvalutata, molto probabilmente. Nella destrezza dell’utilizzo del bulino, Goltzius non è inferiore neanche a Dürer, ma le sue capacità tecniche spesso non sono egualmente assistite dalla qualità artistica. Tuttavia, le sue stravaganze ed eccentricità sono ampiamente controbilanciate dalla bellezza dell’esecuzione. Iniziò a dipingere all’età di quaranta due anni, ma nessuno dei suoi dipinti, alcuni dei quali oggi sono conservati nella collezione imperiale a Vienna, mostra particolare eccellenza. Realizzò anche qualche opera in chiaroscuro.

Bibliografia

TIB pp.193/194, 187 II/II; Baroni Vannucci pp. 442/443, 790.1; Strauss 181; Holllstein 217.

Hendrick GOLTZIUS (Mulbrecht 1559 - Haarlem 1617)

Pittore e incisore olandese, nato a Millebrecht, nel ducato di Julich. Dopo aver studiato pittura su vetro per diversi anni presso lo studio del padre, venne iniziato all’uso del bulino da Dirk Volkertszoon Coornlert. Gli venne commissionato, da Philip Galle, un set di stampe sulla vita di Lucrezia. A 21 anni si sposò con una vedova in età avanzata, il cui patrimonio gli permise di stabilirsi ad Haarlem e aprire il suo studio personale; la sua pessima relazione con la donna, tuttavia, influenzò la sua salute al punto che decise di intraprendere un viaggio attraverso la Germania per giungere fino in Italia. Qui imparò ad apprezzare le opere di Michelangelo, cosa che lo portò a superare addirittura questo grande artista per la stravaganza e il grottesco dei suoi soggetti. Tornò ad Haaroem notevolmente migliorato in salute e ivi lavorò fino alla morte. Goltzius non deve essere giudicato meramente attraverso quei lavoro che lui stesso apprezzava di più, ovvero le eccentriche imitazioni di Michelangelo. I suoi ritratti, sebbene principalmente miniature, sono dei capolavori del genere, sia per la squisitezza delle finiture sia per lo studio dei singoli personaggi. Tra le sue opere migliori, un autoritratto a grandezza naturale è probabilmente il miglior esempio di quanto affermato. La serie dei sette cosiddetti "capolavori", così definiti per il loro tentativo di imitazione delle opere di maestri del passato, è stati sopravvalutata, molto probabilmente. Nella destrezza dell’utilizzo del bulino, Goltzius non è inferiore neanche a Dürer, ma le sue capacità tecniche spesso non sono egualmente assistite dalla qualità artistica. Tuttavia, le sue stravaganze ed eccentricità sono ampiamente controbilanciate dalla bellezza dell’esecuzione. Iniziò a dipingere all’età di quaranta due anni, ma nessuno dei suoi dipinti, alcuni dei quali oggi sono conservati nella collezione imperiale a Vienna, mostra particolare eccellenza. Realizzò anche qualche opera in chiaroscuro.